Oggi sarà la giornata chiave per la crisi di Governo italiano

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Crisi di Governo ed elezioni anticipate, “rimpasto” Lega-M5sGoverno Pd-M5s? I tre “scenari” che si aprono davanti alla giornata decisiva per la parlamentarizzazione con l’intervento del Premier Conte in Senato sono sempre più “fibrillanti” e con retroscena che danno questa mattina a seconda delle sponde politiche più possibilità all’uno piuttosto che all’altro. Diciamo che a livello generale la possibilità di un accordo Renzi-Zingaretti-Di Maio-Grillo sembra raffreddarsi in queste immediate ore prima delle parole di Conte a Palazzo Madama, mentre salgono le quotazioni per un “rimpasto” clamoroso ancora gialloverdeo alla peggio il voto anticipato a fine ottobre. Di Maio continua ad insistere sulla linea di un Salvini “disastroso” per aver aperto una crisi di Governo «senza motivo» a Ferragosto, mentre di contro il suo collega vicepremier ribadisce stamani a Radio24 «Aspettiamo che parli Conte, poi vediamo. La mia posizione personale è l’ultima delle cose che mi preoccupano. La Lega non è nata per occupare 7 ministeri. Nessuno mi ha chiesto nulla». L’immaginario futuro per la Lega è voto subito o in alternativa un nuovo accordo con i 5Stelle per rilanciare la Manovra economica: ancora Salvini «Noi della Lega abbiamo ben chiara in testa manovra economica da 50 miliardi. Prima di tutto? Abbassare le tasse. Rilanciare l’economia, energie, investimenti! Altrimenti cosa stiamo al governo a fare?». Intanto ad agitare le acque prima della bagarre oggi in Senato ci pensa un “sondaggio riservato” mostrato dal Corriere della Sera in merito ad un M5s che in caso di elezioni anticipate sarebbe addirittura tra il 7% e l’8%:come sempre i dati “nascosti” lasciano il tempo che trovano ma servono, come stavolta, per agitare il mare della politica e portare alla smentita o accettazione di un dato che, se reale, darebbe ai 5Stelle un’unica soluzione, il Governo con il Pd.

CONTE IN SENATO: SI APRE LA CRISI DI GOVERNO

La crisi di Governo più “folle” della Storia repubblicana arriva oggi a discutere per la prima volta, effettivamente, i suoi contenuti in Senato con le comunicazioni del Premier Conte che dovrebbe illuminare il Parlamento in merito a quali tappe e quali scelte verranno fatte dall’esecutivo Lega-M5s diviso ormai su tutto e a brandelli dopo la “mossa” di Salvini di staccare la spina appena prima di Ferragosto. Una crisi di Governo che al momento ancora non è stata parlamentarizzata e in linea teorica potrebbe anche non esserlo dopo questo pomeriggio: se infatti la Lega non presenterà la mozione di sfiducia dopo le parole di Conte – previste per le ore 15 in diretta anche video streaming dal Senato – il Presidente del Consiglio rimarrebbe al suo posto e dovrà a quel punto lui decidere se chiedere un voto “risolutivo” contro Salvini o se dimettersi in toto questa sera stessa al Quirinale. Gli scenari sono tutti aperti anche perché da più parti in questi giorni è avanzata la proposta d un possibile Governo di legislatura Pd-M5s per evitare le Elezioni anticipate, invece fortemente volute da Salvini, e proporre un pacchetto di riforme europeiste che contrastino la linea “sovranista” dell’esecutivo gialloverde. Renzi e Prodi (che chiama a raccolta lo “schema Ursula” con anche Forza Italia) spingono perché Zingaretti chiuda l’accordo ma tanto dal M5s quanto da correnti dem non si è per nulla convinti che una scelta del genere possa aiutare in termini di consenso i propri rispettivi partiti. «Domani pomeriggio, alle ore 15, sarò in Senato per le mie comunicazioni all’Aula. Potrete seguire il mio discorso in diretta streaming qui sulla mia pagina», si è limitato ad anticipare Conte sulla suo profilo Facebook in merito al discorso che terrà tra qualche ora.

LEGA E M5S ALLA GUERRA TOTALE

«Non sono a bussare la porta di nessuno. M5s ha scelto Renzi? Auguri, lo spieghino a Bibbiano, a Banca Etruria, agli italiani…», ieri Salvini ha provato a lanciare le ultime avvisaglie della “pericolosità” di un accordo con il Pd e qualcosa l’ha sortito visto che poco dopo Di Maio ha voluto con forza, durante la riunione unitaria con i Parlamentari M5s, ricacciare indietro ogni possibile intenzione di Governo con Renzi e Boschi «un governo Renzi, Lotti e Boschi è frutto solo delle bufale della Lega e nemmeno rispondiamo. Non derogheremo mai la nostra battaglia per difendere l’ambiente e le future generazioni. No inceneritori, no discariche, il futuro è un’altra cosa». I 5Stelle vogliono arrivare subito al voto sui Parlamentari e la Lega contro rilancia «Sul taglio dei parlamentari la Lega è pronta al voto, il Pd invece no. Incredibile che i Cinquestelle preferiscano Renzi a Salvini, purtroppo la voglia di poltrone è più forte della voglia di cambiare». La guerra è totale alla vigilia del voto decisivo in Senato dopo le parole del Premier Conte (sempre che venga calendarizzato, ndr) e ancora ieri il M5s si è scagliato contro la crisi di Governo aperta dalla Lega «Non vogliamo che aumentino le tasse. Per colpa della Lega ora c’è il rischio che aumenti l’Iva. Faremo di tutto per evitare l’aumento dell’Iva alle famiglie. Non si sa cosa sia successo tra un mojito e l’altro», attacca Di Maio che poi conclude «Hanno aperto una crisi in spiaggia, noi la stiamo portando in Parlamento perché è il luogo democratico dove dibattere. Molti leghisti mi hanno scritto che non sapevano nulla. E’ colpa di Salvini e lo si vede anche da alcune interviste rilasciate da altri esponenti leghisti».

CALENDARIO DELLA CRISI: I PROSSIMI STEP (SE CONTE NON SI DIMETTE)

Ci sono allora diversi possibili scenari che potranno avvenire questo pomeriggio: il M5s al termine dell’intervento di Conte potrà presentare una risoluzione contro Salvini per dimostrare in maniera evidente la spaccatura del Governo e portare verso un “dialogo” col Pd per un futuro Governo di legislatura. Oppure il Premier Conte annuncia le sue dimissioni e a quel punto sarà Mattarella a decidere il da farsi: anche qui, o il Colle riaffida a Conte un mandato in Parlamento per cercare una nuova maggioranza oppure traccia consultazioni per un possibile Governo “di transizione” istituzionale per portare nel 2020 ad Elezioni (assai già remota la possibilità di Elezioni in autunno, Mattarella teme Manovra e aumento Iva). Se invece vi sarà un voto di sfiducia dopo l’intervento di oggi del Premier Conte, allora anche per domani si dovrà attuare lo stesso iter alla Camera prima di affidare la gestione della crisi di Governo al Presidente della Repubblica. Mercoledì 21 alle 11.30 infatti Giuseppe Conte sarebbe atteso per parlare alla Camera e il giorno dopo, giovedì pomeriggio a Montecitorio si attende il voto finale sulla riforma parlamentare del “taglio delle poltrone e degli stipendi” . È evidente che con la crisi “ufficiale” però ogni attività parlamentare verrebbe congelata e con esso anche il taglio dei parlamentari: come detto la scorsa settimana da Salvini in Senato, la Lega è disposta a votare subito tale norma e poi andare ad Elezioni entro fine ottobre. M5s, Pd e Conte non la pensano nello stesso modo o quanto meno oggi si vedrà effettivamente quale posizioni prenderanno i singoli protagonisti di questa folle crisi di Governo: dalla lotta Renzi-Zingaretti fino al “rinato” unitario Movimento 5Stelle per giungere sulle trame-scontri interni alla coalizione di Centrodestra. Il rebus inizierà a dipanarsi dalle 15 di questo pomeriggio.

Il Sussidiario.net

Alle 14:30 è in programma la conferenza dei capigruppo, poi alle 15 le comunicazioni di Conte al Senato. Dopo l’intervento del premier comincerà il dibattito e si potrebbe arrivare al voto sulle risoluzioni.

Conte potrebbe però giocare d’anticipo e annunciare direttamente la sua intenzione di dimettersi. Di Maio si affida a Mattarella, affermando che Salvini ha “combinato un disastro” e che un governo con Renzi, Lotti e Boschi è solo una “bufala della Lega”.

L’ex segretario del Pd chiarisce: “Mi sembra saggio che nessuno di noi stia dentro il governo, io non ci sarò. Nessuno di noi chiede la benché minima poltrona”. E Salvini chiarisce: “Ritirare i ministri? Dipende da quello che dice Conte”.

GLI APPUNTAMENTI DI OGGI

Comunicazioni di Giuseppe Conte nell’aula del Senato, al via alle 15.

Alle 14.30 si riuniranno i capigruppo dei vari partiti di Palazzo Madama. Obiettivo, definire le modalità e i tempi del dibattito, se ci sarà, dopo l’intervento del premier. Si saprà inoltre se al termine dell’informativa, verranno presentate eventuali risoluzioni da parte dei parlamentari.

In mattinata una riunione dei senatori della Lega.

Fonte ANSA

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