Difendiamo San Marino: Sanità, camminiamo in salita su uno specchio insaponato

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San Marino. Cari lettori, DIFENDIAMO SAN MARINO vi considera l’unico vero interlocutore. Molti si sono avvicinati a noi per condividere un’idea e a darne voce.
Non ci rivolgiamo alle istituzioni o alla politica ma discutiamo con voi come si farebbe con amici e conoscenti. Non difendiamo consiglieri di opposizione o di maggioranza in quanto hanno ben maggiori opportunità di discutere e farsi valere.
Il botta e risposta di questi giorni riguardo alla sanità prende in causa la pediatria, ma il problema è ben più vasto.
In politica per essere convincenti si usa spesso fare dei paragoni con chi è messo peggio, ma così facendo abbassiamo l’asticella e finiremo per paragonarci a qualche paese africano in via di sviluppo.
L’Italia non è messa peggio, ha un servizio di pronto soccorso pediatrico H 24, un pediatra di famiglia e servizi specialistici rapportati alle necessità di una popolazione di oltre 60.000.000 di abitanti.
Il confronto deve essere fatto con quanto succedeva in passato a San Marino! Quanto avevamo e quanto abbiamo perso, “ma davvero, davvero?”, per dirla con una espressione comune.
Altra espressione comune che spesso ci viene rimarcata: “A San Marino eravate abituati fin troppo bene!”. E’ colpa nostra se avevamo servizi di assistenza in grado di coprire ampiamente le nostre necessità magari anche viziandoci?
Oggi a fronte di una spesa sanitaria in aumento, come dichiarato nella recente finanziaria, abbiamo una riduzione di servizi e quelli esistenti mantenuti a caro prezzo mediante convenzioni spesso con pensionati italiani; servizi che hanno necessitato e necessitano di aiuto e copertura da parte di strutture italiane.
La legge sulla dirigenza doveva permettere un passo in avanti, ma a prezzo di ulteriore finanziamento e con che risultato? E il resto del personale sanitario, infermieri e tecnici? Ci si aspettava tanto da questa riforma! Ci si aspettava una legge che concedesse libertà ai pensionati di poter fare libera professione; finalmente una legge condivisa sulla libera professione! Ma a tal proposito, dopo 5 anni di travaglio (tanto è passato dall’approvazione della Legge sulla Libera Professione), l’elefante ha partorito il topolino lasciando tutto come sta per il rapporto di esclusività e concedendo a quanti scelgono il rapporto di non esclusività la libertà di gestione del proprio rapporto libero professionale extra ISS: Tanto rumore per nulla!
Non vogliamo di certo criticare la pediatria che come tutti gli altri servizi può contare su addetti che compiono il proprio dovere con dedizione ed energia nel contesto di criticità evidenti agli occhi degli utenti.
Appurato che non è certo colpa di chi sta in prima linea, chi è responsabile del degrado continuo della nostra sanità?
Colpa della carenza generalizzata di medici in Europa? Ma avete considerato che altri 40 medici hanno lasciato l’ISS e la Direzione non ha battuto ciglio? Con quaranta medici in vari settori e specialità si apre un secondo ospedale! Questi medici (tra cui, guarda caso, alcuni pediatri) sono entrati a far parte del settore pubblico italiano e del settore libero professionale!
Dal primo di gennaio un altro specialista, neurologo, Dott. Stumpo, silenziosamente ha lasciato l’ISS! Immaginate cosa significhi per un paziente magari affetto da patologia cronica perdere il proprio specialista di riferimento!
Nel Consiglio Grande e Generale di metà dicembre 2018 è stata presentata l’Interpellanza “Magalotti”, il dibattito politico ha evitato danni al servizio di neurochirurgia e senologia. I concorsi internazionali non hanno risolto il problema della carenza medici ed è paradossale come siano andati deserti pediatria e ortopedia, in quest’ultima specialità poi registriamo il paradosso di aspettare dai primi di ottobre 2018 che uno dei vincitori venga a prendere servizio, cosa che forse farà ad aprile, intanto le liste di attesa per una visita superano i 100 giorni e stiamo pagando fior di quattrini per i consulenti! Possibile che non si possa bandire un altro concorso?
Le liste di attesa sono incomparabili per una realtà di 30.000 abitanti quale siamo; esami rinviati perché il medico che copriva il servizio ha preso una aspettativa, o si è licenziato; depersonalizzazione perché tutto deve passare in un unico e poco comprensibile centro di prenotazione per la medicina di base, per la medicina specialistica e gli esami; taglio sulla farmacia, sulle prestazioni convenzionate sui presidi e addirittura mancata erogazione di guanti monouso e altri presidi per le persone non autosufficienti.
Ci domandiamo, ma noi avevamo bisogno di tutto questo?
Fino a qualche anno fa la sanità era a nostra misura e rappresentava una fonte di interesse economico, tanto che si aveva l’impressione si potesse giungere quasi all’auto mantenimento, mentre oggi l’impressione è che nonostante l’incremento d’investimento da parte dello Stato si stia camminando in salita su di uno specchio insaponato.
I sammarinesi si stanno rivolgendo sempre più e di tasca propria, al privato, e nel giro di qualche anno buona parte della popolazione si doterà di una sua polizza di copertura sanitaria tanto da poter fare a meno della struttura pubblica.
Non puntiamo certamente il dito verso i medici, ma non vogliamo neppure tacere e tanto meno confermare che va tutto benissimo. Siamo e restiamo fortemente preoccupati per lo spreco economico e l’incapacità di risolvere i problemi che attanagliano il nostro sistema sanitario e che giustamente devono essere discussi e risolti in ambito politico e istituzionale ma è altrettanto necessario il confronto con gli operatori e con i fruitori dei servizi, ciò dimostra la mancanza di un progetto dedicato alla sanità; la mancanza della politica e l’incapacità di tradurre il tutto in un’azione efficace facendo emergere i problemi ingigantiti dal passare del tempo e dall’inseguire le emergenze quotidiane.
Purtroppo lo stato delle cose è sotto gli occhi di tutti, non sfugge agli addetti del settore e ancor meno a chi, paziente, frequenta quotidianamente l’ospedale e necessità delle strutture e proprio perché paziente si attenderebbe una inversione di rotta per riportare ad alti livelli l’assistenza sanitaria e la validità dell’ISS, che da tutti è sempre stato considerato un caposaldo sammarinese e tale dovrebbe ritornare ad essere. Speriamo bene! Anche se gli avvenimenti che si succedono non fanno ben pensare.
DIFENDIAMO SAN MARINO continuerà comunque a dialogare con i cittadini e a svolgere una puntuale azione di denuncia e di proposta nei vari settori della cosa pubblica.
Difendiamo San Marino

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