Il paese non è più disposto a subire l’arroganza di Adesso.sm

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San Marino. Il Partito Socialista esprime profonda delusione per come il Governo e la sua maggioranza hanno condotto il dibattito sul decreto di attuazione della imposta patrimoniale.  Il Partito Socialista, già in fase di legge di bilancio lo scorso dicembre, aveva messo in evidenza che questo intervento non solo non era compatibile con un progetto di ripresa della nostra economia, e pur non conoscendo nel dettaglio gli ambiti di applicazione, era fin troppo chiaro quali fossero le intenzioni del governo, ovvero quelle di fare cassa, di mettere le mani nelle tasche dei cittadini e delle imprese .

Il Partito Socialista ha cercato in tutti i modi di contrastare un provvedimento sbagliato, un provvedimento figlio degli errori del governo di questi 18 mesi di legislatura, un provvedimento che abbiamo definito “riparatore”, in quanto altre erano le scelte, peraltro annunciate dalla maggioranza, che dovevano essere fatte , prima fra tutte un intervento in profondità sulla spesa superflua e sugli sprechi ad oggi ancora presenti ed evidenziati proprio nella relazione sulla spending review. Difficile tra l’altro credere al Governo quando sostiene che questo provvedimento sarà solo per questo esercizio finanziario perché dal prossimo anno le riforme tanto annunciate saranno in grado di compensare il gettito della patrimoniale! Anche mettendoci tutta la buona volontà è evidente a chiunque che una riforma come quella delle imposte indirette (I.V.A.) se anche fosse approvata in tempi stretti produrrebbe gli effetti sul bilancio dello stato nel migliore delle ipotesi non certo prima del 2020.

Il gruppo consiliare del Partito Socialista, ha presentato una serie di emendamenti, primo fra tutti l’abrogazione della legge, ed in sub-ordine proposte con l’intento di migliorare un brutto provvedimento legislativo e cercando di alleggerire l’impatto sulle famiglie, chiedendo ad esempio che per gli immobili residenziali su cui grava un muto prima casa tale imposta non fosse applicata. Purtroppo questo emendamento come tanti altri sono stati respinti dal Governo ma non abbiamo neanche avuto il piacere di ascoltare dai banchi della maggioranza la loro differente opinione, in quanto oramai l’unico metodo consolidato è quello dello “spingibottone” senza alcun tipo di dibattito. Neppure le migliaia di persone presenti fuori dal Palazzo, che in maniera democratica e con grande responsabilità manifestavano contro le politiche governative, hanno innescato quel almeno minimo senso di responsabilità che una maggioranza dovrebbe avere nei confronti del Paese. Tanti sono stati i richiami del Partito Socialista in questi mesi al confronto , ma puntualmente nonostante le belle parole, il Governo si è sempre sottratto e i pochi incontri fatti altro non erano che un atto dovuto solo per lavarsi la coscienza senza nessuna possibilità di incidere e partecipare alle scelte.

Da tempo denunciamo questo metodo autoreferenziale di governare, completamente sbagliato, autoritario e che utilizza solo i numeri  della maggioranza come punto di forza. Lo sciopero di ieri però certifica in maniera netta ed inequivocabile che il Paese non è più disposto a subire l’arroganza e i danni del governo di adesso.sm

Gruppo Consiliare del Partito Socialista

 

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