“A Bibbiano business sui bambini” Il presunto scandalo delle famiglie strappate ingiustamente dai servizi sociali

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Sedici persone finite in manette, ventisei gli indagati, tra questi anche alcuni sindaci del Partito democratico. Come il dem Andrea Carletti, primo cittadino di Bibbiano, tutt’ora agli arresti domiciliari con le accuse di abuso d’ufficio e falso. Ma per il PD lui, insieme agli altri due ex sindaci dem indagati Paolo Colli e Paolo Burani, sono innocenti. Tanto che, il circolo dem di Bibbiano aveva scritto una lettera pubblica a favore di Andrea Carletti. Un “atto di vicinanza e di solidarietà” per lui e per la sua famiglia “sicuramente duramente colpita da questi accadimenti”.

E così, il presunto scandalo delle famiglie stroncate ingiustamente dai servizi sociali, finisce per diventare oggetto di dibattito tra i diversi partiti. È scontro aperto sui social network. Matteo Salvini fa sentire la sua voce e non abbassa la guardia. Sulla sua pagina Facebook annuncia infatti: “Sarò presto a Bibbiano, questi crimini non possono e non devono rimanere impuniti”. Prima di Salvini, Giorgia Meloni era scesa in piazza al fianco dei genitori disperati, vittime innocenti del sistema degli affidi. “Bisogna tenere alta l’attenzione sulla vicenda” aveva affermato la Meloni, che aveva rimarcato l’esigenza di pene esemplari “non appena saranno accertati i colpevoli e confermate le accuse.” E, sempre lei, ieri sera attraverso un tweet, attaccava la sinistra senza giri di parole: “È surreale vedere politici di sinistra più indignati per presunte strumentalizzazioni su Bibbiano piuttosto che per uno scandalo di tale portata che ha rovinato la vita a tantissimi bimbi e genitori. Da che parte stanno?”

Il dolore delle famiglie del reggiano non può e non deve passare in secondo piano. Salvini non usa mezzi termini e accusa chi, secondo lui, intende insabbiare la questione: “Perchè il Partito democratico non parla di Bibbiano?” Si era chiesto il ministro dell’Interno qualche giorno fa in un post. “Che schifo una certa sinistra che fa business sugli immigrati e perfino sui bambini”.

Una battaglia su cui il governo, questa volta, sembra essere d’accordo. Compatto contro il Pd. Neanche Luigi Di Maio ha risparmiato critiche al partito democratico. E, dopo aver accusato il Pd di essere “il partito di Bibbiano”, rincara la dose in una diretta Facebook: “Io con il partito che toglieva i bambini alle famiglie con l’elettroshock, non voglio averci nulla a che fare”.

Parole “demenziali” secondo Zingaretti. Che risponde alle accuse: “Accostare a fatti gravissimi l’identità del PD è un atto irresponsabile e falso.” E definisce l’atteggiamento di Luigi Di Maio “sprezzante, volgare e ottuso”. Pertanto Nicola Zingaretti annuncia che “il Pd ha dato mandato ai propri legali di sporgere querela per diffamazione e richiesta di risarcimento danni in sede civile.” Per il Partito democratico il governo “strumentalizza e utilizza” la vicenda. É così che la sinistra giustifica il proprio silenzio su Bibbiano.

Fonte IlGiornale.it
Immagine Vox News
Bibbiano, cosa è successo con lo scandalo sugli affidamenti illeciti di bambini

Il comune di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, è finito nelle ultime settimane al centro di uno scandalo sugli affidamenti illeciti di bambini, oggetto di un’inchiesta della magistratura chiamata “Angeli e Demoni“. La vicenda ha occupato per alcuni giorni le prime pagine dei giornali, che hanno riportato le notizie sul “lavaggio del cervello” effettuato sui bambini per allontanarli dai genitori, con dettagli emersi dalle intercettazioni, alcuni dei quali sono stati successivamente ridimensionati. Ma cosa è successo veramente a Bibbiano?

Secondo gli investigatori, alcuni bambini sarebbero stati sottratti alle famiglie sulla base di dichiarazioni e relazioni manipolate, per poi essere affidati ad amici e conoscenti dei soggetti coinvolti, che ricevevano la somma mensile prevista in questi casi dalla legge. Ma la vicenda è più complessa e non tutti gli aspetti sono ancora stati chiariti. Per questo abbiamo provato a fare il punto riepilogando la storia dall’inizio.

Bibbiano, cosa è successo: l’inchiesta

Lo scandalo degli affidamenti illeciti è scoppiato lo scorso 27 giugno, quando il gip Luca Ramponi ha emanato un’ordinanza che disponeva una serie di misure cautelari eseguite dai carabinieri di Reggio Emilia.

Ma le indagini sono iniziate circa un anno prima, dopo che la procura ha notato un “aumento esponenziale anomalo delle segnalazioni di abusi sessuali su minori provenienti dal Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni della Val D’Enza ( un consorzio di comuni che condividono la gestione di molti servizi, ndr)” e dei conseguenti provvedimenti di allontanamento dalle famiglie.

Sulla base di questi rilievi, gli investigatori autorizzano quindi le intercettazioni delle sedute con i minori, dalle quali, secondo il gip, emerge “un copione quasi sempre uguale a se stesso”.

Tutto partiva da una segnalazione, ad esempio una rivelazione del bambino o della bambina agli insegnanti o la denuncia di un parente, che presentasse “elementi indicativi anche labili” di abusi sessuali. Secondo il sito Valigia Bluche cita l’ordinanza, poteva trattarsi “anche solo di comportamenti interpretabili, e di fatto interpretati puntualmente dagli assistenti sociali e psicologi indagati, in termini di erotizzazione precoce”.

Arrivavano quindi provvedimenti di allontanamento in via d’urgenza, segnalazioni e relazioni all’Autorità Giudiziaria Minorile e alla Procura della Repubblica del tribunale di Reggio Emilia, e una serie di relazioni che però rappresentavano i fatti in modo “tendenzioso” o “falso” oppure erano caratterizzati da “omissione di circostanze rilevanti”.

Ad esempio, una casa definita in dai servizi sociali come “fatiscente” risultava invece un’abitazione normale durante l’ispezione dei carabinieri, oppure i comportamenti di una bambina venivano tutti ricondotti a un presunto abuso, omettendo il fatto che soffrisse di epilessia.

L’obiettivo di tali manipolazioni era di “dipingere il nucleo famigliare originario come connivente (almeno se non complice o peggio) con il presunto adulto abusante, e a supportare in modo subdolo e artificioso indizi o aggravare quelli esistenti, nascondendo elementi indicatori di possibili spiegazioni alternative ai segnali o comportamenti dei minori”.

I bambini venivano quindi condotti presso “La Cura”, una struttura pubblica di Bibbiano nata come un centro di sostegno per i minori vittime di violenza e abuso sessuale.

A gestire la struttura era onlus di Moncalieri chiamata “Hansel e Gretel”: un centro privato specializzato in abusi su minori gestito dallo psicoterapeuta Claudio Foti e da sua moglie Nadia Bolognini, che risultano entrambi indagati (Foti è stato scarcerato il 18 luglio e non è più agli arresti domiciliari, ma per lui è stato disposto l’obbligo di dimora a Pinerolo).

Qui i bambini venivano sottoposti a sedute da parte di psicoterapeuti privati, che venivano pagati circa 135 euro a seduta, “a fronte della media di 60-70 euro e nonostante il fatto che l’Asl potesse farsi carico gratuitamente del servizio”, con un conseguente danno economico per l’Asl e per l’Unione Val D’Enza di 200mila euro.

L’inchiesta, come detto, si basa soprattutto sulle intercettazioni raccolte dagli inquirenti, che dimostrerebbero come gli psicologi e gli assistenti sociali avrebbero manipolato i bambini in modo da convincerli di aver subito abusi che non avevano subito.

Secondo quanto riportato dai giornali, ci sarebbero state anche manipolazioni indirette con atti contraffatti, frasi riportate in modo errato e attribuite ai bambini e almeno un disegno “corretto” da uno degli psicologi per avvalorare la tesi degli abusi subiti.

Queste sono le tesi dell’accusa, che tuttavia non possono essere considerate “prove” dal momento che l’inchiesta è ancora in corso e non c’è stato ovviamente ancora un processo.

Gli indagati e il ruolo del sindaco

Foti era accusato di aver manipolato la testimonianza di una ragazza durante le sedute di psicoterapia (accusa poi caduta grazie a dei filmati delle sedute che lo psicologo ha recuperato), di abuso d’ufficio in concorso perché sarebbe stato consapevole che le sedute dovevano essere bandite con un concorso e non affidate direttamente.

Oltre a lui e alla moglie, tra gli indagati c’è la dirigente dei servizi sociali dell’Unione Val D’Enza, Federica Anghinolfi, e l’assistente sociale Francesco Monopoli, accusati di aver gestito tutto il sistema di affido illecito dei bambini.

In particolare, secondo gli inquirenti, Anghinolfi avrebbe obbligato gli operatori a redigere verbali falsi e poi fatto in modo che i bambini venissero poi affidati a coppie da lei conosciute personalmente.

Nell’inchiesta è coinvolto anche il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, finito ai domiciliari. Carletti, autosospesosi dal Pd, è accusato solo di abuso d’ufficio e falso, mentre non è coinvolto in crimini contro i minori.

Sono indagati anche gli ex sindaci di Montecchio Emilia e Cavriago, Paolo ColliPaolo Burani, in carica all’epoca dei fatti.

Alcune ricostruzioni giornalistiche avevano parlato di “bambini sottoposti ad elettroshock” durante le sedute, sulla scorta di quanto scritto nel comunicato diffuso dai carabinieri.

Tuttavia, come poi è stato chiarito, nell’inchiesta non si parla mai di elettroshock, ma di una “macchinetta dei ricordi”, utilizzata “senza l’ok della famiglia” dalla psicoterapeuta Bolognini della Onlus Hansel e Gretel e da lei descritta come una “cosa magica” che serviva “ad ascoltare i racconti sulle cose brutte subite da bambina”.

Si tratta di un dispositivo Neurotek: “un apparecchio usato nell’ambito della psicoterapia EMDR”, una tecnica usata dalla comunità scientifica “che permette di mandare ai pazienti stimoli acustici e tattili”.

Secondo Isabel Fernandez, presidente dell’Associazione EMDR Italia, il trattamento di certo “non fa affiorare ricordi di situazioni traumatiche che non sono avvenute. Se non c’erano abusi o maltrattamenti accertati, non c’era niente da trattare. Non si può cioè far ricordare ai pazienti cose che non hanno vissuto”. Per Fernandez non si tratta di un apparecchio dannoso, ma “inutile” se non ci sono ricordi traumatici.

Un’altra questione da chiarire è quella sul video pubblicato su Twitter dall’utente Antonio Quinto (@AntonioDvx), associato al caso degli affidi illeciti a Bibbiano, ma che in realtà riguarda tutt’altra vicenda.

Fonte TPI News

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