Il Centro di Ricerca sull’Emigrazione avvia percorsi di educazione alla cittadinanza

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San Marino. Visite guidate, laboratori e approfondimenti sul tema dell’emigrazione storica e delle migrazioni contemporanee, con un particolare progetto didattico legato all’espatrio dei giovani e dei minorenni. Si tratta di “Grandi speranze: una generazione in partenza – i giovani sammarinesi e l’emigrazione”, l’iniziativa con cui il Centro di Ricerca sull’Emigrazione – Museo dell’Emigrante dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino sta coinvolgendo gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori del Titano e non solo. Il ciclo di incontri, con i quali vengono analizzati la situazione storica e gli aspetti sociali che determinarono l’emigrazione di numerosi sammarinesi minorenni, ha avuto inizio nel mese di novembre e si svilupperà fino a maggio 2019.

“Le attività didattiche che abbiamo pensato per le scuole propongono percorsi di educazione alla cittadinanza con l’obiettivo di approfondire la conoscenza della memoria collettiva della comunità sammarinese, i cui valori sono stati mantenuti e consolidati anche tramite l’impegno della Consulta dei cittadini sammarinesi all’estero e delle Comunità di sammarinesi che, con le loro attività, continuano a sviluppare quel tessuto di relazioni che sono state, e sono tuttora, la forza e il patrimonio di San Marino”. A spiegarlo è la direttrice del Centro di Ricerca, Patrizia Di Luca, che interviene alla vigilia della Giornata internazionale per i diritti dei migranti, istituita nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e scelta per ricordare la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, approvata dall’ONU il 18 dicembre 1990. “Dalla seconda metà dell’Ottocento molte sammarinesi e molti sammarinesi hanno affrontato con coraggio la difficile esperienza dell’emigrazione recandosi per necessità in altri Paesi alla ricerca di un lavoro e di migliori condizioni di vita. L’emigrazione – prosegue Di Luca – ha costituito per quasi un secolo l’unica soluzione ai problemi economici di persone che, con il proprio impegno, hanno contribuito sia alla crescita economica degli Stati in cui si sono trasferiti, sia a quella del Titano, patria da cui erano partiti con dispiacere e verso la quale erano diretti i loro risparmi e le ‘rimesse’. Si tratta di una storia importante, ricordata dalla presenza delle 25 Comunità di sammarinesi residenti all’estero attualmente costituite da cittadini pienamente integrati nelle diverse realtà sociali. Il Centro di Ricerca sull’Emigrazione – Museo dell’Emigrante contribuisce a mantenere viva la memoria e l’esempio di questa pagina di storia, che ha coinvolto moltissime famiglie”.

 

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