Contratto PA: negoziato da rilanciare

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San Marino. Nuovo contratto e riforma della PA da completare. Questi i principali obiettivi del direttivo unitario del Pubblico Impiego FUPI-CSdL e FPI-CDLS che si è riunito nei giorni scorsi.

Sul fronte contrattuale, è emersa la volontà di dare un forte impulso alla trattativa con il Governo, al punto che le federazioni del pubblico impiego della CSU nei prossimi giorni definiranno una nuova piattaforma contrattuale al fine di arrivare al rinnovo di un contratto ormai scaduto nel 2012.

“È doveroso ricordare – sottolinea il direttivo – che in questi anni i dipendenti pubblici hanno più volte dato prova di responsabilità, valorizzando la parte normativa rispetto a quella economica del contratto, subendo poi in diverse occasioni, e in modo unilaterale da parte del governo, interventi di tagli degli stipendi. Nonostante tutto ciò, i salari dei pubblici dipendenti, essendo per la quasi loro totalità impiegati sul territorio, hanno rappresentato il pilastro fondamentale che ha permesso alla nostra economia di reggere l’urto della crisi”.  Senza dimenticare poi “che i nuovi profili di ruolo hanno innalzato la scolarità per i futuri dipendenti pubblici, il che significa che chi entrerà nella PA lo farà con stipendi inferiori”.

Il direttivo ha quindi apprezzato la volontà del nuovo esecutivo di continuare la riforma della Pubblica Amministrazione iniziata nel 2011 e che ha visto come ultimi provvedimenti la definizione dei Profili di Ruolo e del decreto sul fabbisogno: “Tappe importanti per definire competenze e responsabilità all’interno della struttura organica della macchina statale e indispensabili a garantire servizi eccellenti e rapidi a tutti i cittadini”

Si tratta però, puntualizzano FUPI-CSdL e FPI-CDLS, dell’inizio di un percorso virtuoso: “Con l’assegnazione dei nuovi profili di ruolo a tutti i dipendenti pubblici è infatti ora possibile dare valore alle leggi che definiscono i concorsi interni e pubblici”. Da completare anche “la fase di riconoscimento dell’idoneità per i dipendenti di seconda fascia, individuando la necessità di attivare un corso non obbligatorio utile ai dipendenti che si troveranno ad affrontare la prova di idoneità”.

Resta infine aperto il nodo delle esternalizzazioni dei servizi pubblici, che ha da sempre sollevato molte perplessità: “Riteniamo doveroso verificare i costi di tutti i servizi esternalizzati, per poter verificare l’efficienza e l’economicità delle scelte fatte finora, senza dimenticare che  il costo sociale di queste operazioni ha un impatto importante sulla nostra società”.

(Fonte: Pubblico Impiego CSU)

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