Quel pasticciaccio brutto della Giustizia

0
49

San Marino. Il terreno della giustizia è per sua natura insidioso. Peggio diventa se qualcuno prepara un blitz per scopi non chiariti. È quanto successo in Ufficio di Presidenza, giovedì pomeriggio, durante oltre 6 ore di scontro feroce tra maggioranza e opposizione. Ne parlano in conferenza stampa: Gian Matteo Zeppa (Rete), Stefano Canti (DC), Alessandro Mancini (PS), Iro Belluzzi (PSD).

Ad onor del vero, la questione era scoppiata già nel precedente ufficio di presidenza, quando la maggioranza aveva proposto di portare in Consiglio i verbali del Consiglio Giudiziario (che sono secretati) per farli visionare dai Consiglieri. Ma alla messa ai voti, la maggioranza era stata sconfitta. I verbali sono rimasti lì. Poi i lavori del Consiglio di ottobre si sono allungati e il comma sulla giustizia non è stato affrontato. Secondo legge, i commi inevasi devono essere riproposti nella stessa formulazione e quindi, quel comma, avrebbe dovuto essere inserito nell’odg della prossima sessione, senza scossoni. Invece no. Il coup de theatre arriva con una lettera alla Reggenza protocollata il 26 ottobre ed esibita solo giovedì pomeriggio, 8 novembre. È firmata dai 32 consiglieri di maggioranza, i quali affermano che l’ufficio di presidenza non è deputato a decidere sulla conoscibilità dei verbali, e che quindi, questi, devono essere divulgati in Consiglio.

Di violazioni della prassi istituzionale, ce ne sono parecchie: verso la Reggenza, verso i Consiglieri non firmatari, verso lo stesso ufficio di presidenza. “Dispotismo” lo battezzano i membri di opposizione.

Ma perché tanto accanimento su questi verbali? È successo che l’Avvocatura dello Stato ne abbia chiesto la trasmissione a seguito del procedimento sul ricorso amministrativo di Valeria Pierfelici in occasione della revoca da magistrato dirigente. Il magistrato a cui è arrivato il ricorso deve decidere se la procedura fosse consentita, oppure no. I verbali sono atti riservati, quindi vincolati al segreto d’ufficio, oltre tutto sottoposti ad indagine amministrativa, quindi a segreto istruttorio. Non possono essere assolutamente divulgati in Consiglio Grande e Generale anche in base alla sentenza dell’8 febbraio 2018 del commissario Antonella Volpinari.

Sarebbe stato sufficiente che l’Avvocatura dello Stato li avesse chiesti al Tribunale e tutto sarebbe rimasto nella legalità della forma e della sostanza.

Invece la maggioranza ha voluto innescare il braccio di forza, voleva portare questi verbali in Consiglio, hanno commentato i membri di opposizione. È l’ennesimo tentativo di piegare le norme sulla volontà di Adesso.sm. Del resto, fanno notare, l’intervento di Celli sulle sue dimissioni, è stato l’anticipo di quello che avevano intenzione di fare. Cioè, uno scempio. Propagandato con una fitta serie di comunicati alla stampa.

Quale sia l’obiettivo, l’opposizione non sa dire. Ma tutti sono certi delle conseguenze, perché lo scontro politico sulla magistratura fa saltare tutte le fondamenta della democrazia. E questo non fa bene al Paese, alla sua immagine e, soprattutto, all’economia.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here