Francia, un forte segnale all’Europa

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Elezioni in Francia. Anche se si dovrà andare al secondo turno dove normalmente vince chi perde, le elezioni francesi hanno dato un chiaro e forte segnale sulla volontà di cambiare strada, di seguire una linea politica dettata da una Visione che va ben oltre i semplici e comprensibili interessi francesi. È un forte segnale di svolta per l’Europa che la deve smettere di fare regole inapplicabili quanto confuse, la deve smettere di intromettersi in faccende che devono essere confermate ai livelli nazionali e deve invece convincersi di attivare politiche di ampio respiro che sappiano arrestare il degrado e riprendere la strada del progresso. Se la vittoria di Macron verrà confermata anche al secondo turno, come tutto sembrerebbe convergere, sarà la vittoria di una Europa libera e democratica, che non ha più paura del futuro, che si organizzerà per consolidare la pace, lo sviluppo e le libertà economiche. Questa bella iniziativa di un uomo senza partito, senza un complesso meccanismo elettorale che lo sosteneva, che ha saputo parlare con parole chiare ai francesi, si rivolgeva anche a noi proponendoci un modello di democrazia liberale con una forte e qualificata socialità, con diritti uguali per tutti, con quell’entusiasmo che era stato addormentato dalla paura e dalla rassegnazione. Macron ha detto chiaramente cosa si deve fare e con un ampio sostegno, anche dei perdenti, saprà ridare alla Francia la forza per sconfiggere il terrorismo, per rilanciare l’economia e la solidarietà. Ancora una volta è dunque la visione che convince il popolo elettore e non la facile propaganda dei populisti, dei disfattisti, dei conservatori che vorrebbero che nulla cambiasse mai e che adombrano sempre gravi pericoli per la sovranità se non si attua una politica autoritaria e repressiva. Sono felice di poter fare un parallelismo con l’Agenda OSLA varata oltre 10 anni fa che indicava la strada dello sviluppo, del progresso, della valorizzazione del lavoro e la riqualificazione di una serie di diritti, senza i quali non c’è prospettiva. Una proposta di tipo liberale in economia e fortemente caratterizzata in campo sociale da un sistema di sicurezza sociale, che proprio a San Marino trova il più luminoso esempio, nonostante le distorsioni degli ultimi 20 anni, dovute anche a suggerimenti esterni tanto nocivi quanto interessati. È forse di qui che bisogna ripartire: chiamare a raccolta i liberali e tutti coloro che hanno una forte sensibilità sociale per rilanciare la Visione di una San Marino conscia dei propri limiti e della propria dimensione, che però non si vuol fare omologare ne sottoporre a regime di sottomissione dove i Vicerè hanno i pieni poteri. Si tratta per noi di una crescita culturale importante, della presa di coscienza che possiamo farcela, che possiamo recuperare il nostro onore e la nostra dignità imparando di nuovo a fare da soli, a fare quello che sappiamo fare e prepararci con calma ad un futuro che non dovrà essere quello che vogliono gli altri, ma quello che vogliono i sammarinesi. La sammarinesità è un valore troppo importante per essere confuso con generiche ragioni derivate dal copia/incolla; la sammarinesità deve essere difesa come deve essere difesa la nostra libertà, la nostra origine, l’unità del popolo ovunque esso risieda “protempore”. Seguiamo attentamente l’evoluzione francese e diamo il nostro contributo di approfondimento per realizzare le condizioni per riprendere il cammino tracciato da una visione che apparentemente abbiamo già, ma che va elaborata più approfonditamente evitando le politiche contradditorie che da troppo tempo caratterizzano il modo di procedere a zig-zag. Non dimentichiamo mai che Sovranità – Autonomia e Scurezza sono valori fondamentali senza i quali non c’è futuro. Ogni nostra futura azione dovrà essere ispirata da queste tre parole: forti e chiare.

Peppino Della Balda

 

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