Domani pomeriggio ore 16.15 marcia della pace organizzata dalla CSU

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La CSU rinnova l’invito a tutta la cittadinanza, alle forze politiche, alle associazioni, ai giovani, a partecipare nel pomeriggio domani alla marcia della pace, per fermare il conflitto in Ucraina, con partenza del corteo alle ore 16.15 dal parcheggio n. 2 di San Marino Città, fino a Piazza della Libertà.

Contestualmente, la CSU fa propria la posizione che CES e CSI, rispettivamente la Confederazione Europea dei Sindacati e la Confederazione Sindacale Internazionale, hanno assunto rispetto al conflitto scatenato dall’attacco militare della Russia nei confronti dell’Ucraina.

“CES e CSI richiedono la fine immediata delle ostilità e del conflitto in Ucraina orientale, e l’avvio negoziati di pace per risolvere la crisi nell’interesse di tutti i cittadini. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha ritenuto la decisione della Presidenza russa di dare riconoscimento a due regioni separatiste, incoerente con la Carta delle Nazioni Unite e una violazione dell’integrità territoriale. Ha chiesto un accordo di pace per mettere fine al conflitto nell’Ucraina orientale, in conformità con gli accordi di Minsk, con l’appoggio del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, alla luce della risoluzione 2022 adottata nel 2015. Anche l’organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa ha espresso una condanna della guerra.

Il Segretario Generale CSI Sharan Burrow ha dichiarato: “Molte vite sono state perse e le persone hanno sofferto per sette anni, a causa della mancata attuazione degli accordi di Minsk. Centinaia di violazioni del cessate il fuoco sono avvenute nelle ultime settimane, in quanto la disputa è stata alimentata artificialmente. Invece di costruire ponti per la pace, cifre enormi sono state spese per gli armamenti, e la aggressiva retorica ha causato ulteriore instabilità. Il conflitto in corso ha avuto conseguenze drammatiche per le economie sia in Russia che in Ucraina, nonché in Europa. Il rischio di incrementare il conflitto, con conseguenze devastanti, continuerà ad esserci fino a quando non si affermerà un dialogo negoziale serio che affronti e risolva alla radice le cause del conflitto”.

Luca Visentini, Segretario Generale della CES e del Consiglio Regionale Paneuropeo, ha dichiarato: “I presidenti della Commissione Europea e il Consiglio Europeo, e l’alto rappresentante dell’UE, hanno rilasciato dichiarazioni forti, simili a quelle del Segretario Generale delle Nazioni Unite, a sostegno dell’integrità territoriale dell’Ucraina e degli accordi di Minsk. Tutti i leader politici devono avere il coraggio di evitare la guerra, raggiungere compromessi e rispettare gli accordi, e la saggezza di costruire economie sostenibili a beneficio delle persone, fornendo le basi essenziali per la sicurezza comune.

Il crollo delle misure di sicurezza comuni, come il trattato INF e il trattato sui cieli aperti, è legato ad un indebolimento complessivo delle disposizioni degli accordi di Helsinki, che hanno contribuito a garantire la pace per quasi 50 anni. Ora c’è il rischio reale che la militarizzazione in Europa possa ulteriormente intensificarsi. Chiediamo passi urgenti per riunire tutti i leader politici coinvolti per costruire un quadro di sicurezza comune, proprio come è stato avviato a Helsinki. Il mondo ha bisogno di un nuovo contratto sociale, non più conflitti. Abbiamo bisogno di investimenti per il lavoro, la pace e la stabilità.”

Tornando alla iniziativa della CSU, per dare più forza alla richiesta di pace, per dare sostegno alla via del dialogo e della diplomazia, e per impedire che l’Europa possa diventare teatro di un nuovo sanguinoso conflitto armato, si rivolge un appello a tutti a partecipare alla marcia di sabato 26 febbraio, portando le bandiere e i simboli della pace.