Ambasciata Usa a Gerusalemme: perché San Marino ha votato?

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New York. La nostra San Marino, quella Terra che nei millenni è riuscita a salvaguardare la sua sovranità ed indipendenza con una nutralità attiva fatta di messaggi di pace, si è guadagnata la riconoscenza del mondo intero per questa sempre più rara virtù

Ora ci domandiamo cosa si è voluto dimostrare col nostro voto contro il trasferimento dell’Ambasciata USA a Gerusalemme già deliberata unanimente da anni dal Senato USA. Sudditanza ad una Europa che non sa darsi una sua politica estera? Rinuncia alla tradizionale politica di prudenza e di non allineamento?

Le conseguenze sono state immediate: gli USA riducono il fianziamento alle strutture dell’ONU e richiedono maggiore responsabulità e partecipazione di tutti gli altri Paesi.   Gli Stati Uniti si sono fortemente impegnati per la pace fra la Palestina ed Israele ed un progetto lo avevano ipotizzato con accordi importanti poi fatti saltare per ragioni di potere da parte di molti. Tutti gli altri sono stati a guardare  e magari a fomentare nuovi scontri. Difficilmente potrà essere San Marino a riportare la pace in quell’area e l’Europa senza idee latita di brutto.

L’allineamento di San Marino non serve a nulla, allontana le soluzioni, allontana la pace perchè così si dà più forza e convinzione a nuovi scontri. Questo allineamento nuoce alla politica di San Marino ed allontana la possibilità di poter utilizzare il grande valore della emigrazione di tanti concittadini che qui negli State hanno fatto fortuna, si sono liberati dalla schiavitù e dalla miseria contribuendo anche allo sviluppo economico della nostra amata Repubblica.

Un voto di astensione, utilizzato più volte anche in casi dove forse ci sarebbe voluto più coraggio, sarebbe stata la soluzione più logica riconoscendo il ruolo delle grandi potenze che solo possono stabilizzare il medioriente e dare a quelle terre una prospettiva.

Ci vine il dubbio che questa volta non si sia riflettuto abbastanza, che si sia voluto fare un piacere a qualcuno e ingraziarsi le simpatie di chi a parole tifa per noi ma che nei fatti nulla conclude. Ci viene il dubbio che non ci sia più la volontà di proteggere la sovranità di San Marino e che si volgia mendicare un qualche piccolo favore da parte dei vicini. Ci viene il dubbio che certe decisioni vengano prese da poche persone tenendo all’oscuro I cittadini che lo vengono a sapere a seguito delle proteste degli USA.

Ci viene il dubbio che si sia persa la memoria della nostra storia e che i ricordi non vadano oltre l’ultimo decennio e che sull’altare di un aumiliante entrata in Europa nel ruolo di “aggregati” si possano offuscare tanti secoli di libertà e di dignitosa presenza nel mondo degli Stati; che con questo voto si sia voluto rimettere in discussione la tradizionale amicizia con questo grande Paese che ci ospita, che ci ha dato sicurezza e prosperità, dignità e valori che in Patria non potevamo avere. Con ciò non si vuole proporre una politca di subordine all’incontrario, si vuole solo indicare la strada della dignità e della coerenza.

Abbiamo sempre respinto il termine di cittadini di serie B che si è tentato di imporci con leggi contrarie alla carta dei diritti e continueremo a respjngere ogni tentativo di snaturare la politca del nostro Paese al quale siamo legati da un profondo sentimento di appartenenza che ci sollecita a difenderci da ogni tentativo di tagliare questo importante e vitale cordone ombelicale capace di nutrire due popoli con dignità e saggezza.Ci stanno molto a cuore I nostri “quattro sassi” così come ci sta molto a cuore una politica di fratellanza e di collaborazione con gli USA ai qauli dobbiamo riconscere il grande merito di averci aiutato a sconfiggere le dittature europee e mettere fine alle guerre in molte parti del mondo.

Ritroviamo I nostri valori e non vergognamoci di sostenere le nostre idee che sono e restano sempre quelle della Pace, della Fratellanza, della Libertà , valori messi così pericolosamente in pericolo in tante parti del mondo.

Non crediate che noi non siamo all’altezza di capire certe politiche di allineamento e di sottomissione e, nonostante ciò siamo ancora speranzosi che ci si possa ravvedere e riprendere il nostro stimato ruolo nella politica internazionale dove anche un voto di astensione ha un forte valore che sta a sottolinerare la sovranità e la ferma volontà di ricercare una soluzione adeguata attraverso la diplomazia ed il “ buon senso”

Luciano Francioni, San Marino Journal USA New York.

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