Convegno Università di San Marino su degrado e vulnerabilità sismica di ponti e viadotti

Circa cento i partecipanti, fra studenti e professionisti

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Circa cento persone fra accademici, studenti e professionisti come ingegneri, geologi, geometri e architetti hanno partecipato al convegno “Degrado e vulnerabilità sismica dei ponti e viadotti esistenti” organizzato dal corso di laurea in Ingegneria Civile dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. In calendario ieri, giovedì 4 aprile, l’iniziativa ha visto in cattedra Luigino Dezi, docente dell’Università Politecnica delle Marche, e si è svolta nella sede universitaria del World Trade Center di Dogana.

“I numerosi cedimenti strutturali di ponti e cavalcavia che si sono verificati negli ultimi anni hanno messo in evidenza la fragilità del sistema delle infrastrutture stradali italiane”, ha spiegato l’accademico. “Gran parte di esse è stata realizzata da oltre 50 anni e decine di migliaia di ponti hanno superato la durata di vita per la quale sono stati progettati. Si tratta di una fragilità sistemica riconducibile da un lato alle carenze manutentive e alla vetustà dei materiali, dall’altro a una progettazione basata su principi non più attuali e non in grado di tener conto delle cause di rischio che oggi sono alla base delle norme tecniche. L’inadeguatezza delle risorse necessarie per gli interventi rappresenta tuttavia il più duro degli ostacoli da superare al fine di implementare le misure necessarie per la mitigazione del rischio”.

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