RETE-MDSI dal testo unico al decreto scuola: Attila colpisce ancora

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San Marino. Adesso.sm approva il testo unico in materia edilizia, tutti lo avvertono che creerà problemi e che non sarà applicabile, ma niente. Il testo unico viene approvato senza tenere conto delle indicazioni degli ordini professionali che, come era facile immaginare, si mobilitano. Per la prima volta avvocati, notai, ingegneri, architetti e geometri organizzano una conferenza stampa congiunta per segnalare tutte le problematiche e superare lo stallo.  Il problema principale è che vengono bloccate le transazioni immobiliari, si allungano i tempi di stipula e aumentano i costi.  Bloccare le compravendite non è mai un’idea brillante, ma farlo in un periodo buio come questo, in cui lo Stato continua a batter cassa con tasse e balzelli vari, lo è ancora meno. Nonostante i problemi che il governo ha creato alla cittadinanza e agli ordini professionali (che potevano essere tranquillamente evitati) questi ultimi rinnovano la disponibilità al confronto.

Adesso.sm porta il decreto sulla Scuola. Insegnanti, genitori e membri delle istituzioni si muovono per cercare di far ragionare i membri di governo e soprattutto il Segretario Podeschi per far capire quali siano i rischi e le conseguenze nefaste di quel decreto sulla qualità dell’istruzione.

Ma anche stavolta, niente. Proprio mentre c’è la manifestazione sul Pianello, il Congresso di Stato nella sua interezza emana il decreto. Decreto “sapientemente” varato a luglio per poter arrivare all’apertura delle scuole a settembre con i tagli già attuativi.  Purtroppo, da anni ormai, i provvedimenti estivi – dal polo del lusso, alle residenze elettive, ai decreti che regalano milioni alle banche e molti altri – sono portatori di sventura, come una grandinata agostana prima della vendemmia.  Anche nel caso del Decreto – Scuola, era prevedibile la risposta della popolazione che ha già cominciato a muoversi con lettere, raccolte firme e altre iniziative informative.

Questi sono solo gli ultimi due esempi, in ordine cronologico, di manifestazioni e prese di posizione della cittadinanza nei confronti di politiche insensate. Insensate sì, perché non si capisce quale sia il senso di promuovere ostinatamente interventi di cui già in partenza si prevedono le sciagurate conseguenze. Insensate perché in entrambi i casi citati – così come in molte altre occasioni – chi contesta i provvedimenti, nonostante sia costretto a subire gli effetti dell’ottusità dei governanti, si rende disponibile a trovare altre soluzioni e ne anticipa alcune.

Nessun governo che voglia definirsi democratico può governare da solo senza alcun tipo di confronto reale con la cittadinanza, gli operatori, le associazioni, le parti politiche e sociali. E quando lo fa, viene inevitabilmente contestato da coloro che invece dovrebbero sentirsi rappresentati. La domanda, ancora una volta, nasce spontanea: se non si governa per salvaguardare il bene della comunità, per chi si sta governando?

Movimento RETE – Democratico San Marino Insieme

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