“Come volevasi dimostrare”, si usa dire nella dimostrazione di un teorema matematico. D’altronde appariva chiaro fin dal principio che il progetto del nuovo governo non fosse esclusivamente politico e di lungo respiro, bensì meramente elettorale e transitorio. A tal riguardo riproponiamo un articolo uscito su queste pagine ad inizio campagna elettorale i cui presagi caddero nel vuoto a favore di una fanta-politica che a San Marino spesso vince facile sulle reali necessità dei cittadini che non perdono occasione per dimostrare in cabina elettorale di non essere ancora pronti per un vero cambio di passo.
Segue dal maggio del 2024…
In queste ore si parla molto di un candidato alle elezioni del prossimo 9 Giugno che però è anche sindaco uscente di un comune italiano nonché attualmente in corsa per rinnovare un ulteriore mandato.
Non ne facciamo una questione di merito, visto il livello al quale la politica, sammarinese e non, ci ha abituato sovente nel corso della storia, bensì ci poniamo una questione di “etica politica” nel senso aristotelico del termine e di “opportunità politica” in senso machiavellico.
Non ne citeremo il nome né il partito, proprio perché questo non vuol essere un banco d’accusa e comunque siamo ben consapevoli che anche a San Marino, come nel resto dell’Occidente, funziona un po’ come insegna Oscar Wilde il quale diceva: “bene o male, purché se ne parli”. In tal senso il malcapitato ha già vinto.
Quindi lasceremo pensieri e parole sulla questione ai nostri concittadini i quali crediamo che da veri sammarinesi ed imminenti elettori si sentano come noi disorientati e denudati della propria identità, sia a livello personale che di Stato sovrano.
La sovranità infatti non è un vestito da indossare in base all’occasione che si presenta e se è vero che siamo consapevoli del valore della nostra unicità in un mondo che va verso la globalità su tante questioni economiche e sociali, questo è il momento di dimostrarlo.
Sia ben chiaro, i nostri tanti elettori italo-sammarinesi rappresentano una ricchezza sociale e culturale enorme per il paese e ben vengano eletti in CGG dei tecnici e/o professionisti capaci di portare un contributo alla nostra comunità ma è proprio nell’alveo dell’impegno politico e dello spirito di servizio che siamo convinti che più incarichi contemporaneamente non possano essere sostenuti, per di più se afferenti a Stati diversi. Al verificarsi di tali “strane” condizioni crediamo che il confine dell’aula di Palazzo Pubblico non vada varcata.
Quindi ribadiamo per chiarezza la posizione:
Sì, a candidati liberi cittadini Italo-sammarinesi con comprovate capacità tecnico-professionali.
No, a candidati Italo-sammarinesi già candidati in Italia o che detengono già altri incarichi istituzionali.
Crediamo infatti che ci siano in Italia senza dubbio almeno una sessantina di candidati con identiche caratteristiche, forse non sindaci in carica, questo no, ma che possano contare su una macchina organizzativa, magari “segreta”, che se si mettesse in moto concretamente potrebbe certamente puntare alla conquista del nostro Consiglio Grande e Generale.
Infine ci chiediamo dove sia finita quella granitica posizione di arrocco a protezione della sammarinesità che fino a qualche mese fa era la colonna portante della linea politica ed ideologica di coloro che hanno candidato questo primo agnello sacrificale. Sarà sfrecciata via anch’essa su una potentissima auto tedesca bianca targata RSM al grido di: “perché io so io e voi nun siete un c……”?? E qui, tra l’altro si apre anche la questione della residenza effettiva dell’esemplare candidato.
Certamente le due questioni, quella del rischio di perdita dell’identità sammarinese del nostro parlamento e quella del conflitto d’interesse politico, sono due temi determinanti nel decidere gli equilibri che governeranno la prossima legislatura e una volta al governo.
Per questo crediamo necessaria una proposta di revisione alle regole di eleggibilità dei candidati e la cosa più sentita e democratica sarebbe che venisse presentata un’istanza d’Arengo, vero strumento di democrazia diretta sammarinese, unico e distintivo.
Francesco Chiari