In Consiglio Grande e Generale inizia la discussione sull’aborto

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Referendum sull’interruzione volontaria di gravidanza, sanità, Cassa di Risparmio, trasferimento della scuola di Città. Sono alcune delle tematiche affrontate nel corso del Comma Comunicazioni della sessione di martedì 15 giugno del Consiglio Grande e Generale.

Sul tema dell’aborto, in particolar modo, emergono chiaramente alcune divergenze anche all’interno delle stesse forze che compongono la maggioranza. “Con l’aborto – afferma Aida Maria Adele Selva (Pdcs) – si sopprime una vita umana. Questo è quello che realmente accade con l’interruzione di gravidanza. Le conoscenze scientifiche ci dicono che si tratta di un processo continuo, il bambino è fin dall’inizio del concepimento del feto un essere umano”. “Affrontiamo questo delicatissimo tema con grande rispetto e la consapevolezza che quelle persone che si esprimeranno su questo referendum, sono persone che non hanno nulla a che vedere con le posizioni che ho appena sentito: madri, donne, uomini che decidono di sostenere o meno il diritto di una auto-determinazione” puntualizza di contro Marika Montemaggi (Libera). Daniela Giannoni (Rete) fornisce alcune precisazioni sul Pdl presentato dal proprio gruppo consigliare. Esso “propone una visione a 360 gradi e non riguarda solo l’interruzione di gravidanza. Per la prima volta parliamo di violenza ostetrica. Assistenza sessuale ai disabili. Si dà un vero riconoscimento a malattie ginecologiche debilitanti”. “Chiedo – aggiunge – ai consiglieri di smettere di usare un linguaggio violento, di smettere di parlare di cultura della morte”. “Si parla di 12esima settimana ma è una scelta arbitraria. L’evoluzione della creatura nel grembo della madre è un processo costante” osserva invece Gaetano Troina (Domani – Motus Liberi).

A tornare alla ribalta è poi il tema della chiusura della scuola elementare di Città. “Questa scelta forza una serie di ragazzi-bambini che hanno svolto il loro percorso di scuola dell’infanzia a Murata all’iscrizione nella scuola fuori dal plesso di Città” è il parere di Andrea Zafferani (Rf), il quale poi punta il dito sul recente Decreto emanato dal Congresso di Stato. Tale Decreto afferma “che i minimi delle classi possono essere derogati, tuttavia Città-Murata non può derogare: scelta politica, il Governo ha deciso così. C’è schizofrenia dietro queste indicazioni”. Francesco Mussoni (Pdcs) accende invece i riflettori sulla gestione economica dell’ISS a seguito dell’Audit svoltosi nei giorni scorsi in Commissione Sanità. Emerge “una legge sulla dirigenza dei medici devastante che ha determinato un incremento dei costi per 12 milioni di euro in quattro anni e una crescita del 15 per cento dei medici occupati. Non è possibile che abbiamo assunto 136 persone in una struttura che era già abnorme. La politica deve intervenire su questo. Il Comitato Esecutivo nuovo deve lavorare per fare in modo che la struttura rientri nei parametri di sana gestione. Se ci sono responsabilità amministrative e sanitarie devono emergere”. Quindi l’appello al Segretario di Stato Ciavatta: “facciamo in modo che i dati disponibili arrivino anche al 2021. L’ISS non può andare fuori controllo. Se dobbiamo cambiare delle leggi, Segretario, cambiamole”. A prendere posizione è anche Michele Muratori (Libera):“Nella scorsa legislatura è stata redatta una road map sulle riforme che il nostro Paese ha bisogno di mettere in atto. C’è la tendenza quando si cambia Governo a distruggere tutto quello che c’era stato prima; ma i lavori sono stati fatti e una road map può essere ritirata fuori dai cassetti ed essere utilizzata per un lavoro di messa in sicurezza dei nostri conti pubblici”.

Giovanni Maria Zonzini (Rete) si rivolge al Segretario di Stato per l’Informazione. “La nuova legge sull’editoria – spiega – riguardava anche la trasparenza sui finanziamenti ai giornali. Essa prevedeva dei termini per la pubblicazione, ma ad oggi queste cose non sono state ancora pubblicate, né si ha avuto notizia dell’elevazione della sanzione ai giornali che non pubblicano queste informazioni”. Da parte di RF viene presentato un ODG riguardante Cassa di Risparmio. “Data l’importanza strategica di Cassa di Risparmio, e data l’ingente somma versate nelle sue Casse – spiega Sara Conti (RF) – ci sembra doveroso che il Segretario di Stato verifichi qual è l’attuazione del piano strategico, come vengono impiegate queste somme, dall’altro che il Cda di Cassa in Commissione Finanza riferisca ai consiglieri.

Comma 1 Comunicazioni

Adele Tonnini (Rete): Vorrei aggiornare il Consiglio sui lavori portati avanti nell’assemblea generale della PAM. Abbiamo sottolineato le difficoltà della nostra Repubblica nell’approvvigionamento dei vaccini, considerando che il nostro Paese non è membro Ue. Diritto ai vaccini che spesso non è equo per tutti, lasciando scoperti alcuni Paesi del Mediterraneo. La battaglia contro il Covid non deve avere nessun connotato geopolitico né confini. Importante contributo del neo eletto presidente Migliore del Pam che esortava alla liberalizzazione delle licenze di produzione dei vaccini per un equo accesso a tutti. Esaustivo rapporto della delegata francese sulle violenze domestiche durante il Covid. Meno del 50 per cento delle donne denunciano o cercano aiutano. Emerge una totale disuguaglianza di genere ancora molto strutturata sul lavoro e nelle occupazioni. Con un costo stimato di 1,5 trilioni di dollari annui a livello globale. San Marino ha messo in campo l’App Tecum in un periodo difficile come quello del lockdown. Un grande interesse ha ottenuto il progetto di legge in materia di accoglienza di minori stranieri non accompagnati approvato da questo Consiglio. Massima attenzione è stata posta a livello ambientale dove si è posta l’emergenza climatica come risposta alla crisi economica. Focus sulla perdita di biodiversità dell’Adriatico e del Mediterraneo. Transizione ecologica non più rinviabile.

Andrea Zafferani (Rf): Temi su cui discutere ce ne sarebbero diversi, ma voglio però focalizzarmi su uno dei temi dell’ultimo dibattito, le scelte sulla scuola elementare di città: respinti tutti gli Odg. Governo risoluto nella chiusura della scuola di città. Scelta di fare soltanto una classe prima a Murata l’anno prossima. Scelta che va contro quello che era stata detto dal Governo nel precedente dibattito. Scelta che comprendo perché il Governo deve dare un senso a questa decisione di tipo politico e riesce a dargli un senso se decide di fare una sola classe, farne due chiudendo un plesso avrebbe avuto molto meno senso. Lo comprendo, ma non lo condivido. Questa scelta forza tutta una serie di ragazzi-bambini che hanno svolto il loro percorso di scuola dell’infanzia a Murata all’iscrizione nella scuola fuori dal plesso di Città. I bambini vengono fortemente penalizzati da questa decisione del Governo. Diventa una questione di servizio che viene dato e di capacità di essere efficaci nei confronti dei bambini, perché saranno obbligati per scelta politica a svolgere il percorso in una classe di 22 bambini, limite superiore previsto dalla legge. E’ uscito un Decreto sulla scuola. Ieri esce un Decreto dove dice che i minimi delle classi possono essere derogati, e Città-Murata non può, scelta politica, il Governo ha deciso così. Schizofrenia dietro queste indicazioni. Dietro questo modello della scuola ci sono scelte contraddittorie e poco ragionate.

Mirko Dolcini (Domani – Motus Liberi): Vorrei fornire alcune precisazioni in merito ad un mio post. E’ un post in cui dicevo che reputavo eccessivo vaccinare i ragazzi sotto i 16 anni. Vorrei fare alcune precisazioni. Anzitutto, il Covid non ha conseguenze di rilievo sui ragazzi. La nostra popolazione ha già raggiunto la soglia di vaccinazione del 70 per cento della popolazione. Non faccio riferimento agli effetti collaterali indicati dai no-vax, ma nelle schede tecniche stampate dallo stesso sito dell’ISS. C’è il problema delle varianti. Nasce dal fatto che in un mondo interconnesso e globale non c’è sufficiente copertura vaccinale. Le varianti dipendono dalla mancata vaccinazione delle fasce adulte più elevate. Per evitare le varianti dovremmo rivolgerci alle popolazioni non ancora vaccinate. Faccio riferimento a una intervista pubblicata da RTV dove un medico dell’ospedale Bambin Gesù sosteneva che in un’ottica di salvaguardia interna del Paese ha senso vaccinare i giovani, ma noi abbiamo già raggiunto il 70%. I nostri giovani sono soggetti che non hanno voce in capitolo se non attraverso intermediari. La mia è una perplessità scientifica, sto citando nozioni ufficiali, non sto facendo giri iperbolici, faccio riferimento a ciò che si può valutare scaricando il consenso informato della vaccinazione sammarinese.

Giovanni Maria Zonzini (Rete): Vorrei sottoporre all’Aula due questioni. La prima è che un paio di sessioni fa sono state approvate modifiche alla legge sull’editoria che riguardavano anche la trasparenza sui finanziamenti ai giornali. La legge prevedeva dei termini per la pubblicazione, ma ad oggi queste cose non sono state ancora pubblicate, né si ha avuto notizia dell’elevazione della sanzione ai giornali che non pubblicano queste informazioni. Auspico che il Governo voglia sollecitare l’organismo a mettere in atto gli adempimenti previsti dalla legge. Diversamente elevare la sanzione. Questione Amazon. Amazon formalmente non consegna a San Marino. Penso sarebbe interesse del Governo mettersi in contatto affinché San Marino venga riconosciuta da questa piattaforma di modo che venga applicata l’imposta monofase. Penso sarebbe molto importante, ma è verosimile che vengano acquistati milioni di euro di merce. Quindi gettito monofase totalmente mancato che va a finire in Italia. Questione Europea. Sovranisti ed europeisti hanno una scorretta visione di ciò che è l’Unione Europea. Vediamo che all’interno della Ue si trovano fratture e ricomposizioni degli interessi nazionali. La Francia sfora il rapporto deficit pil ogni volta che lo desidera. La Germania non ha mai riequilibrato il surplus commerciale. Dobbiamo avere un approccio razionale rifuggendo un sovranismo di cartone ma non farci abbagliare dalle utopie e dai sogni europei, non siamo di fronte alla fine degli Stati. Quindi valutare con pragmatismo e senza isterismi.

Nicola Renzi (Rf): Torno sul tema della chiusura della scuola. Vi sembra normale che si arrivi a fare un Decreto sugli esami conclusivi della scuola superiore, quando gli scrutini sono già stai fatti e quando gli esami di maturità inizieranno solamente tra tre-quattro giorni? Sembra che l’assett principale dovrebbe essere una legislazione tempestiva ed chiara. Evidentemente non ce la facciamo. Come possiamo chiamarla? Sciatteria? Dabbenaggine? E’ possibile fare delle regole retroattive? Non so veramente che cosa vi conduca a comportarvi così. Sulla scuola elementare c’è la ciliegina sulla torta. Anche qualche consigliere pare si sia avveduto che questa chiusura mostra alcune asperità. Questo dimostra che l’obiettivo è arrivare dritti e chiudere questa scuola. Decreto pieno di controsensi, assunzioni legalizzate per chiamata. Stiamo tornando indietro sugli argomenti che dovrebbero essere la certezza del diritto, graduatorie, regole certe per tutti, stiamo tornando indietro di 20 anni, tra poco si chiamerà nominalmente. Rimango allibito che delle materie che sarebbero anche semplici possano essere maneggiate in modo così maldestro. Non sapete dove state andando, ma ci state andando di corsa.

Gian Nicola Berti (Npr): Interessante il comma comunicazione del consigliere Renzi. Soprattutto quando arriva a parlare di ‘omicidio scolastico’. Suggestivo ascoltare queste parole da parte di chi ha ucciso una banca e lo ha fatto scientemente, e mi riferisco ad Asset, dove è stata fatta un’operazione che è sotto gli occhi di tutto. Sindacato della Reggenza con 17 punti di contestazione, firmato da ex. Capitani Reggenti che conoscevano le difficoltà del ruolo, in un momento di difficoltà, quando la Reggenza è stata costretta a fare scelte di equilibrio, è stata lasciata solo, bene, questa Reggenza è stata posta sotto accusa per ben 17 punti, attraverso una campagna mediatica di fango. Diciassette punti! Non ho ascoltato in quest’Aula una sola parola di scusa per quelle 17 accuse infondate. Per dire: forse abbiamo travisato. Io credo che si debba ristabilire un po’ di verità.

Maria Adele Selva (Pdcs): Esprimo contentezza alla costituzione del comitato Uno di noi, contrario al referendum sull’interruzione di gravidanza. E’ un ragionamento difficile che trascende dalle logiche politiche. La strumentalizzazione non mi tocca. Il nocciolo della questione: con l’aborto si sopprime una vita umana. Questo è quello che realmente accade con l’interruzione di gravidanza. Le conoscenze scientifiche ci dicono che si tratta di un processo continuo, il bambino è fin dall’inizio del concepimento del feto un essere umano.

Marika Montemaggi (Libera): Intervengo sull’interruzione di gravidanza. La nostra posizione è quella di un assoluto confronto e condivisione rispetto alle tremila firme raccolte con un lavoro straordinario da parte di Unione Donne Sammarinesi. Non condivido il collegamento tra l’interruzione di gravidanza e l’inverno demografico. Ci sono altre politiche che non sono state messe in campo con la dovuta lungimiranza. Non voglio sentire ricondurre l’interruzione di gravidanza al fenomeno del calo demografico. Affrontiamo questo delicatissimo tema con grande rispetto e la consapevolezza che quelle persone che si esprimeranno su questo referendum, sono persone che non hanno nulla a che vedere con le posizioni che ho appena sentito: madri, donne, uomini che decidono di sostenere o meno il diritto di una auto-determinazione, il diritto di vedersi tutelate. L’estremo opposto è considerare una donna solo come un contenitore? Dobbiamo togliere un velo di ipocrisia. E’ una società che spinge per una presa di posizione. E’ un referendum senza quorum, tutti i cittadini saranno coinvolti. Mi sarebbe piaciuto che la politica tirasse fuori i progetti di legge degli anni precedenti. Lì è la responsabilità della politica. In questo modo, con il suo progetto di legge, Rete ha voluto mettersi avanti in caso di risultato positivo, e poter dire: ecco, abbiamo già la legge. Altrimenti non capisco perché Rete in questo momento abbia questa necessità di portare un Pdl nuovo. A questo punto mi sarei aspettata una presa di posizione a fianco di una campagna referendaria.

Matteo Rossi (Npr): Si è parlato in esordio della questione aborto, diritti civili. Io ho una mia opinione, ma ritengo ci si debba esprimere non come politica ma fare un ragionamento a livello popolare. Temi su cui ognuno ha una propria responsabilità. Affrontare questa cosa come ideologia non ha senso. Sono questioni personali e non politiche. Il collega Zonzini ha parlato di informazione, faccio un appello al Segretario Lonfernini per vigilare su quello che è stato fatto con la modifica della legge. Voglio parlare di un tema a volte sottovalutato e che magari non fa presa. Venendo dal calcio, venendo dallo sport, praticandolo in contesti con regole, io credo che un giovane possa già crescere con un certo senso civico e una maturità di cui andare fieri. Voglio parlare di sport, abbiamo visto ottime performance, faccio i miei complimenti alla Feder Rugby, che ha fatto l’iter per il riconoscimento, ha attirato un buon numero di ragazzi, è uno sport che ha dei valori e può insegnare tanto. Contro la Slovenia San Marino ha vinto la sua prima partita internazionale. Al di là dei tanti momenti credo che il rugby si debba inserire in questo contesto. Mi compiaccio molto. Un bel segnale che dà il Paese.

Alberto Giordano Spagni Reffi (Rete): Vorrei spiegare la ratio del progetto di legge del mio gruppo consigliare. Anzitutto è un Pdl che tocca vari aspetti della sessualità. Non si possono liquidare le questioni ad un singolo articolo o disposizione. La tutela sessuale riguarda anche l’uomo e le persone con disabilità e non può essere liquidata ed essere rimandata. Rete ha deciso di agire. Perché comunque è facile appoggiare o non appoggiare una battaglia con comunicati stampa, ma è un contributo che può dare chiunque. Noi siamo chiamati a fare qualcosina di più. Facile ora fare retorica con un referendum alle porte. Ma c’è stata mancanza di responsabilità politica, volendo lasciare tutto al referendum. Come fa a non essere una questione politica? Il referendum è un istituto di democrazia diretta, ma non si può per ogni iniziativa riguardante temi etici, si può rimandare la questione alla cittadinanza. Allora a cosa serviamo noi qui? Stiamo parlando di una questione di diritti civili. Ma io ho sempre la convinzione che nel momento preciso in cui il concedere a qualcuno un diritto non significa toglierlo ad un altro: significa che una persona può determinare la propria scelta. Per cui è una questione di libertà. Io sono sempre a favore della libertà. Io rispetto anche chi ha posizione contrarie, fulcro della politica è il dibattito. Sono tematiche su cui noi e un’altra parte della maggioranza abbiamo idee diverse. Posizioni diverse che possono essere pacificamente dibattute.

Daniela Giannoni (Rete): Vorrei puntualizzare alcune argomentazioni sul Pdl da noi depositato riguardo la sessualità. E’ una visione a 360 gradi e non riguarda solo l’interruzione di gravidanza. Per la prima volta parliamo di violenza ostetrica. Assistenza sessuale ai disabili. Si dà un vero riconoscimento a malattie ginecologiche debilitanti. Chiedo ai consiglieri di smettere di usare un linguaggio violento, di smettere di parlare di cultura della morte, di omicidio, di colpevolizzare continuamente le donne. Se il referendum passerà, arrendetevi. Andiamo ad affrontare in maniera civile un argomento che per qualcuno potrà essere scomodo ma per qualcun altro è la battaglia di una vita. Sono diritti umani riconosciuti dalle organizzazioni internazionali. Affrontiamo l’argomento in maniera pacifica, basta giustizialismo dato da questioni personali.

Luca Boschi (Libera): Libera appoggerà nella maniera più convinta, unitaria e chiara il referendum. Una sconfitta il fatto che il nostro Paese in questi anni non abbia mai approvato una legge atta a garantire un livello di libertà paragonabile a quello di altri Paesi. Per noi questo è motivo di imbarazzo. La strada maestra adesso è quella del referendum, non devono esserci strumentalizzazione. La proposta di Rete potrebbe essere un ostacolo al buon esito del referendum. Proposta che possa aver fatto molto piacere alla Dc o a quelle forze che non vogliono che il referendum passi. Ci sono tanti consiglieri delle forze conservatrici che sarebbero favorevoli a una legalizzazione o comunque una depenalizzazione.

Paolo Rondelli (Rete): Ritengo che sia opportuno che tutti noi facciamo un po’ di analisi linguistica per la sessione consigliare che porterà alla discussione di questi temi, dividendo tra i diritti sociali e civili. Tra i diritti sociali c’è il diritto alla salute, che va a influire in termini di costo sullo Stato. Alcuni punti di questo Pdl vanno a proporre la creazione di strumenti che tutelano la salute e lo fanno con un chiaro intento, quello di proteggere la vita. Usciamo dalla sfera dei diritti sociali ed entriamo in quella dei diritti civili. Partire da preconcetti che rendono i due generi differenti. Mi sono trovato molti anni fa a dover assistere una cara amica, eravamo pochissimi amici a saperlo, doveva decidere se lasciare orfane tre bambine piccole o portare a termine la quarta gravidanza, ha dovuto decidere per il bene delle tre figlie, chi di noi si pone con l’animo umano e non del censore e non della paladina solo di una fazione, dibatte con pudore e con senso di controllo delle proprie opinioni, mediando anche le proprie emozioni. Detto ciò: denatalità, scuole, calo demografico. Mi viene da sorridere: se non sbaglio, proprio uno dei consiglieri di quell’area politica portò per scelta sua il proprio figlio a scuola fuori dal castello di Città. Una raccomandazione: torniamo umani e smettiamo di fare battaglie su concetti che riguardano la salute della popolazione sammarinese. La decisione di portare a termine delle gravidanze, la consapevolezza di cosa vuol dire essere genitori in un ambito educativo serio rispetto alla genitorialità e sessualità.

Francesco Mussoni (Pdcs): Vorrei intervenire sulla Commissione in cui si è discusso l’audit relativo alla sanità sammarinese. Emerge chiaramente come la nostra sanità abbia affrontato la pandemia in maniera brillante. Emerge uno spaccato piuttosto drammatico della nostra gestione dell’ISS perlomeno nella finestra su cui ha lavorato l’Audit. Emergono tre aree di intervento: un’area legale, un fuori controllo del Casale La Fiorina, una legge sulla dirigenza dei medici devastante che ha determinato un incremento dei costi per 12 milioni di euro in quattro anni e una crescita del 15 per cento dei medici occupati. Gravissima situazione di gestione amministrativa nella finestra fino al 31 dicembre 2019. Una gestione sanitaria inappropriata. Bene ha fatto il Governo a richiedere questo Audit che ci ha dato uno spaccato significativo. Non è possibile che abbiamo assunto 136 persone in una struttura che era già abnorme. La politica deve intervenire su questo. Il Comitato Esecutivo nuovo deve lavorare per fare in modo che la struttura rientri nei parametri di sana gestione. Se ci sono responsabilità amministrative e sanitarie devono emergere. Lei Segretario ha fatto un lavoro enorme, ma ora la gestione deve emergere: dati, numeri, etc. Valutiamo i dirigenti sulla base della gestione. Non possiamo permetterci di agire come sempre. No alle deresponsabilizzazione, ai processi senza logiche lineari. Come mai chi sbaglia qui non paga mai? Non è tanto un fatto di soldi, non paga con la propria responsabilità. E’ ora che noi prendiamo coraggio e interveniamo per cambiare logiche di funzionamento. Invito il Segretario a fare in modo che i dati arrivino anche al 2021. L’ISS non può andare fuori controllo. Se dobbiamo cambiare delle leggi, Segretario, cambiamole.

Michele Muratori (Libera): La medicina di base necessita di una forte riorganizzazione. Lamentele da parte della cittadinanza sono tantissime: file insostenibili per prendere appuntamenti e fare esami. Durante la fase pandemica si è messo in standby il sistema della prevenzione. E’ il momento di intervenire con forza. Sono uno dei più grandi sosteneri del fatto di implementare la medicina di base. Nella scorsa legislatura è stata redatta una road map sulle riforme che il nostro Paese ha bisogno di mettere in atto. C’è la tendenza quando si cambia Governo a distruggere tutto quello che c’era stato prima; ma i lavori sono stati fatti e una road map può essere ritirata fuori dai cassetti ed essere utilizzata per un lavoro di messa in sicurezza dei nostri conti pubblici. Abbiamo una riforma che non è più rinviabile. Questa è una manna per qualsiasi Governo. E’ stato sospeso un servizio per darlo ad una cooperativa italiana che costa 25mila euro al mese. Vorrei sapere qual è stato l’iter, perché mi pare che questa sia una manovra un pochettino clientelare.

Emanuele Santi (Rete): Dove stiamo mettendo mano stiamo solo scoprendo macerie. Ci avete lasciato macerie in tutti i settori. Ha fatto bene il consigliere Mussoni a rimarcare la Commissione Sanità di qualche giorno fa dove emerge uno dei tanti disastri che abbiamo dovuto gestire. Sulla sanità. Io credo che si debba andare verso una ottimizzazione del servizio. Vergognoso l’aumento di 4 milioni e 300mila euro cagionato dalla legge sulla dirigenza medica. Sulla base di queste riflessioni credo si possa far ripartire l’ospedale. Nel 2020 i costi sanitari sono rimasti invariati nonostante la gestione della pandemia. Vuol dire che finalmente l’ospedale ha una governance che si è messa in riga e si è messa a lavorare per il bene del Paese. Dove andiamo a vedere ci sono solo danni da riparare. Questione NetCo. Da un anno a questa parte credo ci siano da far rilevare tutta una serie di criticità su questo progetto. Spesi 12 milioni di euro e non si sa bene cosa si è comprato. Uno dei più grandi disastri è quello su Cassa. Cassa condannata ad avere un patrimonio in perdita perenne e un conto economico che non si sarebbe più risollevato. L’intervento fatto da questo Governo ha denotato un grosso cambio di passo. Con un’operazione tecnica si è rimessa in equilibrio la banca per darle una prospettiva.

Eva Guidi (Libera): Il declino di Carisp ha inizio con la deliberazione di mettere in liquidazione il Gruppo Delta. Questo è un dato di fatto. Se andiamo a dare un’occhiata ai dati di Cassa di Risparmio, tra il 2010 e il 2016 contiamo 850 milioni di euro di perdite. Se ne vogliamo parlare ne parliamo, ma tiriamo fuori i dati e ci confrontiamo veramente. Dire che le origini del buco di bilancio sono nella gestione del nostro Governo, è una cosa che non si può sentire. Questioni relative all’ISS. Ci si dice: che vergogna i quattro milioni in più per i medici. Buona parte è causata anche dalle assunzioni nel Casale La Fiorina, istanza d’arengo firmata da migliaia di cittadini, azione fatta in maniera consapevole da tutto il Consiglio. Vergognosi non sono i milioni in più ai medici, ma sarebbe stato drammatico il periodo in cui i medici da San Marino scappavano e non avevamo neanche i cardiologi. Si possono fare delle razionalizzazioni, ma il discorso va affrontato in maniera seria. Se la pandemia è stata affrontata in maniera seria dal personale sanitario, è perché il personale sanitario c’era ed era preparato. Andare a mettere delle bandiere su questa questione sarebbe veramente ingiusto. Abbassiamo i costi, ma ricordiamo che il sistema sanitario è una ricchezza per il nostro Paese.

Sara Conti (Rf): Sulla vicenda di Cassa di Risparmio sono state create ricostruzioni fantasiose appositamente per gettare discredito sul passato Governo. Molte di queste narrazioni andrebbero discusse nelle sedi opportune. Qualche consigliere invece non perde occasione di mostrare la propria partigianeria. E’ un dovere di questo Governo conoscere come verranno impiegate le ingenti risorse che verranno immesse in Cassa di Risparmio e informi la Commissione. Procedo con la lettura dell’ODG. Si impegna il Segretario di Stato a richiedere a Cassa di Risparmio aggiornamenti periodici su stato banca, politiche di risanamento, strategie e tempistiche per l’ottenimento di un utile di gestione. Data l’importanza strategica di Cassa di Risparmio, e data l’ingente somma versate nelle sue Casse, ci sembra doveroso che il Segretario di Stato verifichi qual è l’attuazione del piano strategico, come vengono impiegate queste somme, dall’altro che il Cda di Cassa in Commissione Finanza riferisca ai consiglieri.

Gaetano Troina (Domani Motus Liberi): In coscienza sento il dovere di esprimermi. Si parla di interrompere la gravidanza. Generalmente però si interrompe qualcosa che si può riprendere. Si parla di 12esima settimana ma è una scelta arbitraria. L’evoluzione della creatura nel grembo della madre è un processo costante. Già dalla quarta settimana si riconosce la sagoma dell’essere umano. Del bambino che sparisce non si parla mai. Su questo vorrei ci si concentrasse maggiormente.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Vorrei parlare del Decreto sulla scuola da poco emanato dal Congresso di Stato. C’è una discriminazione per i bambini che frequentano la scuola di Città. Vengono divisi solo perché Città deve essere chiusa. Questo diktat continua ad imperversare e genererà una classe abbastanza numerosa a Murata portando quei malefici all’interno di una struttura scolastica che dovrebbe essere tutelata in maniera uguale alle altre. Sono contento che il nostro Paese possa sviluppare politiche che abbiano una propria capacità autonoma di ragionamento e pensiero. Un pizzico mi preoccupa l’approccio che è stato fatto negli incontri romani quando si dice che il nostro Paese sarà più disponibile ad accogliere decisioni prese anche nell’ambito internazionale. Un’affermazione molto pericolosa. Teniamo presente che questa condiscendenza non potrà mai essere reciproca, il nostro partner è più forte di noi. L’approccio che San Marino ha voluto dare alla problematica europea è prudente, ma che ha una sua determinazione.

Iro Belluzzi (Npr): Nel momento in cui si percorrerà la strada dell’associazione, le risoluzioni saranno quelle che andranno prese all’interno di un contesto nel quale andremo ad entrare. Non vedo così peregrina la posizione assunta dal Governo dove si chiede una condivisione e una partecipazione rispetto alle posizioni che verranno espresse negli organismi internazionali. Logicamente non metto minimamente in discussione la visione europeista del collega Morganti. C’è la volontà di far crescere la nostra collettività, che rimane sempre piccola ma potrebbe avere confini molto più ampi.

Gerardo Giovagnoli (Npr): Intervengo sul tema del rapporto MoneyVAL. Per decenni ci si è concentrati a disquisire per ore sul fatto che il Paese non venisse valutato in maniera adeguata sul tema della trasparenza. Sono state fatte molte battaglie. Utilizzando molte risorse del Paese abbiamo indirizzato coerentemente questa azione. Ci si dimentica dello sforzo che abbiamo dovuto mettere in campo. Nell’ultimo rapporto MoneyVAL è che siamo uno tra i cinque Paesi che non avranno una procedura di monitoraggio rafforzato. Io credo che ci sia anche qualche merito della politica e di quest’Aula. Forse bisogna concentrare lo sforzo di regolarizzazione, seguire le regole internazionali, ora deve essere fatto per una apertura, per avere definitivamente e in maniera riconosciuta quei diritti e quelle prerogative che la trasparenza adesso ci consente di andare a richiedere, altrimenti quello sforzo sarà vano. Per anni abbiamo combattuto e perso occasioni. Ricordiamoci di quanto fatto bene e di quanto da fuori ci stanno riconoscendo. Non facciamo sterili ragionamenti, la linea è già presa, ma non siamo sufficientemente convinti e veloci per esempio sull’accordo di associazione.

Gian Matteo Zeppa (Rete): A livello geopolitico nell’ultimo anno e mezzo ha riscontrato un successo da poter valutare in maniera positiva. La relazione MoneyVAL dev’essere uno stimolo a fare meglio. Mi pare che ci sia la percezione che qualcosa di buono a livello di nomea ci sia. E’ ovvio che questo può ingenerare anche delle difficoltà politiche. Dico questo perché poi si evidenziano anche dei personalismi su alcune tematiche. Ci sono alcuni temi che dividono. Io rispetto tanto coloro che hanno proposto il referendum sull’aborto quanto coloro che hanno creato un comitato. Non c’è una verità assoluta. Dobbiamo discutere con toni pacati. Sono tematiche che in altri Stati sono state affrontate molti anni fa. Si fatica ad accettare che a distanza di tanti anni ne parliamo con i distinguo giusti. Da un certo punto di vista bisogna fare quel passo che ci siamo costruiti tutti assieme cercando di creare presupposti per cui San Marino non sia più visto come luogo dell’evasione.

Vladimiro Selva (Libera): Cassa di Risparmio aveva un patrimonio netto di quasi 700 milioni di euro, ma che è stato eroso nel corso del tempo. Una ricchezza per l’intero paese, che se n’è andato negli anni dal 2013-14. E’ dovuto intervenire lo Stato, che ha messo altri soldi. Quel miliardo e tre/quattro è colpa di un Governo arrivato nel 2017? Questa è la tesi da sostenere se vogliamo continuare a prenderci in giro. Santi ci dice di sapere già quale sarà la modalità di gestione dei residui crediti Delta. Siamo contenti se le indagini vanno avanti, segnalo però che non posso dare un giudizio sull’attività del Governo perché non ci è stata data la possibilità di accedere a quel Decreto, questo è un problema di trasparenza. Credo che ci sia necessità di portare il dibattito su un livello un po’ meno radicale. Io credo che tutti quanti noi conosciamo o abbiamo avuto notizie di donne sammarinesi che hanno abortito. Mi chiedo se quelle persone che hanno avuto quelle notizie siano andate in tribunale a denunciare quello che definiscono assassinio. Sapete benissimo che perseguire quella donna sarebbe una sofferenza ulteriore. E qui c’è una ipocrisia terribile. Voi volete conservare la nostra legge in quel modo: allora dovete andare a denunciare. Non lo fate perché sarebbe ingiusto come ingiusta è quella legge. Mettiamo in campo una serie di attività per fare in modo che tutte le vite possibili vengano tutelate.