Commissione finanze: debito pubblico a quota 850 milioni

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San Marino – La Commissione consiliare finanze conclude l’ultima giornata di lavoro con l’approvazione del progetto di legge “Riforma in materia di navigazione marittima”: i voti a favore sono stati 7, 2 i contrari e un’astensione. Si torna quindi a parlare di Cassa di Risparmio, poi di debito pubblico e possibile finanziamento estero nell’ultimo comma affrontato, con la ripresa del confronto sul Piano di stabilità nazionale. Nel suo intervento iniziale e nella replica conclusiva il Segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli, definisce l’ammontare del debito pubblico in 850 mln di euro complessivi. “L’attuale ammonta a 330 milioni di euro – chiarisce – la scelta di intervenire su Cassa porterà ad una cifra che sarà tra i 500 e i 520 mln di euro, cui non va ad aggiungersi il reperimento esterno”. Il Segretario spiega poi la strategia di copertura che avverrà in larga parte per bond statali, poi per collocazione privata, infine  “attraverso risorse liquide provenienti da chi sarà disponibile a supportarci”. A tale riguardo, l’Fmi resta per il Segretario “l’opzione più credibile”.

Da parte dei commissari di opposizione si torna a puntare il dito contro il bilancio di Cassa di Risparmio, ritenuto non del tutto veritiero, e le svalutazioni “eccessive” degli Npl. Per Alessandro Mancini, Ps: “Bisogna tornare indietro e vedere come ridurre l’esposizione dello Stato su Cassa”. Per Roberto Ciavatta, Rete, il Fondo Monetario non è l’unica strada per ottenere un  finanziamento, suggerisce piuttosto di tentare la collaborazione finanziaria con l’Italia. Francesco Mussoni, Pdcs, chiede una convocazione ad hoc della Commissione con all’Odg un dibattito sul debito pubblico e come affrontarlo nei prossimi 25 anni. Dalla maggioranza, Luca Boschi, C10, stigmatizza l’analisi dei commissari di opposizione nel ricondurre il problema dell’equilibrio dei conti pubblici al bilancio approvato di Cassa: “Dire che quei 500 milioni di deficit siano stati causati dal bilancio – osserva- è come se avessi la febbre e dessi la colpa al termometro”.  Quindi, Roberto Giorgetti, Rf, marca la distanza tra le parti: “Se si ritiene che bisogna aggiustare il bilancio di Cassa -manda a dire – vi è un’enorme distanza che separa le nostre visioni e il grado di consapevolezza”. Infine, il Segretario Celli accoglie la richiesta di Mussoni e anticipa la disponibilità a una nuova convocazione della Commissione per discutere nel dettaglio la situazione dei conti pubblici, con i dati aggiornati del bilancio previsionale.

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