Il PSD celebra il 70esimo della Dichiarazione Universale dei diritti umani

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San Marino. “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità. “ Art.2

Il Partito dei Socialisti e dei Democratici, in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, non intende soffermarsi sulla valenza della stessa: essa è attuale, è moderna e nobile. Purtroppo è spesso inosservata. L’aggettivo che la qualifica – universale – richiede la capacità di condividere quei valori e un organismo sovranazionale che possa intervenire per tutelarli.

In Europa c’è: è la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che si basa su un altro documento fondamentale, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. San Marino ne fa orgogliosamente parte.

Purtroppo l’uguaglianza dei diritti viene messa in dubbio o in pericolo in zone sempre più estese del globo. Il problema è la fallace contrapposizione tra diritti umani ed eguaglianza da una parte e condizione economica e sicurezza dall’altra. Nel mezzo c’è la buona o la cattiva politica: quest’ultima lavora per separare, per polarizzare, per esasperare e sfruttare elettoralmente i temi della sicurezza e della condizione economica contro il povero, il reietto, in una parola: il diverso.

La buona politica è invece quella al servizio dell’uomo, non dei soli cittadini di un dato stato, è quella che non ignora i problemi di integrazione, le differenze tra gli individui e tra i popoli, ma lavora per tenere assieme valori, identità e sviluppo economico, nulla in effetti è tralasciato dalla Dichiarazione.

In particolare a conclusione della premessa, è scritto: “questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l’insegnamento e l’educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l’universale ed effettivo riconoscimento…”.

Ufficio Stampa PSD

 

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