DIM a Strasburgo interviene sull’immunità parlamentare

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San Marino. Oggi una delegazione della coalizione Democrazia in Movimento ha assistito ai lavori del Consiglio d’Europa a Strasburgo, per esprimere preoccupazione rispetto alla richiesta di danni ingenti ad un membro del parlamento sammarinese per ciò che ha argomentato nelle proprie funzioni, coperte dall’immunità parlamentare e segnalando influenze esterne nel sistema finanziario sammarinese.

Si tratta di una richiesta danni di un finanziere lussemburghese con interessi a San Marino, e le argomentazioni svolte dal nostro parlamentare paiono confermate nella recente inchiesta del tribunale che evidenzia la sua influenza in Repubblica. Influenza che (lo si ricava dalla stessa indagine giudiziaria) ha pervaso organi dello Stato come la vigilanza del sistema finanziario, la Banca Centrale, non escludendo le stesse istituzioni. Ciò che a prima vista può sembrare un problema solo sammarinese è a nostro avviso parte di un problema piu grande, riguardante tutta l’Europa, che dovrebbe interrogarsi sul ruolo e le influenze che uomini d’affari possono esercitare in particolare sui piccoli Stati, i quali sono rappresentativi negli ambiti europei in modo paritetico rispetto ai grandi Stati. San Marino, ad esempio, siede al GRECO al pari delle grandi nazioni. Pertanto le distorsioni che dovessero realizzarsi in un piccolo Stato potrebbero avere ricadute più ampie, se si riversassero in questi consessi internazionali.

Tramite il nostro membro presso il Consiglio d’Europa abbiamo colto l’occasione per incontrare la dirigenza di UEL, gruppo a cui aderiamo. Da loro abbiamo ricevuto pieno supporto. Nella giornata di oggi (28 giugno) il nostro membro ha rivolto al Ministro per gli Affari Esteri del Lussemburgo apposita domanda durante la sessione parlamentare, e a breve il gruppo di UEL depositerà una mozione per una risoluzione a concentrare l’attenzione sui piccoli Stati d’Europa, che non devono diventare vittime di influenze esterne, col rischio di venire letteralmente comprati.

Se chiunque può denunciare, da un paese terzo, un parlamentare limitando in tal modo la sua libertà d’espressione all’interno del parlamento del suo Stato, tale eventualità non solo viola il singolo diritto del parlamentare, o del singolo Stato, ma mina e lede la stessa architettura delle democrazie parlamentari, a partire dai trattati internazionali relativi i diritti delle opposizioni. Vessare e intimidire un qualsiasi parlamentare, equivale a compromettere gli equilibri stessi delle costituzioni occidentali. Pertanto risulta leso ogni parlamentare impegnato nel difendere il proprio paese, e di conseguenza i membri del Consiglio d’Europa stessi, che sono anche – ed in primis- parlamentari del proprio Stato di provenienza.

DIM difenderà presso ogni sede europea l’autorevolezza del ruolo parlamentare e difenderemo il nostro parlamento ed il nostro ordinamento. Difenderemo il nostro Stato sia che il governo decida di fornire tutela legale al nostro consigliere Elena Tonnini, sia che decida di non farlo. Difenderemo la libertà di espressione di ogni parlamentare, convinti che tutti coloro che siedono nel Consiglio d’Europa comprendano come questo tema interessi e colpisca ognuno di loro.

Il nostro obiettivo è sancire che chi tenta di svolgere con serietà il proprio ruolo parlamentare sia libero di riferire al proprio parlamento riguardo al rischio che interessi particolari di speculatori esterni possano verificarsi, e che ciò non comporti vessazioni o rischi di subire pressioni, intimidazioni legali o richieste di danni. Faremo in modo che non si crei un pericoloso precedente che inficerebbe le fondamenta delle tutele a base della democrazia e della storia europea.

Movimento RETE – Movimento Democratico San Marino Insieme

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