Giorgio Felici confermato al timone della FLIA-CDLS

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“Il manifatturiero è il motore principale per uscire dalla crisi”. In occasione della riconferma alla guida della Federazione Industria della CDLS, Giorgio Felici sottolinea come sia “urgente e fondamentale creare tutte le condizioni per attirare in Repubblica nuovi investimenti, in particolare nei settori innovativi e ad alto contenuto tecnologico”.

Il direttivo della FLIA-CDLS uscito dal 13esimo congresso, si è riunito per la prima volta ieri sera esprimendo voto unanime sulla riconferma di Felici. Eletti anche i sei componenti della segreteria, che risulta così composta: Angela Tamagnini, Paride Neri, Alessandro Stacchini, Alessandro Semprini e Massimo Rosti, Matteo Zappacosta.

Al primo posto resta dunque il nodo dello sviluppo. “A partire dal 2015 – afferma Giorgio Felici- si è registrata una timida inversione di tendenza sia per numero di imprese che per numero di occupati, inversione tuttavia ancora insufficiente per rispondere ad una disoccupazione che continua ad attestarsi attorno al 10%. Per questo serve un vero e proprio piano industriale capace di attirare investimenti e creare posti di lavoro”.

Del resto la ripartenza economica non può che passare dal settore manifatturiero che, sottolinea il segretario FLIA-CDLS, “genera il 40% del Pil e l’anno scorso ha fatto registrare un monte stipendi lordo pari a 151 milioni”.

Strategica l’innovazione e la formazione. E su questo fronte la Federazione Industria lancia la proposta di istituire per via contrattuale il diritto alla formazione individuale. “Siamo immersi nella cosiddetta quarta rivoluzione industriale e i contratti – afferma il segretario Felici – devono prevedere che ogni lavoratore abbia il diritto di usufruire di un monte ore di interventi formativi in grado di aggiornare conoscenze e competenze. Così come diventa strategico non solo proseguire il processo di adesione all’Unione europea ma anche inserire la partecipazione ai Programmi Comunitari”.

Impegno messo nero su bianco nella mozione finale del congresso FLIA-CDLS è infine quello dell’uscita dalla precarietà contrattuale dei lavoratori frontalieri e dell’apertura di un confronto fra Italia e San Marino con l’obiettivo di parificare il trattamento in tema di ammortizzatori sociali e di protezione sociale per i lavoratori italiani occupati a San Marino e per i lavoratori sammarinesi occupati in Italia.

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