La preoccupazione di Rf: “Piano vaccinale tutt’altro che definito”

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a cura di Repubblica Futura:

Dall’ultima conferenza stampa del Segretario Ciavatta crediamo che tutti i cittadini abbiano purtroppo percepito come il piano generale della campagna vaccinale sammarinese sia tuttaltro che definito.
Alcuni giorni fa Repubblica Futura aveva posto domande precise: quando sarebbero giunte le prime dosi di vaccino? Quali sarebbero state le categorie da vaccinare prioritariamente? Era stata messa a punto la logistica del piano vaccinale? Da chi sarebbe stato somministrato il vaccino?
Domande che ancora non hanno risposta. Ed è ancora più eclatante e stridente il fatto che, solo qualche settimana fa, il Segretario Ciavatta aveva annunciato ad un media italiano che a San Marino chi non si fosse vaccinato si sarebbe dovuto pagare le cure in caso di contagio.
Verrebbe quasi da dire che di dichiarazioni come questa non ci si debba preoccupare poi tanto, visto che di vaccini e di piani per la loro somministrazione proprio non c’è traccia.
Tutto ciò mentre altri paesi hanno già definito una strada precisa da percorrere. Il Principato di Monaco, ad esempio, e quello di Andorra, hanno già chiarito da chi reperiranno i vaccini e quando e come inizieranno le campagne vaccinali (per inciso: tra pochissimi giorni). L’Italia ha presentato, per tramite del suo Ministro competente già il 2 dicembre scorso, un piano preciso e dettagliato ed ha partecipato insieme agli altri paesi membri della UE alla giornata europea del vaccino per il Covid, il 27 dicembre scorso.
Pare oggi che il nostro Paese, oltre a non avere affatto le idee chiare su come somministrare, e in quali tempi, le dosi che forse arriveranno, abbia deciso di utilizzare solo l’Italia per il reperimento del vaccino.
E ciò a fronte del fatto che altri paesi, anche di piccole dimensioni come San Marino ma più lungimiranti, abbiano invece aperto più strade, magari rivolgendosi direttamente ad aziende farmaceutiche o ad agenzie quali il GAVI.
Riteniamo che un tema tanto delicato meriterebbe molta più attenzione e specialmente che Governo e Segretario alla Sanità debbano darsi una mossa, lavorare con maggiore efficenza e capacità e rendere conto a tutti i cittadini.
Infine, pare che sia imminente la chiusura di alcuni Centri Sanitari territoriali, lasciandone in funzione solo pochissimi, per accentrare tutte le attività nel nuovo reparto Covid dell’ospedale. Anche questa scelta, se sarà confermata, ci preoccupa molto, perché toglierebbe un presidio determinante al quale tutti i cittadini, specie nei Castelli più piccoli, fanno riferimento.
Repubblica Futura ha depositato un’interpellanza in merito e non mancherà di tenere aggiornati i cittadini e di chiarire le proprie posizioni.