Ucs: fari accesi sul cibo avariato, oltre all’ottimo lavoro delle Forze dell’Ordine, quali tutele per i consumatori?

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La cronaca di questi giorni ha acceso i fari sulla bontà del cibo che ci viene servito
quando consumiamo fuori i nostri pasti. Un cibo a quanto è emerso da un comunicato
stampa diramato dalle Forze dell’Ordine che hanno reso un ottimo servizio alla
cittadinanza, in qualche caso potenzialmente nocivo e che potrebbe dunque avere
gravi conseguenze sulla nostra salute. Ma come da più parti è stato detto, il
consumatore è tutelato a metà se non viene informato a trecentosessanta gradi su
quanto accaduto. Dove è avvenuto il sequestro di 159 kg di alimenti in cattivo stato di
conservazione non può non essere reso noto.
Il rischio è che in assenza delle informazioni più importanti le persone optino per la
forma di autotutela maggiormente drastica, smettendo di andare al ristorante. Ciò
con evidenti gravi ripercussioni sul tessuto economico già provato dalla crisi che
anziché cessare, minaccia di essere più dura.

Il maxisequestro di alimenti avariati offre lo spunto per diverse riflessioni.
E’ andata in onda ieri la trasmissione Report e chi l’ha seguita ora sa che non basta
un’etichetta a garantire la bontà di un cibo. Figurarsi se le etichette nemmeno ci
sono…
San Marino ha risposto sempre presente quando si è trattato di farsi promotore di
politiche virtuose di cui si sente realmente la necessità se si pensa che nel resto del
mondo casi come questi, fortuntamente rari in Repubblica, sono purtroppo all’ordine
del giorno.
E’ dunque fondamentale che l’attenzione resti alta e che su tutto quanto ruota attorno
alla salute, si faccia la dovuta luce.

UCS