Bartolucci risponde a Della Balda

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Premesso che è inusuale dover leggere la risposta ad un mio articolo su un’altra testata, corre l’obbligo di fare alcune precisazioni alle affermazioni del signor Della Balda, peraltro mai citato nel testo in questione.

Riguardo alle mie personali opinioni, per deontologia professionale mi riservo di non inseguirle, né di esprimerle nei miei articoli, ma ammetto di nutrire un rispetto quasi sacro per chi lavora e soprattutto per gli imprenditori, che ogni giorno rischiano e affrontano nuove sfide sui mercati. Il loro ruolo è fondamentale, perché è grazie all’impresa che si sviluppa un’economia e si generano reddito e investimenti. Per cui è assolutamente falso che il sottoscritto “tenta di adombrare il ruolo della piccola impresa”, né che “esulta al fatto che ne sono sparite 1.200 negli ultimi 10 anni e tifa perché se ne chiudano ancora”. È vero invece che ho riportato dei dati ufficiali, con tanto di tabelle e storico decennale. Il resto, ad essere benevoli, è solo frutto della fantasia del signor Della Balda. Altrimenti mi dovrei ritenere offeso e questa replica l’avrebbe dovuta scrivere il mio Avvocato.

Tutto il resto del suo sfogo letterario sembra invece girare attorno all’utilizzo che ho fatto della parola “anomalia”, ma non è affatto dispregiativo, come ha inteso il signor Della Balda, bensì è la constatazione di un dato statistico molto semplice e incontestabile: su 5.079 imprese, 2.781 non hanno dipendenti, ovvero non hanno assunto personale. San Marino è probabilmente uno dei pochi Paesi al mondo ad avere questo rapporto, di qui il termine anomalia, utilizzato in maniera credo opportuna.

Il fatto che venga elaborata un’indagine giornalistica su questi dati è legato alla stretta attualità, ovvero al tema del lavoro e, quindi, anche di chi dà lavoro. Ma, come scrive, per il signor Della Balda “il problema di San Marino non è la disoccupazione”, quindi comprendo che non dia rilevanza sociale all’’impresa che dà lavoro, distinguendola da quella che invece non ne offre affatto. Senza nulla togliere a chi svolge onestamente e legittimamente attività autonome o professionistiche, credo che gli imprenditori si misurino non solo per quanto guadagnano, ma anche per quanta economia sviluppano nel luogo dove operano, e quindi per quanti posti di lavoro creano, che si trasformano in reddito per le famiglie e gettito per lo Stato. Probabilmente la vera anomalia – scopro solo ora – è che a San Marino non è così. E se non è anomalo avere quasi 2.800 imprese senza dipendenti, chiedo scusa al signor Della Balda e a tutti i Sammarinesi: è il resto del mondo a rappresentare un’anomalia, inseguendo l’astruso binomio impresa-occupazione. Ed è un’anomalia bella e buona il fatto che tra due giorni il mondo occidentale si fermi per onorare chi lavora e chi glielo dà, quel lavoro. L’anomalia è pensare che la disoccupazione rappresenti un problema. Buon Primo Maggio a tutti gli “anomali”.

Daniele Bartolucci

Giornalista professionista

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