Consiglio: scintille in aula nella prima sessione di novembre

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San Marino. Le tensioni framaggioranza ed opposizioni sono sempre lì, in barba ai vari appelli al confronto. Apre le danze Davide Forcellini che fa la conta dei decreti emanati quest’anno: 129 al 7 novembre, contro i 139 del 2017. “A dimostrazione – dice – dell’abuso di questo strumento non democratico, che dovrebbe nascere dall’urgenza ma che è diventato mezzo con cui il Congresso comanda, non governa”.
Da qui l’appello alla Reggenza, mentre il consigliere di Rete dichiara sdegno per la famosa lettera dei 32 consiglieri di maggioranza sulle deliberazioni dell’ufficio di presidenza, questione su cui si è concentrato lo scontro e che verrà affrontato in Aula, preannunciando scintille. C’è anche un altro tema oggetto di forti tensioni, che torna anche oggi in comma comunicazioni: la cessione del pacchetto Delta. Per Mariella Mularoni il paese ha perso mentre hanno vinto gli speculatori della finanza, con la maggioranza che ha avallato scelte esterne. “L’ordinanza Morsiani – fa notare – non è stata neppure presa in considerazione. Se ci fosse stato il rispetto per l’attività inquirente non si sarebbe dovuto procedere”. Critica poi la decisione di non accogliere la richiesta della Dc di un comma su ricadute ed effetti di questa cessione sul bilancio e l’intero sistema.
Dalla maggioranza si alza invece la voce di chi difende i passi compiuti, a partire dall’internazionalizzazione. Fabrizio Perotto plaude all’accordo siglato a Roma con l’Etiopia, rimarcandone il ruolo, l’espansione economica, gli importanti investimenti nelle infrastrutture. Il consigliere di Repubblica Futura ricorda che il paese abissino è entrato nella storia quale primo stato africano ad avere eletto un presidente donna. “La nuova San Marino che dobbiamo disegnare – spiega – non può non coltivare rapporti con queste realtà”. “Ben vengano gli accordi con l’Unione Africana – afferma Iro Belluzzi – ma molto più importanti quelli con Italia e Unione Europea”. Chiede al Segretario agli Esteri di inserire un dibattito sulle direttrici della politica estera, “perché non sappiamo – dice – dove vuole posizionarsi il paese e quale percorso si voglia intraprendere con l’Italia al di là della revisione dell’accordo di buon vicinato. Non vorrei – aggiunge – che quell’accordo sia stato preso in mano per rivedere la possibilità di dare il via libera a uno o più Casinò in Repubblica, rispolverando vecchi progetti”.
Per Roger Zavoli la visita del ministro Moavero e la revisione dell’accordo “sono segnali significativi di un rinnovato rapporto fra due Stati mai cosi vicini dopo anni di politica estera inconcludente”. Poi critica l’opposizione per l’estenuante ostruzionismo e per toni da censurare.
Soprattutto punta il dito contro “l’impedimento vergognoso e inaccettabile organizzato scientificamente alla sostituzione di Sua Eccellenza Santolini nella Commissione Giustizia. Siamo alla deriva istituzionale”. Si dice sconcertato e fatica a credere che i membri della DC, alla luce della propria storia, abbiano giocato una partita così brutta.
“Anche lei – gli risponde Teodoro Lonfernini – si è reso partecipe di quella deriva istituzionale. Da più di due anni abbiamo riempito i lavori dell’Aula solo con ragioni di parte senza mai discutere di circostanze che possano portare beneficio immediato al paese”. Mette l’accento sui 1100 disoccupati totali sammarinesi e critica chi parla di assunzioni cresciute per effetto del 4e mezzo percento, “quando sappiamo – continua – che gli imprenditori con aziende fuori dai confini hanno spostato i loro dipendenti italiani nelle sedi sammarinesi”. Civico 10 non raccoglie le provocazioni e – come annunciato nelle ultime settimane – si concentra sulle cose fatte con lo slogan “no allo scontro, sì al dialogo”. “Significa – spiega Marica Montemaggi – misurarsi in maniera costruttiva sugli argomenti. Ci siamo stancati di difenderci continuamente da attacchi strumentali”. Jader Tosi racconta che il 26 novembre nascerà lo sportello di vigilanza, figlio dell’accorpamento di uffici già esistenti di controllo ma slegati fra di loro. Un ufficio pubblico per potenziare controlli come asset strategico.
Marianna Bucci definisce condivisibile lo slogan di Civico 10 ma “non basta dire basta con la guerra, occorre creare condizioni affinché non si produca.
La maggioranza – attacca – ha agevolato l’infiltrazione di un gruppo finanziario con intenti criminali. A fronte di tutto questo fatto, come si fa a rimanere impassibili e non arrivare allo scontro?”
A breve arriverà in Aula la prima lettura del Bilancio previsionale e la minoranza vuole saperne di più sull’ennesima missione in Repubblica del Fondo Monetario. Di un possibile finanziamento non abbiamo mai potuto parlato in maniera specifica – afferma Pasquale Valentini, che ritiene indispensabile sapere su che terreno si sta lavorando per modulare interventi. Presenta quindi un ordine del giorno per un riferimento prima della presentazione in prima lettura del Bilancio. “Se non si è disponibili a metter le questioni sul tavolo- dice – lo scontro è inevitabile”. Per la Bronzetti la maggioranza si sta giocando la partita della vita, “progetto che qualcuno ha elaborato ancor prima dell’insediamento di questo governo. Semmai fosse confermato il quadro decritto nelle ordinanze, qualcuno rischierebbe grosso anche a livello personale. E allora tanto vale rimanere aggrappati lì e sconfessare quanto viene scritto. La storia saprà trovare le responsabilità e condannare politicamente chi ha ingaggiato questa battaglia assurda. In questo paese non esiste più uno stato di diritto”.  (Fonte: San Marino RTV)

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