È scontro a tutto campo, in Consiglio, per il caso Asset

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San Marino. Nella seduta odierna prosegue del Consiglio Grande e Generale, il dibattito avviato ieri sera sul commissariamento di Asset Banca e aperto dal riferimento del Segretario di Stato per le Finanze, Eva Guidi, e dall’intervento del suo predecessore, Simone Celli. Il quale, mentre le opposizioni erano uscite per protesta, aveva rimarcato che non ci sono responsabilità politiche perché i vizi formali del commissariamento diventano marginali rispetto alla gravità dei riscontri oggettivi. Spiega che dai documenti emergeva con chiarezza una situazione terribile, facendo riferimento all’audit sui presidi antiriciclaggio dello studio Retter e dal team guidato da Giambattista Duso. L’opposizione insorge già nella nottata di ieri e viene chiesto palesemente al governo di rassegnare le dimissioni.

Negli interventi di oggi prosegue la spaccatura tra maggioranza e opposizione: i consiglieri di Adesso.sm rafforzano la tesi sostenuta dal Segretario Guidi che ha centrato il suo riferimento sull’autonomia di Banca centrale nelle scelte relative all’amministrazione straordinaria e alla liquidazione dell’istituto. L’opposizione invece punta il dito sulle responsabilità politiche dell’ex Segretario Celli, ma anche di tutti i membri del Ccr per aver “avvallato” le decisioni di Bcsm e aver ignorato le segnalazioni fatte dai consiglieri stessi di minoranza.
Intervengono anche altri membri del Ccr, i Segretari di Stato Zanotti, Zafferani e Renzi, per spiegare di aver agito negli ambiti conferiti dalla legge, rispettando l’autonomia di Banca centrale. “È assurdo – si sfoga il Segretario Guerrino Zanotti – il quadro dipinto di 4 criminali, i membri del Ccr, con interessi personali a costruire un percorso di distruzione di un istituto di credito trasparente e che operava nella piena legittimità, scipparlo ai proprietari, e farne carne da macello e monetizzarne per il proprio conto”. E ancora: “Voi non avete idea del travaglio nel dover subire certe decisioni.  Voi vi siete fatti una rappresentazione diversa, funzionale all’opposizione fatta in questi due anni, allo scopo di criminalizzare questo governo e maggioranza”.

Marianna Bucci, Rete, quindi boccia un governo che oggi “si pone come spettatore, osserva i fatti come non lo riguardassero, ma è il vostro governo che ha sbeffeggiato le nostre segnalazioni e che ha indicato alla maggioranza di rigettare i nostri odg”. Eppure, aggiunge, “le responsabilità politiche sono innegabili”.

Per Francesco Mussoni, Pdcs, di fronte alla sentenza Pasini, “un governo normale dà le dimissioni perché non si è accorto che una serie di persone, in modo coordinato, hanno lavorato contro gli interessi dello Stato”.

Denise Bronzetti, Ps, punta il dito contro “l’arrendevolezza di tutti gli altri membri di maggioranza seduti in Aula che continuano a fare finta di niente”.  Durissimo, Tony Margiotta, Indipendente, che torna sui motivi della sua uscita dalla maggioranza: “Inconsapevolmente facevo parte di un disegno di un gruppo di potere che attraverso le proprie azioni voleva sostituirsi ad un altro potere – spiega – o addirittura scalare una delle banche più importanti della Repubblica. Non potevo accettare di far parte di questa operazione”. Denise Bronzetti rileva come tutto taccia, come se le questioni non stessero sullo stesso piano, con un istituto nel mirino e l’altro come se fosse fuori confine. Non è accettabile per Pasquale Valentini parlare di forma. “La sentenza – afferma – è chiara, ci dice che non c’è sostanza e conferma che stiamo servendo un progetto. Bisognava fare così e per farlo siamo stati disposti a tutto”.

Dalla maggioranza, Nicola Selva, Rf, invita a non trasformare l’Aula consiliare in un tribunale e ribadisce l’estraneità dell’esecutivo poiché le operazioni su Asset “sono state fatte esclusivamente da Banca centrale”: Michele Muratori, Ssd, bacchetta i colleghi di minoranza: “Qualcuno oggi festeggia la sentenza di un magistrato che sta solo facendo il suo lavoro – manda a dire – oggi è il vostro giorno di festa e non voglio rovinarvelo, ma il Paese ha bisogno di ben altro della tifoseria da curva nord in quest’Aula”. Infine, anche Luca Boschi, C10, richiama alla responsabilità i consiglieri di opposizione: “Nessuna banca si salverà a San Marino se non abbiamo un progetto di sistema”.

Il dibattito proseguirà nella giornata di lunedì, dalle 13 in poi.

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