Vetro di Murano, la rivoluzione parte dall’Università

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San Marino. Tecniche innovative per il soffiaggio del vetro artistico di Murano, per dare nuovi orizzonti all’artigianato di settore. E’ l’obiettivo che unisce l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino e la fornace muranese Nasonmoretti, protagonisti nelle scorse settimane di una serie di test nei quali 18 prototipi di stampo, elaborati dagli studenti del corso di laurea triennale in Design dell’Ateneo sammarinese, sono stati messi alla prova con il soffiaggio dei concept proposti. Scopo: verificare se le idee dei ragazzi potranno essere sviluppate per portare all’introduzione di processi innovativi per questo settore, dando così nuovo impulso all’artigianato del distretto artistico veneziano.

L’iniziativa rientra nella cornice di un progetto di ricerca sperimentale che ha coinvolto gli studenti durante l’anno accademico 2016/17 sotto la guida dei docenti Massimo Barbierato e Gaetano Giuliano, che hanno trovato in Nasonmoretti, dagli anni Cinquanta leader nel settore dell’arredamento della tavola e della casa, il partner ideale per verificare ‘sul campo’ la resa dei prototipi nati durante il corso.

“Oggi la distanza tecnologica dalle grandi fornaci boeme, francesi o scandinave è grande e forse difficilmente colmabile – spiega Barbierato analizzando lo stato attuale dell’attività muranese – negli ultimi anni il distretto del vetro non ha saputo rinnovarsi e gradualmente si è andato a frammentare sempre più nella logica dei propri segreti”. Proprio dall’esigenza di ridurre o annullare questo gap è stato ideato un corso in cui gli studenti sono stati chiamati a introdurre nuove tecnologie e materiali, riutilizzando in alcuni casi tecniche produttive esistenti ma applicate ad altri elementi quali metalli, argilla, tessuti e legni. I ragazzi – prosegue il docente – hanno iniziato a controllare e indirizzare la materia tramite steli, curve, filamenti e tessuti usando stampi chiusi, aperti, modificabili, malleabili, organici. Quanto ai materiali per il controllo della forma del vetro sono stati usati terra, sabbia, tessuti a base silicea, ceramica o in fibre di vetro”.

NasonMoretti, che da sempre crede nella contaminazione e nell’apertura degli orizzonti culturali, rappresentando così un’avanguardia culturale in grado di captare influenze e contaminazioni tipiche del mondo dell’arte e del design, ha accolto il progetto aprendo le porte della propria azienda e ‘dando vita’ alle sperimentazioni progettuali realizzate dai ragazzi. I risultati incoraggiano ulteriori collaborazioni che, con gli opportuni sviluppi, possono rappresentare la base ideale per l’introduzione di nuove tecniche nel soffiaggio del vetro artistico di Murano.

 

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