Governo, oggi i big al Quirinale, Meloni: ‘Elezioni unico esito possibile’. Berlusconi: ‘FI non si allea con chi ha contrastato’. Zingaretti: ‘Governo di svolta o voto’

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FRATELLI D’ITALIA – “Le elezioni sono oggi l’unico esito possibile, rispettoso dell’Italia, dei suoi interessi, del suo popolo e della Costituzione“, ha detto la presidente di Fdi, Giorgia Meloni. “Diciamo no ad un governo che ha la maggioranza in Parlamento ma non tra i cittadini: sarebbe irrispettoso della volontà popolare e della nostra democrazia”. “L’unico modo che abbiamo per un governo stabile è andare a votare: tutto il resto durerà solo qualche mese: gente che fino a ieri si insultava oggi non può andare d’accordo”. “Là verità è che Mattarella è costretto a scegliere tra due diverse prescrizioni costituzionali: quella che chiede di verificare se esista una nuova maggioranza e quella che dice che la sovranità appartiene al popolo: e questa e prescrizione è tra le più vincolanti della nostra Costituzione”, ha detto ancora Meloni al termine della consultazione di Fdi. “Ho sentito Salvini e penso che se si andasse al voto ci sarebbe una compagine formata da Fdi e Lega sicuramente, vedremo cosa fa Fi, e sicuramente sarebbe già maggioritaria“.

FORZA ITALIA – “L’esperienza appena conclusa dimostra che i progetti di governo si fanno con i tempi e con le idee compatibili, non dopo il voto ma prima. Quindi un governo non può nascere in laboratorio, se basato solo su un contratto”, ha detto Silvio Berlusconi, leader di Fi, al termine delle consultazioni. “Forza Italia ha condotto un’opposizione seria e coerente in parlamento cercando di correggere molti errori e migliorare provvedimenti del governo con lo stesso senso di responsabilità dimostrato finora, e che è stato molto oneroso in termini politici per il nostro partito. Ma oggi mettiamo in guardia da un governo frutto di una maggioranza tra diversi e improvvisata”. “Una maggioranza che non rispecchia la maggioranza degli elettori è una mera coincidenza di forze che si sono contrastate, non può essere la base per un esecutivo stabile e credibile ma solo una presa in giro degli elettori ed un tradimento delle loro volontà”, ha detto Berlusconi. “Un governo sbilanciato a sinistra sarebbe pericoloso per le imprese, lo sviluppo, la sicurezza”, conclude.  “In nessun caso Fi è disponibile ad alleanze con chi abbiamo contrastato in campagna elettorale e che esprimono una visione del paese diversa e opposta”. “Un governo fortemente sbilanciato a sinistra – ha detto Berlusconi – sarebbe pericoloso per le imprese e per le garanzie di libertà dei cittadini” con il rischio che “messo di fronte alle difficoltà ricorra ad una patrimoniale che comprometterebbe definitivamente le prospettive di crescita”. E poi, sempre il Cav: “Vi dico di fare attenzione perche’ ci sono programmi in giro anche contro l’editoria e le tv. Il male puo’ venirci addosso, ed e’ un male grande che riguarda tutti noi“. Lo dice Silvio Berlusconi, rivolto ai cronisti, dopo aver letto una nota al termine delle consultazioni con il Capo dello Stato.
Poco prima l’ex premier aveva messo in guardia dai rischi di un governo ‘giallorosso’ “Un governo fortemente sbilanciato a sinistra sarebbe pericoloso per le imprese e per le garanzie di liberta’ dei cittadini” con il rischio che “messo di fronte alle difficoltà ricorra ad una patrimoniale che comprometterebbe definitivamente le prospettive di crescita”.

PD – “Abbiamo manifestato al presidente della Repubblica la disponibilità a verificare la formazione diversa maggioranza e l’avvio di una fase politica nuova e un governo nel segno della discontinuità politica e programmatica”, ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine dell’incontro con Mattarella. “Non un governo a qualsiasi costo: serve un governo di svolta, alternativo alle destre, con un programma nuovo, solido, una ampia base parlamentare e ridia una speranza agli italiani. Se non dovessero esistere queste condizioni, tutte da verificare, lo sbocco naturale della crisi sono nuove elezioni anticipate alle quali il Pd è pronto”. Il Pd ritiene “utile” provare a costituire un “governo di svolta” per il quale “abbiamo indicato i primi non negoziabili principi”: primo tra tutti la riconferma della “vocazione europeista” dell’Italia. (ANSA)

Seuiranno le consultazioni nel pomeriggio con Lega e Cinque Stelle.

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