Decreto Ristori, la CSdL ha incontrato i partiti di opposizione

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della CSdL:

Fino al primo pomeriggio di oggi solo i gruppi consigliari di Libera e Repubblica Futura si sono resi disponibili all’incontro chiesto dalla CSdL a tutte le forze politiche sul decreto “Ristori”, in ratifica nella sessione consigliare in corso di svolgimento. Pertanto, alle 14.00 la Confederazione del lavoro ha incontrato via zoom le due forze politiche di opposizione, rappresentate rispettivamente dai Consiglieri Guerrino Zanotti e Giuseppe Morganti (Libera), Nicola Renzi e Andrea Zafferani (RF).

A metà pomeriggio è arrivata la proposta del Governo di un incontro, che è stato concordato sempre via zoom per il pomeriggio di domani alle 17.00. Ciò, nell’auspicio che il Decreto in questione non sarà già ratificato…

Mentre da parte dei partiti di maggioranza nessun cenno, neppure di rifiuto, che sarebbe stato almeno un segnale di buona educazione.

Ricordiamo che la CSdL aveva avanzato le sue richieste rispetto allo stesso Decreto “Ristori” (DD n. 49/2021) con una lettera inviata nei giorni scorsi, sollecitando l’adozione di interventi più incisivi per i lavoratori e le famiglie che, in questo lungo periodo segnato dalla pandemia, hanno perso quote significative di reddito per effetto del massiccio ricorso alla Cassa Integrazione o addirittura per aver subito il licenziamento.

Le richieste della CSdL riguardano anche il Decreto Legge 46/2021, uno dei provvedimenti che contiene misure di contrasto alla pandemia, anch’esso in ratifica, e l’esclusione dell’utilizzo dei lavoratori socialmente utili.

Nell’incontro con Libera e Repubblica Futura, la CSdL ha ribadito i punti cardine delle sue richieste, partendo dal presupposto che la Confederazione aveva chiesto di rivedere i criteri di accesso al reddito minimo famigliare per allargare il numero di persone in difficoltà a cui assicurare un sostegno economico, senza ottenere nessun ascolto dal Governo.

Mentre sono diverse centinaia i lavoratori in precarie condizioni economiche, il Decreto prevede interventi solo per chi dispone di depositi bancari non superiori a 6mila euro. Questa è una solenne presa in giro, ha commentato la CSdL, e questo criterio va assolutamente modificato.

La CSdL ha sottolineato anche la difficile situazione di quei genitori che devono forzatamente restare a casa dal lavoro per accudire i figli, in particolare nei periodi di mancata frequenza scolastica, ai quali viene richiesto di utilizzare i giorni di ferie, finiti i quali viene loro riconosciuta solo una quota del 20% della retribuzione. Si tratta di periodi anche lunghi, che comportano una perdita considerevole di reddito, che molte persone e famiglie non possono permettersi.

In tal senso la CSdL ha chiesto di prevedere – per uno dei genitori con figli minori di 14 anni in quarantena o in DAD – congedi parentali indennizzati al 50%, senza obbligo di utilizzare ferie e permessi maturati nell’anno in corso.

La CSdL chiede al contempo di interrompere i lavori socialmente utili per i lavoratori in mobilità. È assurdo, sostiene la CSdL, che da un lato si invitino i Dirigenti Pubblici a ridurre al 50% la presenza di dipendenti negli uffici, costringendoli ad utilizzare congedi o addirittura la flessibilità negativa, mentre dall’altro si mette a rischio l’incolumità di persone che hanno perso il lavoro, peraltro nel momento in cui ci sono lavoratori della PA che sono stati lasciati a casa per la chiusura di alcune attività.

I Consiglieri di Libera e Repubblica Futura intervenuti, nell’esprimere una forte considerazione per le proposte della CSdL, hanno comunicato l’intenzione di richiedere alla Ecc.ma Reggenza il rinvio della ratifica del Decreto Ristori alla prossima settimana; ciò, al fine avere il tempo necessario per approntare i più opportuni emendamenti, che accolgano anche le richieste e le proposte della Confederazione del Lavoro.

La CSdL e i partiti di opposizione hanno altresì condiviso la necessità di un forte impegno per la difesa dei principi e delle pratiche democratiche, messe pesantemente a sofferenza da un Governo autoreferenziale e non disponibile al confronto, come testimonia – tra le altre cose – il ricorso particolarmente massiccio e sistematico alla decretazione, anche quando ciò non è giustificato dall’emergenza sanitaria in atto.

Nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini, confidiamo che l’incontro di domani possa contraddire questa valutazione.