Commissione finanze: tensioni e criticità di liquidità nei prossimi mesi

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San Marino. Una prima bozza del Piano Nazionale di Stabilità e Sviluppo approda in Commissione consiliare Finanze, presentata ieri dal Segretario di Stato Simone Celli. In Comma comunicazioni i consiglieri di minoranza si interrogano se, alla luce anche delle recenti prese di posizione di sindacato e categorie nei confronti del governo, ci siano le condizioni e le premesse per affrontare soluzioni programmatiche e di prospettiva per il Paese. Roberto Giorgetti, Rf, e lo stesso Celli non condividono la lettura dei commissari di minoranza, definendola semplicistica, e assicurano il massimo sforzo per giungere alla condivisione del Piano nazionale anche con categorie e sindacati. Quindi, affrontando il comma 2, si concorda che venerdì prossimo 20 luglio sarà convocata la Commissione per consentire il deposito del programma Economico 2019 cui sarà allegato il Piano nazionale di Stabilità e sviluppo che resta comunque, assicura Celli, un testo aperto ai contributi di tutti. La presentazione di oggi “è un punto di partenza”, spiega il Segretario di Stato per le Finanze, quindi si impegna per un confronto periodico con Commissione, parti sociali e datoriali per arrivare a settembre-ottobre ad un dibattito in Consiglio grande e generale.

A motivare il Piano sono le esigenze legate all’analisi sulla finanza pubblica che fa emergere “criticità” sui dati sui flussi di cassa, quindi sulla gestione della liquidità.  “Nei prossimi mesi, verso fine anno – annuncia il Segretario di Stato – potrebbero avverarsi tensioni e criticità sulla gestione di liquidità della Tesoreria della Repubblica”. Ciò “comporterà l’adozione di politiche di consolidamento fiscale- prosegue- che dovranno permettere di avvicinarci il più possibile al pareggio di bilancio e anche ad un avanzo primario di bilancio”.  Parimenti, l’intervento pubblico su Cassa di Risparmio, “nei prossimi mesi- prosegue Celli- rileverà un livello importante di indebitamento che, per poter essere sostenuto dall’amministrazione, deve essere accompagnato da misure di consolidamento di bilancio che sono indicate all’interno del Piano di stabilità e sviluppo”.

Nella sua relazione, il Segretario Celli spiega che il Piano si divide in tre macro-aree di intervento: riforme strutturali, sviluppo economico, infine terzo pilastro del piano è la ristrutturazione del settore bancario e finanziario.  Su quest’ultimo punto si sofferma in particolare anticipando una strategia divisa per Cassa di risparmio e le altre 4 banche private.  Ai commissari, oltre alla bozza del Piano nazionale, è consegnata una relazione sul rafforzamento del sistema bancario che mette in luce le criticità del settore: eccesso di sportelli bancari, modello di banca retail tradizionale non più sostenibile, costi di gestione troppo elevati che assorbono circa l’89% dei ricavi.  Quindi il capitolo sulle riforme contenute nel Piano: saranno “in grado di generare gettito e di mettere i conti pubblici in regola” e dovranno andare a regime alcune nel 2019 altre nel 2020. Gli interventi sono quelli già annunciati: riforma del sistema previdenziale, delle imposizioni indirette, revisione dell’imposizione diretta e un intervento complessivo di riduzione della spesa pubblica.

Nel dibattito sulla bozza , resta scettico Francesco Mussoni, Pdcs: “Per sostenere un piano del genere occorre la condivisione a livello di Paese – ribadisce – Dovete trovare sintesi del sistema paese per fare un piano nazionale, se no resta puro sogno”. Teodoro Lonfernini, Pdcs, auspica l’avvio di un confronto permanente in Commissione, il Segretario di Stato infine raccoglie l’invito e assicura un secondo incontro sul piano nazionale già al termine della sessione consiliare di luglio.

SMNA

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