Grande successo per il racconto dantesco di Isabella Leardini

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Si è tenuto venerdì sera 17 luglio 2021 il quarto appuntamento
dell’Anno Dantesco, che continuerà ad animare la vita culturale
sammarinese fino a dicembre con altrettante lezioni, conferenze e
concerti volti a celebrare l’opera e la figura di Dante a settecento
anni dalla sua morte. Il tema era: “Dante e l’ispirazione poetica –
Dalla _Vita nuova _a _Paradiso _XXXIII”.

L’intervento si è svolto nella suggestiva cornice della Galleria
Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea, diretta dalla Dott.ssa Rita
Canarezza, che, viste le condizioni climatiche, è stata felice,
sfruttando la vocazione interattiva e multidisciplinare di una struttura
così moderna, di mettere a disposizione le splendide sale, in questo
periodo ospitanti le opere dei giovani artisti della Biennale del
Mediterraneo, accompagnando inoltre i presenti in un coinvolgente
percorso alla scoperta della mostra.

A innescare e guidare un trascinante dialogo fra arte e parola sulla
forza della poesia dantesca è stata la poetessa e docente universitaria
riminese Isabella Leardini, conduttrice di numerosi laboratori di poesia
per ragazzi e adulti in tutta Italia e autrice delle due raccolte _La
coinquilina scalza_ (Ed. La Vita Felice), _Una stagione d’aria_
(Donzelli) e del saggio _Domare il drago. Laboratorio di poesia per dare
forma alle emozioni_.

Il Sommo Poeta osservato con gli occhi di un poeta. Uno sguardo profondo
e lucidissimo, quello della Leardini, capace di fare da medium tra il
pubblico e la grande poesia senza mai ridurla o semplificarla,
trasmettendone la potenza e il mistero. “Nei miei laboratori uso Dante
per spiegare i due elementi più ineffabili dello scrivere:
l’ispirazione e la visione” dice Isabella. “Queste due materie
prime con cui la poesia lavora, sono le forze che irradiano il corpo
fisico del linguaggio poetico.”

Numerosi i versi letti, raccontati e commentati. Innanzitutto la _Vita
nuova_, in cui il rivoluzionario saluto di Beatrice accende la favilla
della poesia dantesca. Quindi il ventiquattresimo del _Purgatorio_, dove
Dante, dicendo di se stesso “I’ mi son un che, quando. Amor mi spira,
noto, e a quel modo ch’e’ ditta dentro vo significando”, definisce nel
modo più perfetto il segreto movimento dell’ispirazione, che il
poeta, come un attento notaio, trascrive e riempie di significato,
facendosi strumento attivo di un’alterità che col il suo soffio
chiede di essere detta.

E ancora le incandescenti similitudini che irradiano tutto il sacro
poema, rendendo visibile l’invisibile grazie a una parola piccola ma
potentissima, il “come”, con il quale Dante traduce i misteri
divini, paragonandoli a elementi e situazioni della realtà concreta e
quotidiana, innanzitutto naturale.

Infine il trentatreesimo canto del _Paradiso_, in cui il Sommo Poeta,
descrivendo l’ascesa a Dio, svela ai lettori il mistero della visione
poetica. Come dice Isabella, “fin dalle origini la parola poetica
agisce in contatto con la preghiera e la profezia, Dante in questo è
come un testo sacro, un metallo conduttore, strumento del suo stesso
strumento. Per questo possiamo usarlo ancora oggi come esempio, il più
irraggiungibile e nello stesso tempo il più immediato, per scoprire il
segreto miracolo della poesia.

Un lunghissimo caloroso applauso ha decretato il grande successo della
serata.

Con l’augurio di poter presto ospitare nuovamente la Leardini e
ascoltarne il racconto ispirato e ispirante, la Società Dante Alighieri
ricorda che nel mese di agosto si svolgerà, presso il giardino
dell’Ambasciata d’Italia, che co-organizza e ospita l’evento, il
cineforum “Non sembiava immagine che tace“, quest’anno a tema
dantesco, coordinato dalla Prof.ssa Maria Elena d’Amelio Mueller e
dalla Dott.ssa Maddalena Ugolini. Il primo appuntamento è per il
prossimo 28 Luglio con _Suburbicon__ (2017), _per la regia di George Clooney, con
Matt Damon, Julianne Moore e Oscar Isaac.