L’istituto Confucio inaugura il “China baby”

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San Marino. Nell’ambito del progetto sul plurilinguismo l’istituto Confucio si è fatto pioniere nell’estendere l’insegnamento della lingua e della cultura cinese anche nelle scuole materne del territorio.

In una società multietnica come la nostra negli ultimi decenni ha avuto grande impulso l’apprendimento precoce di più lingue.

Accanto a quella nazionale del paese in cui si vive, i genitori spesso scelgono di avviare i propri bambini all’apprendimento di una seconda lingua già molto presto, nei primi anni di vita, in concomitanza con la cultura straniera di uno dei due genitori oppure, semplicemente ritengono che possa costituire un arricchimento per ampliare il “range” delle opportunità, un domani, nel mondo del lavoro. Tra i 3 e 7 anni l’apprendimento della lingua avviene infatti in modo intuitivo, mentre dopo i 7 anni quest’ultimo diviene deduttivo e il bambino inizia una riflessione cosciente sulla lingua e sulla sua struttura, aiutato anche dalla scolarizzazione e dall’apprendimento della scrittura.  Su queste basi l’istituto Confucio lancia una nuova sfida: diffondere la lingua e la cultura cinese tra i più piccoli. Dopo la scuola media e la scuola secondaria superiore, l’istituto Confucio, nell’ambito della collaborazione con le scuole del territorio, ha attivato con un progetto pilota, il “China baby“, un laboratorio di lingua e cultura cinese rivolto ai bambini della scuola materna . Una grande opportunità per i più piccoli, con ricadute sicuramente positive per la loro crescita.

Il primo laboratorio, tenuto da giovani docenti di madre lingua cinese provenienti dall’Università di Pechino  e da un collaboratore sammarinese dell’Istituto, è iniziato lo scorso 12 novembre e si concluderà nel prossimo mese di gennaio. Le scuole interessate sono quelle di Città, Fiorentino e Murata. In febbraio partirà il secondo laboratorio che si terrà presso le scuole dell’infanzia di Cailungo, Borgo Maggiore e Serravalle e che poi verrà esteso, nel prossimo anno, ai rimanenti plessi.

All’interno delle scuole si stanno creando “gli angoli dedicati alla Cina“, con le parole insegnate,  le lanterne e piccoli oggetti realizzati dai bambini stessi. Attraverso il gioco e i cartoni animati ai bambini sono stati insegnati in lingua cinese: i numeri, i saluti, le parentele, alcune filastrocche e canzoncine.  I bambini hanno anche realizzato maschere cinesi e ventagli dipinti; l’ultima lezione sarà dedicata alla cucina cinese. I piccoli hanno accolto con entusiasmo questa nuova realtà e l’Istituto Confucio è stato ripagato da ciò a cui non si può attribuire un prezzo: la gioia dei bambini.

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