Il decreto scuola infiamma l’avvio dei lavori del Consiglio

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San Marino. Il Decreto-scuola è il tema su cui si apre il comma Comunicazioni e che occupa in larga parte la prima giornata di lavori del Consiglio Grande e Generale. Ad affrontarlo per primo è il segretario di Stato per l’Istruzione, Marco Podeschi, con un lungo riferimento a riguardo, in cui difende il contenuto del provvedimento, tra cui la salvaguardia dei plessi minori e l’avvio delle sperimentazioni che tengono conto, spiega, del calo demografico e delle esigenze di contenimento della spesa, comunque “subordinate al mantenimento di un elevato standard qualitativo del sistema d’istruzione”. Il Segretario Podeschi si dice quindi “colpito delle polemiche e della guerriglia elettronica con sms o chat WhatsApp animata da messaggi contradittori, lontani dalla realtà e dalla volontà del governo e in alcuni casi anche del più comune buon senso”.

Dall’opposizione, a sostegno delle proteste di genitori e docenti il consigliere Davide Forcellini, Rete, cita lo studio realizzato dall’ex segretario di Stato all’istruzione. Giuseppe Morganti, Ssd, nella precedente legislatura: “Una scuola per le ragazze e i ragazzi che avranno 20 anni nel 2030”. Forcellini sottolinea come l’idea della scuola di Podeschi “non c’entra niente con quella dell’ex Segretario Morganti, che però – puntualizza – guarda caso adesso si trova proprio a sostenere questo governo e a dover votare ed approvare lui e il suo partito di maggioranza relativa le scelte che vanno proprio contro il principio che lui stesso ha delineato fino a 2 anni fa”. Il consigliere di minoranza lancia un appello allo stesso Morganti: “Non rinneghi i suoi principi per becera ragion di Stato”. Quindi, Pasquale Valentini, Pdcs, punta il dito contro la mancanza di valorizzazione degli insegnati che “si sono sentiti scavalcati e sottovalutati dalla modalità in cui si è giunti al decreto scuola”. Mariella Mularoni, Pdcs, invita il Segretario Podeschi a fare un passo indietro sul decreto, accogliendo l’istanza del suo ritiro avanzata dalla raccolta firma di insegnanti e genitori.  

Giuseppe Maria Morganti, Ssd, rispondendo a Forcellini, assicura continuità a quanto previsto nella passata legislatura. E rispetto alle proteste degli insegnanti, afferma: “La critica non emerge per migliorare il sistema, ma per difendere interessi di categoria”. Riconosce però che il decreto sia migliorabile rispetto alle tempistiche per le sperimentazioni nella scuola d’infanzia e propone la possibilità di presentare un emendamento al riguardo.

Altri temi affrontati nel corso del comma comunicazioni: il caporalato delle badanti nell’ospedale di Stato, rispetto cui il Segretario di Stato Franco Santi assicura nuove procedure avviate per regolamento dal 1° luglio scorso, a seguito della denuncia del Comitato #Rispetto, per consentire “in modo chiaro e preciso di monitorare tutti gli accessi e la permanenza nei reparti al di fuori degli orari di visita apportando alcuni correttivi per venire incontro alle esigenze degli assistiti e degli operatori”. E ancora, la sentenza Treggiari che respinge la ricusazione del giudice impegnato sul caso Asset banca: “Nella sentenza c’è un passaggio – denuncia Iro Belluzzi, Psd – in cui si evince che vi sarebbero state intromissioni da parte di Banca centrale e della politica sulla corretta azione dell’amministrazione della giustizia, ai fini di mandare in liquidazione una banca e scegliere una vittima sacrificale”.

Il dibattito in comma comunicazioni continua in seduta notturna. Domani mattina, venerdì 20, i lavori continueranno fino all’ora di pranzo.

SMNA

 

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