Uno di Noi: “Legge su IVG scardina i principi fondamentali del nostro ordinamento”

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A poche ore dall’inizio del dibattito sulla seconda lettura della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, l’associazione Uno di Noi, nata dal comitato contrario al referendum, ha voluto ribadire la propria posizione e criticare fortemente il progetto
di legge come uscito dalla Commissione consiliare. “Quella licenziata dalla Commissione – ha detto Chiara Benedettini, presidente di Uno di Noi (nella foto) – è ancora potenzialmente più pericolosa di quella passata in prima lettura, perché scardina fondamentali e consolidati principi del nostro ordinamento. Cancella il diritto di famiglia circa la potestà genitoriale, cancella il ruolo educativo della famiglia, mina il
principio di uguaglianza e pari responsabilità tra uomo e donna, svuota del suo significato autentico l’obiezione di coscienza. Ma non si limita a questo. Questo
progetto di legge è portatore dell’ideologia gender, tema non presente nel quesito né nella campagna referendaria”. Chiara Benedettini poi elenca tute le criticità della legge secondo Uno di Noi che vanno dal consultorio come previsto dal Pdl, alla contraccezione d’emergenza “alla quale una minorenne può accedere di nascosto dai propri genitori”.
Il riferimento è alla pillola abortiva. “E’ scardinato il principio della potestà genitoriale. Poi la formulazione sul limite della 12esima settimana che “per come è formulato l’articolo sembra aprire la porta ad aborti eseguito su bambini di più di
12 settimane”. Sull’obiezione di coscienza, poi, “il diritto viene fortemente contratto, ridotto e limitato e rende questa legge ancora una volta liberticida”. Sul personale non obiettore nel consultorio l’associazione sottolinea “un modo di ragionare, anche della politica, su base ideologica, che dimentica la realtà concreta: i tratta di aiutare
la donna a trovare le possibili soluzioni dei problemi, a rimuovere le cause che la porterebbero all’interruzione di gravidanza, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza, sia dopo il parto”. Ha rimarcato i principi Adolfo Morganti evidenziando che “il testo della prima lettura è stato addirittura peggiorato, per una
logica spartitoria tra partiti, del tipo io scrivo questo e tu quest’altro, è stato partorito un mostro. Ne è uscita una legge non solo scritta male, con ripetute contraddizioni, ma che ignora completamente l’ottima legge sammarinese vigente sulla
famiglia, il cauto parere del comitato di bioetica e i frutti della discussione europea più recente sull’argomento”.

L’articolo è stato tratto dal quotidiano L’informazione