Protesta degli insegnanti sul Pianello: vogliamo una scuola di qualità

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San Marino. La protesta si trasferisce dai documenti scritti alla piazza. In via del tutto informale, con l’appello trasmesso sulle chat e sui social. È tempo di vacanza per le scuole, ma non per gli insegnanti, preoccupati non tanto e non solo per i tagli che il decreto sulla scuola prevede in maniera piuttosto drastica, quanto piuttosto di un sistema scolastico che, fino a qui, è stato di eccellenza, come dimostrano i risultati degli studenti che da San Marino passano poi agli istituti universitari italiani e stranieri.

Sono circa un centinaio gli insegnanti che si sono ritrovati stamattina sul Pianello: quasi tutte donne, anche nel loro ruolo di mamme, con passeggini in prima fila, in qualche maniera rappresentando così anche le famiglie, i genitori. “Il futuro si gioca a scuola” e poi ancora: “Qualità è tempo, cura didattica… futuro”. La scelta della convocazione stamattina non è stata casuale. Si voleva fare una dimostrazione direttamente al Congresso di Stato, durante la consueta convocazione settimanale.

Gli slogan adottati vogliono dire al governo che il riordino non passa solo attraverso la riduzione dei numeri ma attraverso la ridefinizione generale del quadro scolastico, ovvero una legge di riforma dell’intero sistemo. La scuola è il settore più sensibile, come la sanità, in un contesto sociale evoluto. Si può anche risparmiare, ma passando per altre strade. E anche di fronte al problema della riduzione della popolazione scolastica, non si può intervenire con la mannaia, ma con provvedimenti lungimiranti, capaci di cogliere l’evoluzione della società.

Non ci sono i cartelli dei sindacati sul Pianello, e anche questo è un messaggio molto preciso.

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