San Patrignano contro Saviano: “Legalizzare la cocaina? Soluzione assurda che minimizza problema gigantesco”

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“La cocaina “andrebbe legalizzata, solo così si bloccherebbero i pozzi di petrolio delle organizzazioni criminali. La legalizzazione trasformerebbe l’economia mondiale: il narcotraffico di cocaina attraversa il mondo legale, gli da’ forza, liquidità, rendere la sostanza legale cambierebbe le cose”: ha detto Roberto Saviano presentando a Venezia 76 ‘Zerozerozero’ la serie tv kolossal con la regia di Stefano Sollima, tratta dal suo romanzo-inchiesta uscito nel 2013, prodotta da Cattleya e Bartlebyfilm per Sky Studios, CANAL+ e Amazon Prime Video. La cocaina è “l’unica materia comparabile al petrolio, la facilità con cui può essere venduta non ha eguali. Se io le dessi ora un sacchetto di cocaina – ha detto Saviano rivolgendosi ad una giornalista – lei la venderebbe prima ancora di lasciare il Palazzo del Cinema, al contrario ad esempio di un sacchetto di diamanti. E perchè la cocaina regna? Perchè la vita è una merda, ti fa sentire sempre troppo brutto, troppo povero, troppo grasso”.

LA REPLICA DI SAN PATRIGNANO – “Legalizzare la cocaina come lotta alle mafie è una soluzione da “dilettanti di criminologia”. Usiamo le parole di Paolo Borsellino per rispondere all’ipotesi ventilata ieri da Roberto Saviano in fase di lancio della sua nuova fiction al festival di Venezia. Una dichiarazione che ci fa male perché queste parole non fanno altro che alimentare quel clima di normalizzazione dell’uso di sostanze che si respira sempre più forte nel nostro Paese. Significa minimizzare la sua pericolosità, mettendo ancor più in difficoltà, se possibile, le famiglie e tutte quelle comunità che ogni giorno lottano per il recupero e la prevenzione fra i giovani”.

“Ci pare assurdo – prosegue la comunità terapeutica – che per una persona del livello di Saviano sia necessaria un’affermazione del genere per promuovere un suo prodotto. E se così non fosse, se davvero fosse convinto della legalizzazione della cocaina per contrastare le mafie, gli ricordiamo che lo Stato deve guardare ad un altro principio fondamentale, sancito dall’articolo 32 della Costituzione, vale a dire il diritto alla salute, a difesa in primis dei più giovani e delle fasce più deboli che sarebbero colpite da questa misura. Come diceva Vincenzo Muccioli, “Lo Stato che finisse con il sostituirsi agli spacciatori, che si mettesse a fare, sia pure senza fini di lucro, il mestiere della mafia, non solo si dichiarerebbe sconfitto nel tentativo di difendere la vita di questi giovani, ma ingaggerebbe anche una impossibile corsa a chi piazza più droga sul mercato”. Legalizzare la vendita di cocaina significherebbe solo aumentarne il consumo e per rendersene conto è sufficiente pensare a quanto è avvenuto con il gioco d’azzardo, con schiere di ludopatici che oggi non sanno a chi chiedere aiuto. Il problema è già abbastanza grande così, non ci si metta anche Saviano ad aggravare la situazione”.

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Fonte Rimini Today

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