Festa nazionale, il messaggio dell’associazione Porta del Paese

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’Associazione Porta del Paese in occasione del 25 marzo.

Amici, la ricorrenza di oggi è la Festa di tutti noi. Se il 3 Settembre ci ricorda che abbiamo una Casa, una Patria, Libera per preziosa eredità dei nostri Padri, il 25 Marzo ci ricorda che è NOSTRA la RESPONSABILITÀ di mantenerla tale. Ogni cittadino è parte integrante della comunità civica e politica di questa Repubblica. Ognuno di noi deve prendersene cura con partecipazione e rispetto.

Oggi più che mai, Amici, ripensiamo al nostro ESSERE COMUNITÀ, una comunità che si riconosce anche nelle sue istituzioni. Quando la pandemia lascerà il posto alla ripresa di una vita normale, torniamo a PARTECIPARE: alle decisioni, ai tavoli di idee, alla riconfigurazione di una San Marino che deve tornare ad essere fatta di PERSONE e di FAMIGLIE. Torniamo a partecipare alle Cerimonie, torniamo a festeggiare i momenti nazionali con i pranzi in famiglia, torniamo ad accompagnare i bambini a “vedere i Reggenti”, come si diceva andando sul pianello il 1 aprile e il 1 ottobre. Torniamo a festeggiare Sant’Agata con le cerimonie istituzionali e religiose e la Commedia e il Veglione! …e che fine ha fatto il Corpus Domini, che si festeggia ormai solo in Repubblica, con l’infioratura dei bambini, fino alla Pieve? Ah, già… la Pieve…

E per la COMUNITÀ DI PORTA DEL PAESE: torniamo a chiedere che ci venga ridata la Pieve, il Cinema, che la Farmacia torni ad avere turni fruibili, che siano tutelati i residenti che ripopolino la Città e le Piazze, che abbelliscano terrazzi e giardini, che salvino Città dalla desolazione!

Facciamo capire che abbiamo il diritto e il DOVERE di entrare nella contrattazione quando si tratta di decentrare una SCUOLA, di denucleare una comunità frantumata in mille pezzi che sta perdendo i suoi SIMBOLI. Un tempo c’era il campanile che fungeva da faro in cui ogni comunità si ritrovava, sia logisticamente sia identificandosi con il proprio paese. Oggi i luoghi e i simboli stanno lasciando il posto al vuoto e l’appartenenza non viene piu percepita. La gente lascia Cittá, il Centro e le sue Istituzioni perchè non riesce a percepirne il legame (e perché in Centro Storico non è tutelata la residenza). Una giovane famiglia che abbia intenzione di allargarsi preferirà scegliere di vivere in una città senza scuola e chiesa o si avvicinerà ai centri urbani senza piazza ma con il centro di aggregazione giovanile, la scuola e la farmacia, il parcheggio e la quiete notturna tanto agognata nelle estati delle feste della birra?

Ecco, oggi è il giorno migliore per riflettere. Porta del Paese riflette ovviamente sulla propria realtà, quella che è identificata come “Parrocchia Pieve” nei catasti dell’Archivio di Stato.

Ma i sammarinesi tutti devono riflettere sull’appartenenza a una comunità che, terminato il Covid, avrà bisogno di abbracciarsi e non di viaggiare lontano: “lontano”, ci siamo stati fin troppo.