“Aus den Siben Tage” di Stockhausen apre la Sagra Musicale Malatestiana

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“Aus den Siben Tage” di Karlheinz Stockhausen, in apertura della Sagra Musicale Malatestiana, è un evento destinato a fare storia. Per una serie di ragioni tutte molto importanti. Innanzi tutto perché Stockhausen è un compositore tra i più significativi del Novecento e perché questo è un concerto che si esegue molto di rado, in quanto, tra le altre cose, per interpretare uno dei pezzi bisogna stare a digiuno quattro giorni, come è scritto in partitura.

Poi c’è la durata, che è libera. La versione della prima seduta è durata sette ore e mezza. A Rimini, tutto il ciclo durerà un’ora e mezza, e già questa è una cosa rivoluzionaria. Anche la partitura non è tradizionale, è piuttosto un testo, che spiega ai musicisti cosa devono suonare e come devono farlo. Si faranno anche delle proiezioni di questi testi, così gli spettatori potranno subito tracciare un legame tra ciò che vedono e ciò che sentono.

Last but not least, la presenza sul palcoscenico di quattro solisti di eccezione, singolari improvvisatori, performer insuperabili della musica contemporanea: Roberto Fabbriciani (Flauto), John Kenny (Trombone), Rohan De Saram (Violoncello), Nicholas Isherwood (Basso Baritono). Tutti loro sono professionalmente e profondamente legati ai San Marino International Music Summer Courses e a New Music Project, il progetto creato dal Maestro Augusto Ciavatta.

“Ho lavorato con Stockhausen per 23 anni e non ho mai eseguito questo pezzo – anticipa Nicholas Isherwood – per me è dunque un grande privilegio. La nostra è una versione è molto variata, impostata su una vera struttura, che toccherà il pubblico in maniera molto profonda. Si dice che la musica contemporanea è fredda, che non dà emozioni. Non è sicuramente il caso di quest’opera.”

“È uno dei progetti più stimolanti della mia carriera – aggiunge John Kenny – abbiamo tutti lavorato con lui, quindi conosciamo bene la sua musica e anche questo pezzo, Aus den Siben Tage, che è uno tra più importanti nella vita musicale di Stockhausen. Molti musicisti, molte persone, pensano che la sua musica sia troppo complessa, con una notazione della scrittura altrettanto difficile. Invece quest’opera non è affatto così.”

Rhoan De Saram, violoncellista di fama internazionale, insostituibile testimone della musica contemporanea, destinatario delle musiche per violoncello di tantissimi compositori del Novecento, ne sottolinea invece la dimensione filosofica e una scansione temporale, i sette giorni, molto aderente alla vita quotidiana di noi tutti.

Dello stesso avviso è John Kenny: “Questo è un pezzo profondamente filosofico, che richiede agli interpreti di porsi delle domande filosofiche. Va incontro anche all’idea del solista virtuoso, come vuole l’approccio della musica occidentale. I musicisti devono avere una tecnica eccellente per potere suonare questo pezzo, ma devono avere anche la capacità di dimenticarla. Per noi quattro, questo pezzo, è anche l’occasione di fare musica con un gruppo di amici e di porre le domande fondamentali, filosofiche, tra di noi, e cercare delle soluzioni insieme. Per me è un privilegio e un piacere.”

Quindi, la chiosa finale: “Si tratta di un concerto che si rivolge a tutti, bambini compresi, non solo ad esperti di musica contemporanea. Questo è l’esempio classico di una musica universale, una musica da condividere!”

Un appuntamento imperdibile, dunque, lunedì 6 agosto, ore 21, Teatro degli Atti, Sala Pamphili, per l’apertura della Sagra Musicale Malatestiana. Tutto il concerto verrà registrato su CD, destinato a fare il giro del mondo con il nome di tutti gli interpreti e degli organizzatori di questo grande evento.

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