“Reclutamento e carriera nelle forze dell’ordine: ennesima occasione persa”

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato delle Federazioni pubblico impiego USL-CSDL-CDLS

Il primo rilievo è attinente al metodo utilizzato assolutamente non condivisibile; duole sottolineare come non si colga affatto la volontà di provvedere ad una revisione complessiva dei Corpi che vada a raccogliere, in un contesto generale ed organico, tutte le peculiarità di questa professione preferendo invece “equiparare” solo alcuni aspetti tralasciandone tanti altri.
Infatti nell’unificare il sistema di reclutamento si tengono comunque differenziati, tra corpi civili e militari, i “profili di ruolo” e conseguentemente le possibilità di avanzamenti per anzianità di servizio. L’intervento, nei termini presentati, invece di superare finalmente le diversità tra i tre Corpi di Polizia continua a rimarcare le differenze “di grado” tra corpi militari e civili creando anche difficoltà operative nella gestione delle varie attività svolte in collaborazione come per la centrale unica interforze.
Dubbi anche in merito al sistema di valutazione.
“Per fugare ogni tentativo di strumentalizzazione da parte delle Segreterie di Stato il personale precisa come la criticità non attiene all’inserimento del sistema di valutazione (che è positivo) quanto la mancata condivisione del modello. Ideare, progettare e sperimentare il sistema di valutazione in un ottica condivisa uniformando non solo i comportamenti richiesti e i “pesi” dei vari aspetti oggetto di valutazione ma anche il “metro” di giudizio dei valutatori, creando delle vere e proprie linee guida, è la strada da percorrere” commentano i Segretari di Federazione Marzi, Frulli e Bacciocchi “la valutazione dovrebbe prevedere un riconoscimento anche in termini premianti, il decreto si limita invece ad inserire esclusivamente gli effetti negativi di una valutazione non sufficiente senza disporre alcunché in caso di raggiungimento di alti standard.”
Occorre ricordare come allo stato dei fatti in assenza di una riforma generale delle forze dell’ordine il Corpo di Polizia Civile faccia parte del settore pubblico allargato e sarebbe sicuramente più corretto provvedere con una riforma organica invece di fare l’ennesimo provvedimento spot.
Alle Segreterie di Stato coinvolte piace invece calare dall’alto le decisioni, metodo già precedentemente attuato in tema di forze dell’ordine nonostante le rassicurazioni, non mantenute, sulla massima condivisione e coinvolgimento continuando, con il solito metodo unilaterale.
In sede di ratifica del decreto ci aspettiamo forti modifiche che prendano in considerazione le varie richieste già avanzate con una nota ufficiale e, qualora non pervengano risposte affermative alle legittime istanze dei lavoratori, le FPI USL-CSDL-CDLS anticipano che nelle prossime settimane metteranno in atto le opportune iniziative a sostegno delle richieste dei dipendenti.
La cittadinanza è ben consapevole degli sforzi fatti dal Corpo di Polizia Civile e non ci pare che abbia mai messo su piani diversi le forze dell’ordine, ci dispiace che al contrario la politica continui a pensare a Corpi di serie A e di serie B.