PSD – PS sul caso Tonnini e la sovranità statuale insidiata

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San Marino. Sono tempi bui quelli che sta attraversando la nostra Comunità. Un periodo nel quale chi governa non accetta le critiche della sua controparte politica. Un periodo in cui si sfida la Piazza, e non si teme il giudizio severo e legittimo della popolazione, unico vero antidoto contro l’attuale concezione del potere. Un periodo nel quale sono arrivati dei predoni a razziare il paese, e davanti a questo scenario ci si scandalizza e ci si preoccupa dei “toni” utilizzati in Aula per apostrofare questi soggetti. La politica è confronto e mediazione, se tutto ciò fallisce, si rompe un meccanismo che è alla base della democrazia e l’esasperazione porta inevitabilmente ad elevare i toni.

Temiamo che la sovranità non sia insidiata solo a causa del debito pubblico, probabilmente la sovranità la stiamo perdendo anche perché c’è qualcuno che siede a Palazzo e non ha bene inteso in quel posto cosa ci sta a fare. Lo scontro verbale non può mai far venire meno la solidarietà verso un collega consigliere solo perché avversario. Quella che poteva essere una buona occasione per tornare al dialogo, che può essere anche aspro e fermo – la maggioranza questo deve comprenderlo – è diventata per l’ennesima volta una squallida fiera di squallide vanità. I maratoneti governativi della tastiera hanno provveduto ad accendere un fuoco su carta stampata e social network per ardere l’eretica Tonnini. C’è chi si angoscia, si preoccupa, perché vede lesa “la dignità umana e l’onorabilità” di Francesco Confuorti. Lo stesso Confuorti protagonista delle nefaste vicissitudini che investono il nostro sistema paese. Ci preoccupiamo della sua dignità? Della sua onorabilità?

Come si fa solo a pensare che un nostro parlamentare si debba difendere per conto proprio in un caso del genere? Negare la sacrosanta difesa ad un membro del Consiglio, parlando di soldi pubblici sprecati, quando abbiamo buttato letteralmente centinaia di migliaia di euro in consulenze, consigli di amministrazione, bonus e orpelli vari, per ottenere come risultato una Cassa di Risparmio in gravissima difficoltà, diventa semplicemente inaccettabile.

Parlando di Cassa, ancora altre querele, queste da parte del CdA per una forma di protesta che da qualcuno è stata definita ingiustamente e in modo scorretto “blitz”. La forma è importante è vero, ma lo è anche la sostanza; ci sembra invece che sulla sostanza si sorvoli. Non credete, voi che ci governate, che sia singolare che prevalgano gli attacchi e le denunce tra noi mentre qualcuno, da fuori, trae i maggiori benefici da questa situazione? Non credete sia il caso, con la stessa celerità, di iniziare ad intraprendere azioni di responsabilità, per esempio, nei confronti dell’ultimo CdA di Cassa, montepaschiano ed eterodiretto? Una domanda sorge spontanea: perché si è ritenuto di completare il loro disegno cedendo i crediti Delta per consolidare la svalutazione che tanto fece discutere? Senza la presunzione di comprenderlo sin da ora, probabilmente la risposta tra poco la conosceremo di certo.

Nelle battaglie a favore dello Stato invece di fare fronte comune, ci mettiamo il bavaglio a vicenda. Gruppi diversi quelli di maggioranza e opposizione, che è sano si contendano il ruolo di governo o di guida, ma non lo Stato o il Paese, quello dovrebbe essere invece patrimonio comune.

PSD e PS

 

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