Tutti in ginocchio per George Floyd, anche Roma dice stop al razzismo. Tantissimi tra ragazzi e famiglie si sono ritrovati a piazza del Popolo dopo un tam tam via social

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Dopo le iniziative di ieri in tante città italiane (oltre che d’Europa), la protesta che sta infiammando gli Stati Uniti sbarca anche a Roma: a migliaia, soprattutto ragazzi e famiglie, stanno manifestando a piazza del Popolo contro ogni razzismo.
 
In tantissimi, infatti, hanno accolto l’appello lanciato sui social da un vasto cartello di organizzazioni tra cui i Giovani Europeisti Verdi, Fridaysforfuture-Roma, Nibi: Neri italiani – Black italians, 6000 sardine, Extinction Rebellion Rome International, American Expats for Positive Change e Women’s March Rome.
 
Distanziati e tutti con la mascherina, i manifestanti, tra i quali molti ragazzi di colore, hanno cartelli fatti in casa con scritte le parole d’ordine della campagna esplosa dopo l’omicidio di George Floyd, a Minneapolis. Tante le scritte anche in inglese come, “No justice, no peace”, “I can’t breathe”, “Defund the police”, “fuck racism”. Ma anche alcuni cartelli che chiedono “ius soli” e diritti per i migranti; su uno si legge: “Muoiono a casa nostra e non sappiamo nemmeno i loro nomi: black lives matter”.
 
Non c’è un palco, ma solo un microfono dal quale si alternano gli interventi degli organizzatori, alcuni in inglese.
 
Il momento clou è stato tra le 12.03 e le 12.11 quando tutti i manifestanti si sono inginocchiati, con il pugno alzato, per 8 minuti e 46 secondi, il tempo in cui Floyd rimase schiacciato dal ginocchio dell’agente. Durante questi lunghi minuti, la piazza ha urlato “I can’t breathe” e alla fine tutti si sono alzati urlando “George è qui, no al razzismo”. Poi, un altro slogan ritmato con l’applauso: “Siamo tutti antifascisti”.
Tutti in ginocchio per George Floyd, anche Roma dice stop al razzismo
Tantissimi tra ragazzi e famiglie si sono ritrovati a piazza del Popolo dopo un tam tam via social
 
Dopo le iniziative di ieri in tante città italiane (oltre che d’Europa), la protesta che sta infiammando gli Stati Uniti sbarca anche a Roma: a migliaia, soprattutto ragazzi e famiglie, stanno manifestando a piazza del Popolo contro ogni razzismo.
 
In tantissimi, infatti, hanno accolto l’appello lanciato sui social da un vasto cartello di organizzazioni tra cui i Giovani Europeisti Verdi, Fridaysforfuture-Roma, Nibi: Neri italiani – Black italians, 6000 sardine, Extinction Rebellion Rome International, American Expats for Positive Change e Women’s March Rome.
 
Distanziati e tutti con la mascherina, i manifestanti, tra i quali molti ragazzi di colore, hanno cartelli fatti in casa con scritte le parole d’ordine della campagna esplosa dopo l’omicidio di George Floyd, a Minneapolis. Tante le scritte anche in inglese come, “No justice, no peace”, “I can’t breathe”, “Defund the police”, “fuck racism”. Ma anche alcuni cartelli che chiedono “ius soli” e diritti per i migranti; su uno si legge: “Muoiono a casa nostra e non sappiamo nemmeno i loro nomi: black lives matter”.
 
Non c’è un palco, ma solo un microfono dal quale si alternano gli interventi degli organizzatori, alcuni in inglese.
 
Il momento clou è stato tra le 12.03 e le 12.11 quando tutti i manifestanti si sono inginocchiati, con il pugno alzato, per 8 minuti e 46 secondi, il tempo in cui Floyd rimase schiacciato dal ginocchio dell’agente. Durante questi lunghi minuti, la piazza ha urlato “I can’t breathe” e alla fine tutti si sono alzati urlando “George è qui, no al razzismo”. Poi, un altro slogan ritmato con l’applauso: “Siamo tutti antifascisti”.
Fonte ANSA

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