Appello di USL e UCS sul tema della casa

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La nostra Repubblica non si è rivelata immune alla crisi che si è abbattuta un po’ su
tutto il globo. Il rischio questa volta è che le esistenze delle persone vengano
spezzate in due. Il bene più prezioso per una famiglia è a ben vedere la casa in cui
abita, che sia di proprietà o in affitto.
Il come restare in quelle case sta però diventando il cruccio di tante, troppe persone.
Da un lato le case da affittare non si trovano, dall’altro gli affitti sono saliti alle stelle.
Dal canto suo anche lo Stato è alla ricerca di abitazioni da poter destinare a chi
altrimenti non potrebbe mai permettersi un alloggio. Occorrono tuttavia requisiti di
reddito sempre più bassi, semplicemente perché da quasi 30 anni non vengono
aggiornati, il che non può che tradursi in una guerra tra poveri ed è necessario fare di
tutto perché ciò non avvenga.
Che fare per esempio con coloro che pur non rientrando per pochissimo nei limiti di
reddito fissati dalla legge per l’edilizia sovvenzionata, case popolari; limiti di reddito
appunto di 30 anni fa, non potrebbero comunque permettersi un alloggio con affitto
“normale” perché il proprio nucleo familiare ha un reddito basso ed è magari
composto da persone disabili o in precarie condizioni di salute?
E veniamo a chi invece grazie ai sacrifici, una casa era riuscito a comprarla
sottoscrivendo un mutuo e scriviamo era, perché il prezzo del nuovo è spesso
inavvicinabile, insostenibile come rata del mutuo, sempre che venga concesso. Ora
quel mutuo rischia di diventare troppo gravoso anche perché il tasso variabile, quello
maggiormente concesso dalle banche negli ultimi dieci anni, minaccia di far
raddoppiare le rate.
Urgono dunque provvedimenti di sistema strutturali da parte della politica tramite un
confronto con le parti sociali per adottare soluzioni che siano di vero e celere aiuto
alla cittadinanza.