In Consiglio scoppia il caso sulle dimissioni di Riccardo Mularoni

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San Marino. Si riaccende la battaglia politica in Consiglio, stamane, sulle dimissioni di Riccardo Mularoni da membro del Cda di Aaspl. Ancora una volta lo scontro tra maggioranza e opposizioni è molto duro, dopo la lettura in Aula delle motivazioni del gesto. È una lettera di dimissioni dai contenuti molto forti. Riccardo Mularoni – membro di Civico10 – fa riferimento ad un suo post sui social in cui critica il Governo, in relazione a parole ingiuriose fra parlamentari ascoltate in radio durante i lavori del Consiglio. Racconta di essere stato contattato in chat da un consigliere del suo stesso movimento, che avrebbe messo in discussione il suo operato, intimidendo ed esercitando “il suo peso istituzionale”. “Non ritengo tollerabile – scrive – in risposta ad opinioni espresse, sentirmi ricordare gli incarichi da me assunti e decisi, votati e deliberati in Consiglio. Ognuno ha una propria dignità, ed io la esprimo in questo modo”.

All’unisono i consiglieri di minoranza esprimono solidarietà nei confronti di Mularoni. Gian Matteo Zeppa, Rete, ritiene queste dimissioni imbarazzanti per la maggioranza, punta il dito contro la “cappa governativa” e contro “pressioni e ingerenze”. Per Alessandro Cardelli, Pdcs, la lettera del dimissionario è “la dimostrazione che non solo chi è in Consiglio non può dire la sua opinione, ma anche un libero cittadino”. Alessandro Mancini, Ps, chiede di respingere le dimissioni. Quindi Mimma Zavoli, C10, rivela di essere lei il consigliere citato di Mularoni, ma rinnega di avere esercitato pressioni politiche. Non solo: “Respingo le strumentalizzazioni su questa nomina da parte dei consiglieri di minoranza. Io e Mularoni abbiamo uno avuto scambio di vedute, che ha un pregresso che chi è intervenuto non conosce”. Alla fine l’Aula procede alla sostituzione di Mularoni con il nuovo candidato della maggioranza, Alessio Faetanini, che ottiene 29 voti a favore e 14 contrari.

Per la cronaca dei lavori  consiliari, si conclude in mattinata l’esame dei decreti delegati e dei decreti legge, con la ratifica del n. 52 (relativo alla sospensione della pensione, quale sanzione prevista per i pensionati colti a lavorare), e il n.37 (norme sulla copertura dei profili di ruolo). In particolare, il decreto n.52, su cui si apre un lungo dibattito, è conseguente all’accoglimento di un ricorso da parte del Collegio di Costituzionalità delle norme che nella sentenza ha definito “sproporzionata” la sanzione prevista, appunto la sospensione per un anno della pensione.

Slitta a domani, per accordo tra i gruppi consiliari e con il voto di 2/3 dell’Aula, l’esame del comma 3 relativo al decreto legge e al progetto di legge sull’articolo 79 del Testo unico delle Leggi urbanistiche ed edilizie, segue quindi una serie di dimissioni e sostituzioni.

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