San Marino. Ancora problemi al One Gallery Outlet. Si sono svolte in questi giorni le assemblee sindacali da parte della CSU e di USL per capire quale sia la situazione in merito alla sicurezza dei posti di lavoro e per definire le iniziative concrete riguardo alle inadempienze nella liquidazione degli stipendi.
“È l’ora delle scelte e delle decisioni, anche dolorose” scrive la FULCAS-CSU dopo aver incontrato, nei giorni scorsi, anche il Segretario di Stato all’Industria Andrea Zafferani. “Non è più tollerabile per i 67 lavoratori e per le loro famiglie non avere certezze riguardo alle loro retribuzioni, frazionate in tanti acconti liquidati senza certezza di date e sempre ben oltre quanto previsto dal contratto. Non è ammissibile che i dipendenti debbano attendere l’arrivo del bonifico dell’ISS (conseguente alla liquidazione mensile delle agevolazioni previste per Legge e riguardante buona parte delle assunzioni) per vedere liquidata una parte dei loro stipendi. Il limite della pazienza e della disponibilità al dialogo, nel caso del One Gallery Outlet, crediamo sia stato ampiamente superato da tempo!”
Dal canto suo, USL rimarca che dopo aver avuto un incontro con la direzione e ricevuto assicurazione sul pagamento degli stipendi di dicembre entro la fine della settimana, non è successo nulla. “La scadenza è stata disattesa anche in questa occasione – annota USL – e i dipendenti ancora attendono di ricevere l’intero stipendio mentre si avvicina il 10 del mese e agli arretrati si aggiungerà anche la mensilità di gennaio: è dalla mensilità di agosto che gli stipendi vengono pagati con ritardo e mai in un’unica soluzione. È chiaro che una situazione del genere, che si protrae da mesi, non è più sostenibile. Problematiche di altra natura non devono gravare sulle spalle dei dipendenti che hanno la responsabilità della propria attività lavorativa ma il diritto ad essere retribuiti per essa.”
Sia CSU, sia USL chiedono che sia fatta chiarezza e che si dia certezza ai lavoratori. Tutte le organizzazioni sindacali assicurano il loro impegno a monitorare quanto succede e dichiarano di essere pronti ad intraprendere iniziative e azioni di mobilitazione a difesa dei diritti dei lavoratori.
