Nasce a San Marino Art Share, una nuova opportunità di investire in arte: oggi online la piattaforma

La società ha ottenuto la certificazione di start up altamente innovativa

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Vuoi acquistare un’opera ma non puoi permettertela? O semplicemente vuoi investire in arte in modo diverso? Da oggi c’è un nuovo sistema che consente di comprarne anche solo una quota, a partire da una cifra minima di 100 euro.
È la nuova piattaforma Art Share, fondata a San Marino da Claudio Poleschi, gallerista con una storia quarantennale alle spalle nell’omonima galleria lucchese, e Maurizio Fontanini, esperto legale e finanziario. È della partita anche il critico, curatore e più volte direttore di museo Fabio Cavallucci, che si occuperà, coinvolgendo colleghi critici e curatori, di coordinarne i contenuti culturali. Cerchiamo di capire come funzionerà questo progetto di fondo d’investimento legato all’arte e all’acquisto di opere che potrà, prendendo piede, dare spunto al collezionismo, al sostegno per gli artisti e per il lavoro delle gallerie drenando risorse di chi non ha tempo e modo di investire in arte direttamente ma che ben volentieri si affida a dei gestori del risparmio per impiegare denari e vederli rivalutati nel tempo.  

L’intervista a Claudio Poleschi, Maurizio Fontanini e Fabio Cavallucci

Chi sono i protagonisti di questa esperienza?
Fabio Cavallucci: I protagonisti di Art Share sono Claudio Poleschi e Maurizio Fontanini. Il primo noto gallerista con più di quarant’anni di esperienza; il secondo esperto legale e finanziario. Sono loro che negli ultimi due anni hanno ideato questo progetto innovativo, di cui al momento esistono pochissimi esempi nel mondo. Essi hanno poi chiamato a collaborare una serie di figure, da esperti di IT a responsabili della promozione, fino a critici d’arte come me.

Perché San Marino?
Maurizio Fontanini: Art Shares (questo è il nome dell’azienda, mentre la piattaforma si chiama Art Share, senza esse) ha ottenuto dalla Repubblica di San Marino la certificazione di start up altamente innovativa e gode per i prossimi anni di consistenti sgravi fiscali. Questi sgravi, insieme all’assenza di Iva e altre tasse indirette, trasferiti agli investitori fanno sì che il costo iniziale dell’opera suddivisa in quote sia almeno del 15% per cento inferiore al prezzo di mercato. È chiaro che c’è un vantaggio immediato che sarà ben visibile al momento della vendita finale.

Il progetto utilizza una piattaforma come dispositivo per operare: come sarà e come funzionerà?
Claudio Poleschi: Il sito artsharesales.com è il luogo in cui è possibile acquistare le quote. Si sceglie l’opera o le opere tra quelle messe a disposizione (sarà molto interessante creare dei panieri e delle strategie di investimento), si paga con bonifico o carta di credito, si accetta il regolamento e si attende che l’opera intera venga alla fine venduta.

M.F. Abbiamo elaborato un algoritmo sulla base dell’esperienza di un gallerista come Claudio Poleschi per capire qual è il momento migliore per vendere l’opera massimizzando il guadagno. Il nostro intento è di ridurre al minimo i tempi di attesa per il realizzo, in media di qualche mese, ma comunque ci prefiggiamo di non superare i due anni.

Ci sarà poi un gruppo di curatori e critici coordinato da Fabio Cavallucci: che contributo apporteranno al progetto?
F.C: L’intento è di sviluppare una redazione che investighi il sistema dell’arte e il suo mercato. Abbiamo già coinvolto una decina di persone che scriveranno articoli e svolgeranno indagini. Essendo questa una piattaforma assolutamente innovativa la mia speranza è che diventi anche un luogo di ricerca per nuove modalità di sostegno e di acquisizione dell’arte.

Il progetto rimarrà unicamente “virtuale” o si esprimerà anche attraverso mostre o altri progetti?
F.C: Conosco Claudio Poleschi da molti anni e conosco la sua curiosità e la sua generosità verso i giovani e i progetti nuovi. Sono sicuro che se il sistema funzionerà e darà dei profitti, ci sarà spazio per nuove produzioni e tante altre interessanti attività per il sostegno dell’arte, anche quella non strettamente di mercato.

Che tipo di rendimento vi aspettate?
C.P: Le opere sono di grande qualità. I vantaggi fiscali di San Marino e una certa esperienza nel mercato dell’arte che ho acquisito nel corso degli anni mi fanno ritenere che saremo in grado di restituire gli investimenti con un margine di guadagno per gli investitori di un buon 10/15 %. Ma lasciateci lavorare, perché faremo di tutto per ottenere anche molto di più…

Artribune – Santa Nastro

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