Il governo chiede “un nuovo inizio” a sindacati e associazioni datoriali

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San Marino. La nota diramata n questi giorni dalla Segreteria Interni ha come oggetto il Piano nazionale di stabilità che vedrà le parti di nuovo al tavolo il 10 agosto. Ma in realtà la lettera, firmata da tutti i Segretari di Stato, rappresenta molto di più, soprattutto dopo il no arrivato dalla CSU sulla proposta di riforma delle pensionim definita “inaccettabile”, e alla richiesta di maggior coraggio per una spending review più incisiva, che poche ore prima l’Anis aveva indirizzato all’Esecutivo.
Sono il testo e i toni della missiva a rappresentare un unicum per la politica sammarinese. La nostra preoccupazione, premette il governo, è mettere in sicurezza il quadro generale della finanza pubblica e la volontà è di ripristinare collaborazione e coesione con le parti sociali. Si ricordano le molte occasioni di scontro registrate in questi 20 mesi di legislatura, culminate con lo sciopero generale che, scrive il governo, ha rappresentato l’apice della protesta, civile e democratica, nei confronti del governo.
“Non possiamo e non vogliamo fare finta di nulla”, si legge, e “non intendiamo disconoscere le nostre responsabilità rispetto alle complicate relazioni tra governo e parti sociali”. Probabilmente, aggiunge l’Esecutivo, “abbiamo compiuto errori di metodo e di valutazione e di questi ce ne facciamo carico consapevoli che chi tenta di fare qualcosa inevitabilmente corre il rischio di sbagliare”. Tutti però, è la sintesi, abbiamo a cuore gli interessi dei sammarinesi.
Ed è da qui che il governo chiede di partire “per segnare un nuovo inizio nei rapporti con le parti sociali”. Sul Piano nazionale di stabilità il governo anticipa la “totale e incondizionata disponibilità al confronto”, assicurando rispetto, ascolto e concertazione. Infine la condanna per le lettere anonime che hanno preso di mira la Csu. “La conflittualità esaspera di questi tempi, scrive il governo, ha provocato una inqualificabile degenerazione del dibattito pubblico, con riferimento anche ad incivili atti denigratori verso alcune organizzazioni che vanno stigmatizzati in maniera inequivocabile”.
Intanto la maggioranza interviene sulle pensioni per dire che “alla luce dei dati e delle proiezioni se non si interviene in fretta e con decisione, il futuro è segnato”. Se i fondi pensione investiti nelle banche non sono ancora stati intaccati, sottolinea Adesso.sm, è solo perché lo Stato ha iniziato a contribuire direttamente per chiudere lo sbilancio fra entrate e uscite.
La maggioranza si dice convinta che non esistano a San Marino genitori e nonni disposti a distruggere il futuro dei propri figli e dei propri nipoti, pur di difendere una pensione calcolata in una maniera insostenibile alla luce di una realtà così mutata. Per avviare un confronto sereno, conclude la nota, occorre condividere questa analisi e poi dimostrare la capacità e il coraggio di proporre le soluzioni. (Fonte: San Marino RTV) 

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