Accordo di associazione con l’Ue al centro della Commissione Affari Esteri

0
102

Pressing sul rilancio e sulla conclusione del negoziato per l’accordo di Associazione con l’Ue: la Commissione consiliare Affari esteri concorda con il Segretario di Stato Luca Beccari sull’opportunità di avviare un calendario di confronti al suo interno sul negoziato con l’Unione europea. Questo l’esito politico principale dei lavori odierni della Commissione riunita oggi a Palazzo Pubblico che si sono dilungati in comma Comunicazioni proprio sulla necessità di portare a conclusione il negoziato avviato nella precedente legislatura.
Nel suo riferimento di apertura dei Lavori, Sds Beccari ha illustrato ai commissari le recenti attività bilaterali intraprese con Ungheria, Slovenia e Repubblica Ceca proprio con l’obiettivo di “creare un consenso politico da parte di tutti i Paesi membri Ue” in vista di dare maggiore impulso al negoziato. “Escludendo i paesi più coinvolti in questa attività- Italia, Francia e Spagna per i loro rapporti con San Marino, Monaco e Andorra- sottolinea- ci sono tutti una serie di paesi che saranno chiamati ad esprimersi sull’accordo e rispetto i quali credo sia importante- piano, piano- iniziare a stabilire relazioni un po’ più intense”.
L’Unione europea resta al centro del dibattito con
Nicola Renzi, Rf, che chiede chiarimenti sulla posizione espressa nei giorni scorsi dal consigliere di maggioranza, Gerardo Giovagnoli di Npr, in favore di un accordo di adesione, in caso non si arrivi a breve a quello di associazione. Ma soprattutto chiede di darsi una deadline nelle trattative: “Se quest’anno, da qui all’estate, non si sblocca niente nel negoziato- manda a dire- dobbiamo inventare una strategia che ci porti a fare dei passi avanti su questo tema”. E lancia l’invito di aprire una riflessione all’interno del Parlamento.
Negli interventi successivi, tutti i commissari intervengono auspicando al più presto sviluppi positivi nel negoziato e le posizioni restano in favore dell’accordo di associazione, purché porti vantaggi per il Titano. “Nessuno ha voglia di firmare un assegno in bianco- manda a dire
Carlotta Andruccioli, Dml- giusta quindi la cautela e gli approfondimenti per arrivare ad un accordo vantaggioso per San Marino”. Per Maria Luisa Berti, Npr infatti, “Obiettivo deve essere licenziare un testo che ci porti più vantaggi possibili ”, sottolinea, mentre la proposta di avanzare richiesta di adesione viene da parte sua letta più come una “provocazione”. Diversamente, Giuseppe Maria Morganti di Libera non scarta l’ipotesi di cambio di strategia: “Verifichiamo in tempi stretti l’accordo di associazione- sostiene- in caso contrario d’accordissimo con Giovagnoli, inviamo domanda di adesione”. Francesco Mussoni, Pdcs, coglie favorevolmente l’input arrivato sul tema del negoziato e plaude al lavoro fino ad oggi condotto dal Sds Beccari: “Credo in questi mesi sia stato fatto ottimo lavoro di cerniera con le istituzioni comunitarie, è stato mantenuto aperto il tavolo tecnico- chiarisce- Ci sono condizioni tecniche e politiche per finalizzare. Credo questo dibattito possa spronare e dare ancora più convizione all’azione politica del governo che su questo tema è già presente”. Anche Gian Matteo Zeppa, Rete, si dice disponibile, con il suo gruppo, a fare valutazioni sul negoziato.
La Commissione tocca anche il tema dei vaccini e dei ritardi nel loro approvvigionamento:
Andrea Zafferani, Rf, pone una serie di interrogativi al Segretario, in particolare sui contenuti del Protocollo siglato con l’Italia e sul timing dell’avvio della campagna vaccinale. Il Segretario rassicura sull’attuazione del protocollo, malgrado i ritardi che a livello mondiale si stanno registrando nell’approvvigionamento. “I primi trattamenti arriveranno presto e inizieremo in base al piano vaccinale Iss, di sicuro non siamo in mezzo al mare- assicura- La strada per avere i vaccini l’abbiamo individuata”.

Infine, tutti i commissari esprimono soddisfazione per l’aver trovato convergenza sul Pdl sugli affidi internazionali per minori non accompagnati: “E’ un lavoro che non ha avuto bandiere, ma è il lavoro di tutti- sottolinea il Presidente Paolo Rondelli– con cui San Marino con il suo piccolo contributo può essere sulla scena internazionale”. A sostegno della normativa, l’azione del Dipartimento affari esteri che “dovrà lavorare con la Comunità sant’Egidio per passare attraverso il canale dei cordoni umanitari”.

In replica, il Sds Beccari conclude offrendo la sua disponibilità a confrontarsi con i gruppi sull’Ue, anche in Commissione, mentre il presidente Rondelli anticipa l’invio di un calendario di appuntamenti al più presto.

Concluso il comma Comunicazioni, come da ordine del giorno, la commissione esamina undici Convenzioni e Protocolli internazionali, per poi passare all’esame delle pratiche relative al consolidamento di residenza e alle richieste di residenza e permessi di soggiorno, su cui i lavori proseguiranno nel pomeriggio.

Di seguito un estratto sul dibattito in comma comunicazioni

Comma 1. Comunicazioni.

Luca Beccari, Sds Affari Esteri

Alcune comunicazioni. La settimana scorsa, nel corso della mia visita a Budapest, è stato firmato un Memorandum d’intesa con l’Ungheria per collaborazione e cooperazione in materie turistiche, commerciali e della formazione che era stato inquadrato già durante la visita del Ministro degli esteri e che abbiamo definitivamete consolidato e firmato la settimana scorsa, nel quadro di un percorso di rafforzamento delle relazioni tra i due Stati e che prenderà via con la stipula dell’accordo di protezione degli investimenti che partirà non appena l’Ungheria avrà l’ok dall’Ue.

La linea che stiamo prendendo, in generale, si innesta sull’accordo di associazione. Il percorso che stiamo facendo nel negoziato e che ci vede fare confronti in chiave tecnica, credo debba trasferirsi ed evolvere in un dialogo più di natura politica. Quello che può dare maggiore impulso al negoziato, e quindi maggiore opportunità per San Marino di veder accolte le sue istanze, è il crearsi di un consenso politico da parte di tutti i Paesi membri. Escludendo i paesi più coinvolti in questa attività- Italia, Francia e Spagna per i loro rapporti con San Marino, Monaco e Andorra- ci sono tutti una serie di paesi che saranno chiamati ad esprimersi sull’accordo e rispetto i quali credo sia importante- piano, piano- iniziare a stabilire relazioni un po’ più intense. Ci sono una serie di Paesi, soprattutto quelli entrati per ultimi in Ue. Adesso abbiamo investito tempo e fatto passi in avanti con l’Ungheria, ora stiamo lavorando con la Slovenia per il rafforzamento delle relazioni e il 1° ottobre prossimo ci saranno in visita ufficiale il ministro degli esteri sloveno, più altro ministro. Dobbiamo cercare quindi di rafforzare il dialogo con Paesi con cui di solito abbiamo una interlocuzione meno naturale- quelli del nord Europa, le ex repubbliche baltiche- perchè siamo di fronte a passaggi politici che sono importanti anche nel contesto della pandemia. Ieri si è firmato l’accordo contro le doppie imposizioni con la Repubblica Ceca, sarà ratificato a breve nei prossimi mesi. Ho avuto modo di parlare con l’ambasciatore dell’Ue sulla necessità, per San Marino, sulla necessità di avere un calendario fitto di incontri sull’accordo di associazione- magari sopperendo agli incontri in presenza con incontri telematici- facendo uno sforzo comune sui temi più importanti e arrivare così a fare progressi sul negoziato che per San Marino ha valenza anche di metterci in condizione di fare scelte per le riforme in un contesto più certo.
Mi sono confrontato con le autorità cinesi, ho avuto uno scambio di note con il ministro degli esteri e incontrato l’ambasciatore cinese: quest’anno c’è l’anniversario dei 50 anni delle relazioni tra i nostri due Paesi e c’è volontà di celebrarli con il massimo impegno e con la volontà di costruire qualcosa di nuovo. Abbiamo particolarità importanti nelle relazioni con la Cina, anche se di fatto gli accordi con la Cina sono stati fatti pochi. L’idea è di fare un memorandum individuando settori di collaborazione specifici. Ci sono alcuni settori che potrebbero essere interessanti- per esempio la medicina tradizionale cinese, lo studio della lingua cinese- non vuole quindi questo anniversario essere una semplice carellata di foto e di emissioni filateliche, vuole essere qualcosa che ci proietta in avanti.

Noi siamo definendo e finalizzando la messa a punto della proposta del Pdl sulla carriera diplomatica, su cui avvieremo non solo l’iter consiliare, ma anche il confornto con tutti i partiti. È un lavoro su cui ci siamo confrontati con tutto il corpo diplomatico di carriera delle missioni, per capire le esigenze di intervento più alte rispetto a una norma che risale agli anni ’80 e risulta problematica applicarla nella pratica. Siamo aperti a valutazioni di ogni tipo.

Giuseppe Maria Morganti, Libera

Come gruppi abbiamo partecipato al confronto sul Pdl affidi, pdl che partiva sì dal mondo dell’associazionismo. A questo punto il progetto di legge ha una sua dimensione definitiva, i gruppi sono concordi sulla struttura e sarebbe interessante poterlo firmare tutti insieme come Consiglio Grande e generale.

Paolo Rondelli, Rete

Sul progetto di legge sugli affidi abbiamo svolto un lavoro partito da una proposta iniziale avanzata da un insieme di associazioni. E’ stato bel lavoro, coordinato dal Dipartimento Affari esteri e con il coinvolgimento delle altre strutture interessate, tribunale e servizio minori, si è affinato un testo, ci sono poche modifiche convenute in una riunione svolta nel corso dell’ultimo Consiglio. Non appena il Dipartimento Affari esteri mi farà avere il testo ritoccato, lo girerò a tutti i gruppi. Come ha detto il commissario Morganti, la volontà espressa dai presenti alla riunione è di addivenire a una proposta che nasce come estensione della Commissione esteri da parte di tutti i gruppi consiliari per portare avanti speditamente questo lavoro che auspichiamo possa aiutare bambini e adolescenti in situazione di disagio. Non andiamo a modificare la legge sulle adozioni, ma si va a trattare l’affido temporaneo di minori in stato di disagio, senza che siano accompagnati da un adulto che ne ha tutela. E’ un lavoro che non ha avuto bandiere, ma è il lavoro di tutti . San Marino con il suo piccolo contributo può essere sulla scena internazionale, c’è poi l’azione del Dipartimento affari esteri che dovrà lavorare con la Comunità sant’Egidio per passare attraverso il canale dei cordoni umanitari.

Nicola Renzi, Rf

Esprimo compiacimento per quanto espresso dal presidente e dal commissario Morganti.

E’ passato un anno e un po’ dall’insediamento del governo. Politicamente, non riesco a capire, perchè un consigliere di maggioranza continui a dire che bisogna andare avanti con l’accordo di associazione europea o fare direttamente l’adesione. Vorrei capire qual è la posizione del Segretario. La mia posizione è semplice: o quest’anno, nel primo semestre, riusciamo a sbloccare l’accordo di associazione- e vediamo che i dossier progrediscono, quello sull’accesso al sistema finanziario, sull’accesso ad aiuti, sull’eliminazione del T2, e tanti altri in cui dobbiamo giocare una posizione più difensiva che tesa ad ottenere qualcosa di nuovo- opppure, se da qui all’estate non si sblocca niente, dobbiamo inventare una strategia che ci porti a fare dei passi avanti su questo tema. La scorsa legislatura ci siamo andati vicini, anche grazie alle dichiarazioni di Junker, ma qualcuno era pronto, altri erano più dubbiosi. Può essere che se non ci si sblocca, allora che facciamo, mandiamo domanda di adesione? E’ una riflessione da fare, se no, si resta con i proclami. In questo parlamento credo ci sia un contesto più favorevole all’adesione rispetto la scorsa legislatura. Non servono più proclami sui giornali, serve una volontà comune del parlamento di supportare il Segretario di Stto sulla strategia e perché ci sia volontà comune noi dobbiamo conoscere meglio quali siano le intenzioni.

Alessandro Bevitori, Libera

L’accordo di Associazione deve essere un vantaggio, un miglioramento effettivo delle condizioni attuali. E’ una banalità, ma vale la pena ripeterlo. L’accordo di Associazione deve essere spiegato nei termini e bisogna dire che San Marino ne ha bisogno. Tutti auspicano il superamento del T2 e chiediamo al Segretario come intende organizzarsi, se prevede incontri con le forze politiche. Il prof. Baratta ci aveva detto che per arrivare a superamento del T2 doganale si doveva passare prima all’Iva, ed è un passaggio complesso per le nostre attività. Bisogna iniziare comunque ad affrontare questo tema, non possiamo più permetterci di rimanere fermi al palo.

Come pensa, Segretario, di organizzare questo lavoro?

Maria Luisa Berti, Npr

Ringrazio presidente e segretario per le comunicazioni.1. Sul testo di legge sugli affidi, assolutamente è un pdl di valore, non solo per il lustro che potrà darci di fronte ad altri Stati, si manda infatti un messaggio di sensibilità per le popolazioni più colpite da disagi, poi è un pdl portato avanti dalla società civile, promosso in particolare dal consigliere Sara Conti, ma sostenuto da tutte le forze politiche. 2. Prendo atto di tutto il lavoro proficuo del Segretario di Stato in termini di collaborazioni e di rapporti diplomatici. Sull’accordo di associazione Ue non ho problemi a farmi definire dubbiosa su questi temi, finché non si vede il testo di accordo di associazione mantengo massima cautela. Obiettivo deve essere licenziare un testo che porti più vantaggi possibili per San Marino. Lascerei invece stare le provocazioni su fatto che se non si sblocca la situazione si debba portare avanti la richiesta di adesione Ue, non mi sembra un approccio responsabile. Sì invece alla massima cautela e all’approfondimento.

Andrea Zafferani, Rf

A Berti: penso che quando Renzi parlava di accordo di associazione si riferisse al discorso del collega del suo gruppo consigliare, Giovagnoli. Se lo ritiene provocatorio, forse servirebbe un chiarimento all’interno del suo gruppo. Il discorso è provare a terminare l’accordo di associazione e questa decisione, in questo momento, faccio fatica a intravvederla.

Volevo sottolineare all’Aula che all’indomani delle notizie rese note sul protocollo d’intesa con l’Italia sull’approvvigionamento Vaccini, avevamo richiesto al presidente Rondelli la convocazione urgente della Commissione esteri per analizzare il protocollo che allora non era noto. Il presidente ci aveva risposto e la richiesta di convocazione urgente non ha avuto soddisfazione, ma poi il protocollo è stato reso noto su canali ufficiali. Ritengo però di poter chiedere al Segretario, seppure non abbia delega diretta alla sanità, se possa conoscere l’iter di accordo ed eventuali sviluppi, credo di poter chiedere alcune delucidazioni. 1) Sulla definizione di massimi, visto che l’accordo prevede dei massimi e non minimi, né numeri precisi. Si può quindi anche correre il rischio di rimanere sotto quelle dosi. Perchè è stata definita questa necessità di approvvigionamento? Si parla sempre di avere almeno 50 mila dosi e 1 ogni 700 dosi italiane come necessità, perché se queste erano le esigenze, nel protocollo si parla di dosi massime e non di numeri precisi?

2) Il timing della firma: già a fine dicembre si parlava di intesa già raggiunta con l’Italia per la fornitura vaccini e la si dava come certezza. L’accordo è stato siglato l’11 gennaio. Sotto questo aspetto vorrei capire, se il Segretario lo sa, se è successo qualcosa o se il Segretario Ciavatta ha detto allora una inesattezza. 3) Quando si attua l’accordo? Quando inizierà ad arrivare qualcosa e San Marino potrà iniziare la campagna vaccinale? 4) Infine chiedo se ci si stia muovendo, come emerso ieri sulla stampa, su canali alternativi.

Denise Bronzetti, Npr

Sulla verifica di consolidamento delle residenze, a seguito dei 10 anni previsti: pongo l’attenzione sul tema dei controlli, di cui più volte abbiamo parlato in Commissione. Ci si è resi conto, esaminando alcune pratiche, che i processi amministrativi che sottendono al consolidamento e alla revoca non sono meccanismi troppo chiari. In particolare, servirebbe una rivisitazione del Regolamento del corpo della Gendarmeria su verifica delle residenze effettive: ci siamo più volte resi conto che quel regolamento, qualora ci siano situazioni non chiare e denunce di false residenze in territorio, sia un po’ carente su verifiche e controlli. Ci siamo imbattutti nell’impossibilità di procedere alla revoca di residenza perché il regolamento stesso della Gendarmeria prevede che, se ci sono controlli, dopo i primi due in cui si è verificata l’assenza nel domicilio della persona interessata, dal terzo in avanti gli agenti possono mettersi d’accordo con i soggetti alla verifica per concordarla. E’ chiaro a tutti che, a meno che uno sia proprio impossibilitato a presentarsi, chiunque chiamato ha tutto l’interesse a presentarsi e si chiude così la pratica. E’ una situazione da rivedere. E la commissione dovrebbe interessarsi, in un momento di estrema difficoltà economica del Paese, nel poter essere efficace su queste situazioni.
In tema di vaccini- la mia posizione personale- ho accolto con molto favore la posizione espressa dal Consiglio d’Europa in relazione alla non obbligatorietà del vaccino e rispetto anche ai passaporti vaccinali. Mi sento di esprimere condivisione di ciò, non perché sono negazionista. Vorrei però che tutte le questioni, anche per quel che riguarda il nostro Stato, che fa parte di organismi internazionali come il Consiglio d’Europa, tenesse in considerazioni queste posizioni. Sull’accordo Ue: le posizione di Npr sono diverse, non siamo un partito ma un gruppo che rappresenta diversi soggetti politici e non c’è da stupirsi se ci sono posizioni che non collimano. Serietà vuole che questo parlamento e quello precedente hanno preso una posizione che si sta vagliando e su cui siamo già avviati in relazione all’accordo di associazione che speriamo si porti a termine.

Manuel Ciavatta, Pdcs

Ho partecipato all’ultimo incontro su Pdl sull’affido internazionale, manifesto la volontà di proseguire su questa opportunità come gesto concreto del nostro Paese.
L’accordo di associazione è l’unica soluzione fattibile per il referendum fatto, e perché ipotesi adesione era considerato impossibile da stessa Ue. Il percorso di associazione credo sia ancora unico percorribile e va percorso. Governo e maggiornaza hanno preso l’impegno di portarlo avanti. Auspichiamo dei risultati progressivi.

Questione vaccini: è evidente che anche da questo punto di vista, il fatto che San Marino possa attivarsi e che possa avere un risultato quanto prima sia importante. Colgo anche io il valore delle parole espresse dal commissario Bronzetti, sul fatto che non possano essere obbligatori e il nostro comitato bioetica lo ha già espresso nella sua relazione.

Carlotta Andruccioli, Dml

Ho partecipato fin dagli inizi agli incontri sul Pdl sugli affidi internazionali, concordo che è una proposta di valore, è un messaggio positivo sia di unità di intenti interna, sia verso l’esterno dal punto di vista reputazionale. Saremo pronti a procedere e a sostenerlo in Consiglio.

Sugli incontri del Sds Beccari con altri ministri europei e sulla volontà di consolidare i rapporti con la Cina sono stracondivisibili, auspico che questi incontri siano fatti all’interno di un quadro chiaro di quello che si vuole fare a San Marino. Nel fare riforme non possiamo prescindere dai rapporti con l’Ue e così nei rappporti bilaterali bisogna sapere ‘cosa vogliamo fare da grandi’. Essere considerati ‘dubbiosi’ non lo ritengo negativo, nessuno ha voglia di firmare un assegno in bianco, giusta quindi la cautela e gli approfondimenti per arrivare ad un accordo vantaggioso per San Marino, non è un atteggiamento antieuropeista. Sui vaccini: il fatto di potersi attivare su altre strade lo ritengo ancora importante, chiaro che è una questione delicata e ci sono accordi da rispettare, ci sono ritardi che non dipendono da noi.

Francesco Mussoni, Pdcs

Da parte dei commissari di opposizione si è acceso un focus sull’accordo di associazione Ue, ritengo sia giusto dare impulso in questa sede all’attività del Segretario. In questa Commissione e in Consiglio non c’è più resistenza a un percorso di associazione, ci sono le condizioni politiche piene e convinte di un paese che vuole aprire una fase istituzioale diversa rispetto alla sua storia. Il governo ha tutte le condizioni per potersi sedere al tavolo negoziale in modo convinto per affrontare temi e dossier nell’interesse della Repubblica di San Marino.

Personalmente credo in questi mesi sia stato fatto ottimo lavoro di cerniera con le istituzioni comunitarie, è stato mantenuto aperto il tavolo tecnico. Ci sono condizioni tecniche e politiche per finalizzare. Credo questo dibattito possa spronare e dare ancora pù convizione all’azione politica del governo che su questo tema è già presente.

Giuseppe Maria Morganti, Libera

Sull’Ue, sono assolutamente d’accordo con le parole espresse da Giovagnoli, anche prima che si pensasse ad un’accordo di associazione spingevo affinchè il paese potesse avviare il percorso di adesione. C’è stato un referendum dove i ‘sì’ hanno vinto, ma non si è raggiunto il quorum. Sono convito oggi i ‘sì’ sarebbero ancora di più perché ci si è resi conto dell’importanza di fare parte dell’Ue per dare sostegno a tutte le difficoltà che si presentano all’interno dell’Europa, ma anche ai margini. Sulll’accordo di adesione, è ora di concretizzare, magari svincolandoci sulle sensazioni che gli altri due piccoli Stati hanno, considerando che i loro interessi siano minori. Mantenere il disequilibrio in cui dobbiamo accettare i vincoli della convenzione monetaria e non beneficiare del mercato comune è la posizione peggiore in cui ci stiamo ritrovando. Svincoliamoci da questa posizione. Verifichiamo in tempi stretti l’accordo di associazione, in caso contrario d’accordissimo con Giovagnoli, inviamo domanda di adesione.

Sandra Giardi, Rete

Resto contraria alla totale all’adesione Ue, perché aderire totalmentevorrebbe dire incanalarci in un meccanismo burocratico che farebbe ancora più affondare San Marino. Sull’accordo di associazione si sta lavorando da anni e le resposnablità dei ritardi vanno viste con obiettività.

La politica ha delle colpe perché ha dei tempi diversi da quelli che il paese richiede. Sui contenuti dell’accordo, ci sono anche rapporti diplomatici che conteranno nella stesura dell’accordo, ci sono piani che si stanno portando avanti, vediamo di accelerare anche le discussioni all’interno della commissione. Credo anche nel confronto con la cittadinanza e con le parti sociali.

Gian Matteo Zeppa, Rete

Sul pdl affidi è stato fatto un buon lavoro, l’auspicio collettivo è che su questi argomenti si possa trovare unanimità per dare anche noi, come politica, un segnale alla collettività.

Sul negoziato Ue, noi già nel 2014 avevamo indicato la questione di un accordo, era allora un desiderata. Nella scorsa legislatura era stato interessante avere un confronto diretto con le commissioni esteri di Andorra a Monaco, oggi le questioni sono differenti, ma allora si erano fatte valutazioni sulle peculiarità dei tre micro Stati ed è stato interessante capire come dovevano conformarsi. Tutta quella esperienza maturata allora ha dato la dimensione dei differenti approcci dei microstati con le loro statualità. Certamente questa pandemia ha complicato le cose, non si possono più avere incontri faccia faccia, non dubito ci sarà a brevissimo un aggiornamento, al netto del desiderata di qualcuno. Dò disponibilità del mio gruppo a fare valutazioni che sono sicuro ci faranno a breve.

Repliche

Luca Beccari, Sds Affari Esteri

Oggi parliamo di accordo di associazione, ma non è un tema che nasce oggi. Quando si fanno scelte strategiche come Stato, confermate in più legislature, dobbiamo cercare di avere una linea di coerenza. L’accordo nasce dopo due anni di confronto con l’Ue sul tema di maggiore integrazione, alla fine la Commissione Ue ha proposto a S. Marino, Monaco e Andorra la strada del negoziato per un accordo di associazione come migliore opportunità da percorrere, riconscendo limiti strutturali per i tre paesi, per un percorso di adesione piena, che avrebbe portato complessità e tempi ancora più lunghi di un accordo di associazione. Questo non è un punto finale dopo il quale non ci sarà più niente, ma è un grande passo in avanti per integrarci e non esclude che poi si possano fare altri passi in avanti. L’obiettivo è chiudere l’accordo nelle migliori condizioni possibili per San Marino, nessuno firmerà accordi in bianco, quando arriveremo a definire un accordo e ci sarà il momento della firma, lo faremo se saremo convinti come Stato e consapevoli che per noi comporta un vantaggio e opportunità di crescere. Nessuno ci punta la pistola alla tempia. E’ qualcosa che ci offrono nel nostro interesse, non è l’Ue che ha suo primario interesse ad averci. In ogni questione sbattiamo la testa per il fatto che siamo Stato terzo, enclave dell’Italia, e in ogni minima circostanza dobbiamo gestire questa situazione. Con la Pandemia, se fossimo stati paese membro, avremmo avuto diritto a un piano vaccinale, al recovery fund, faremmo parte di un meccanismo sanitario unico. Stiamo lavorando perché abbiamo timore che quando andranno avanti i vaccini e introduranno il passaporto sanitario, lo faranno con la tessera sanitaria europea, e anche noi dovremo come paese terzo inventarci il modo di rientrare in questo meccanismo. Sono tutte queste le strade che rallentano l’economia.
Voglio cercare di portare avanti un dialogo costruttivo sull’Ue, non ho problema a recepire la proposta del commissario Renzi, vi dirò di più, ci stiamo adoperando per impostare anche una campagna informativa a più livelli per la popolazione. Dobbiamo imparare su questo tema ad avere un confronto interno nostro costruttivo, sapendo che abbiamo anche altri interlocutori cui dobbiamo portare rispetto e che non dobbiamo portare dentro in nostre diatribe. Se vogliamo affrontare la cosa in ambito della commissione bene, è un lavoro che faremo quest’anno. L’anno scorso c’era impossibilità di farlo, non solo per la pandemia, il dossier dell’accordo di associazione è complicato, eravamo cambiati noi e sono cambiati i nostri interlocutori e ci siamo dovuti aggiornare. Dò la mia disponibilità a farlo in modo costruttivo.
Anche gli altri due piccoli paesi hanno capito il problema della non integrazione Ue: Andorra per la pandemia è in crisi perché vive unicamente di turismo, Monaco non ha una sua economia. Adesso si sta registrando un loro cambio di approccio nell’importanza di questo accordo su cui abbiamo investito anni e il lavoro non va disperso.

Sui vaccini: non è che non abbiamo voluto fare la Commissione esteri, ma al di là del ruolo dell’Italia e della Segreteria affari esteri, credo debba essere dibattuto nella commissione competente e debba essere il Sds Sanità ad offrire il quadro. Il primo passaggio era siglare l’intesa San Marino – Italia per l’approvvigionamento. Non partecipando noi all’accordo tra Stati europei sui vaccini, l’unica soluzione pratica era di passare attraverso un paese membro, cosa che ci ha detto di fare l’Ue. Per noi era Italia con cui si parla già da settembre/ottobre scorso. L’accordo è stato firmato l’11 gennaio scorso. Per rispondere al consigliere Zafferani non è che ci sono frasi sibilline, la proporzione è tra abitanti, il dato di 1.700 è per mantenre proporzionalità rispetto i nostri 33 mila abitanti e i loro 60 mln di abitanti. L’Italia ci vende e fa da intermediario per i vaccini, per un massimo di trattamento che sono il nostro fabbisogno. Questo è il tema. Cosa ha impedito di iniziare subito a fare vaccini? E’ stata definita una intesa tecnica, si sono innestati due problemi: 1) il fatto che le forniture in Europa stanno rallentando, e non dipenda da noi. Pochi ce ne sono e tutto viene rallentato. 2) Per dare attuazione alla pratica dell’approvvigionamento sono state necessarie ulteriori intese tecniche con cui poi ci darà i vaccini, per logistica, conservazione etc. Noi abbiamo una situazione diversa da quella di dover vaccinare 60 mln di persone, possiamo iniziare la campagna anche successivamene, certamente dobbiamo avere garanzie che i vaccini arrivino e l’accordo è una garanzia. I primi trattamenti arriveranno presto e inizieremo in base al piano vaccinale Iss, di sicuro non siamo in mezzo al mare. La strada per avere i vaccini l’abbiamo individuata. Intanto dobbiamo continuare a guardare che succederà nel mondo. Oggi ci sono 2/3 vaccini autorizzati, sappiamo che ne arrivernano altri. Il mercato si riempirà di vaccini e dovremo continuare a fare valutazioni su cosa è meglio per noi. Per noi è importante iniziare prima possibile per mettere in sicurezza il personale sanitario e delle Rsa, quello che tutti stanno cercando di fare. Sia,o disponiibi a confrontarci sempre su questi temi, ma cerchiamo di capire che non possiamo anche qui mettere in piazza discussioni inutili. Stiamo parlando di azioni che il governo sta facendo con il governo italiano su un tema sanitario, nell’ottica di un programma europeo di prevenzione Covid. Cerchiamo allora di avere un approccio sensato, non divertiamoci a fare la conta dei giorni che mancano rispetto alla previsione di inizio campagna.

Torno sull’Ue, ci possiamo confrontare con i gruppi, possiamo concordare la modalità di confornto sull’Ue, se lo vogliamo fare in ambito della Commissione esteri non ho problemi, possiamo immaginare un calendario e impostiamo confronti sui vari temi. Con l’Italia abbiamo ripreso il confronto su due tematiche indicate dall’Ue, l’accesso alla vigilanza bancaria finanziaria europea e il T2. Vi illustreremo sul T2 quella che può essere una soluzione tecnica che non dovrebbe comportare straordinari stravolgimenti.

Nicola Renzi, Rf

Rispetto alla replica del Segretario, sull’Ue sottoscrivo ogni parola che ha detto, sono proprio d’accordo e spero si possa usare la Commissione esteri in seduta segreta, poi la parte di divulgazione che il governo vorrà fare è giusto la curi il governo, ma qui stiamo parlando di strategia negoziale.

Mi spiace invece che ancora non si riesca a capire che il tema è ‘o si sblocca il negoziato, oppure abbiamo il dovere come politici di immaginare una strategia che serva a sbloccare quel negoziato’. Se vediamo che il negoziato dell’accordo di associazione va per le lunghe, allora dobbiamo condividere tutti insieme una strategia o la pensi il governo per raggiungere una maggiore integrazione. Sui vaccini, proprio signori scusate, non ci siamo. Abbiamo un’idea completamente diversa.

Paolo Rondelli, Presidente

Sono felice sull’apertura di un calendario di confornti a tutto campo, direi che è stato un dibatitto utile e che nei prossimi giorni cercherò di farvi avere un calendario di massima per una serie di riunioni della Commisisone che in seduta segreta vadano ad aprire un confornto sulle tematiche dell’accordo di associazione Ue.