Mina Welby alla serata: “Libertà va cercando”

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San Marino. “Libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta”. Non sono i versi di uno sprovveduto in preda a derive etiche, ma le parole che Virgilio rivolge a Catone l’Uticense presentandogli Dante nel racconto descritto dal primo canto del Purgatorio. Una rivisitazione in chiave positiva del suicidio, inteso come atto supremo di libertà, nella misura in cui tale gesto, pur nella drammaticità estrema che lo connota, reagisce alla costrizione della stessa libertà entro vincoli che ne impoveriscono o svuotano il contenuto.

Una frase sintomatica, che è stata scelta come titolo per una serata altrettanto significativa, dedicata al tema del fine vita. Un’iniziativa nata su proposta di un gruppo di cittadini aderenti al gruppo Diritti civili & Libertà individuali a San Marino, sostenuta e patrocinata dalla Segreteria di Stati alla Sanità. L’appuntamento è per sabato 3 febbraio, ore 21, sala Montelupo, Domagnano. Obiettivo, è offrire un contributo al dibattito che anche a San Marino si sta facendo sempre più attuale sui grandi temi che ruotano intorno ai diritti civili e offrire nuovi strumenti di conoscenza alle nuove sensibilità.

Una serata importante, che si avvarrà di relatori di primo piano, che hanno tutti avuto a che fare con la storia di Piergiorgio Welby. A cominciare da sua moglie, Mina Welby
In particolare, ecco i relatori della serata, moderata da Luisella Costamagna
– Antonietta Cargnel, già primario di malattie infettive presso l’ospedale sacco, già responsabile della sezione giovanile azione cattolica di milano
– Mario Riccio, il medico rianimatore che ha assistito Piergiorgio Welby alla fine della sua vita, membro del consiglio generale dell’ Associazione Luca Coscioni
Ecco un breve accenno sul loro curriculum

Luisella Costamagna: giornalista e autrice. Laureata in filosofia con 110 e lode all’Università di Torino, è giornalista, conduttrice e autrice. Lavora per tv e carta stampata. Ha scritto due libri: “Noi che costruiamo gli uomini” e “Cosa pensano di noi. Gli uomini raccontano il sesso e le donne”

Wilhelmine Schett (chiamata Mina Welby) diplomata al liceo classico e abilitata all’insegnamento, ha insegnato per qualche anno a Merano nelle scuole medie.
Trasferitasi a Roma ha sposato Piergiorgio Welby, affetto da distrofia muscolare. Ha insegnato in scuole private la lingua tedesca. Dal 2003 è iscritta a Radicali Italiani e all’Associazione Luca Coscioni, di cui è Co-Presidente dal 2011. Dopo la morte del marito Piergiorgio ha proseguito il suo impegno e continua a testimoniare nei dibattiti pubblici l’importanza di temi come l’autodeterminazione della persona, le scelte di vita e fine vita, nonché la rilevanza di un’assistenza adeguata alla persona malata e la vita indipendente della persona disabile.

Mario Riccio, laureato in Medicina e Chirurgia nel 1985 all’Università Statale di Milano; Specializzato in Anestesia e Rianimazione con tesi sulla Morte Cerebrale e la Donazione degli Organi all’Università di Parma nel 1989, risultato poi vincitore con questa tesi di una borsa di studio dell’AIDO Nazionale. Componente del Consiglio Direttivo della Consulta di Bioetica di Milano, per la quale ha organizzato convegni su: cellule staminali, clonazione, donazione di organi, consenso informato in medicina; Componente del Consiglio Generale dell’Associazione “Luca Coscioni” di Roma.  Tra le tante pubblicazioni troviamo il libro, coautrice la giornalista scientifica Gianna Milano: “Storia di una morte opportuna“ ( Sironi Editore,2008 ). Uno strumento per capire la vera vicenda Welby in tutte le sue componenti: umana, giuridica, etica, deontologica e mediatica. Medico che ha assistito Piergiorgio Welby alla fine della sua vita nel 2006.

Antonietta Cargnel, primario di Malattie Infettive all’Ospedale Sacco, ora in pensione. Già Professore a contratto presso l’Università di Milano. Fondatrice e già Presidente della Fondazione AIDS-Aiuto, AIDS-Aid; ha operato sia nell’ambito della ricerca scientifica che nel campo dell’assistenza psico-sociale. Sul versante ecclesiale, è stata vicepresidente dell’Azione Cattolica della Diocesi di Milano per il Settore giovanile e successivamente regionale per il Settore adulti e Consigliera nazionale. È stata presidente di Commissione a numerosi Convegni ecclesiali tra cui: il Convegno ecclesiale di Loreto, la Conferenza nazionale per la cultura della vita, il Convegno diocesano Farsi prossimo e ha partecipato all’ultimo Sinodo diocesano. È autrice di numerose pubblicazioni sia in campo scientifico che ecclesiale. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato “L’assistenza e la cura al malato terminale” (2001) e “Tutto è compiuto. Con Giovanni verso la Pasqua” (2015).

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