Facciamo un po’ di chiarezza su cosa chiede il sindacato sulle pensioni

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San Marino. Nella prima versione del progetto di legge riguardante l’assestamento di bilancio, consegnata alla CSU il 26 giugno scorso, era previsto che l’abbattimento sull’importo lordo dei redditi da pensione, attualmente al 20%, venisse portato al 7%. Questo avrebbe determinato un consistente aumento della tassazione, di circa il 45%, per tutte le pensioni al di sopra del minimo. Ovviamente la CSU e le Federazioni Pensionati sono insorte contro questo progetto, contestando sia la forma che la sostanza; tanto che nella seconda versione del progetto di legge l’abbattimento al 20% viene mantenuto, limitandolo però ad un massimo di 6000 €.

Non intendo prendere posizione su questa seconda versione, ma vorrei esprimere un giudizio generale: di riforma pensionistica si parla da tempo e la CSU e i pensionati sono ben consapevoli che sia necessaria ed urgente. Non possiamo e non dobbiamo erodere il capitale attuale dei fondi pensione senza pensare alle future generazioni! Negli incontri avuti con il governo il sindacato ha chiesto a che punto era il progetto di riforma pensionistica, e una prima bozza era stata annunciata per la fine di giugno…

La CSU vuole confrontarsi e di certo non pretende di dettare le regole su questo argomento; ciò che non piace è l’inserimento di norme riguardanti le pensioni in una legge, come l’assestamento di bilancio, che con le pensioni non ha nulla a che fare, ma che serve solo per sopperire alla urgente necessità di fare cassa.

Il governo presenti una legge organica ed esaustiva sull’argomento, e si sieda ad un tavolo con le parti sociali con la volontà di trattare, e troverà la necessaria disponibilità da parte del sindacato nella consapevolezza che sacrifici andranno sicuramente fatti. I pensionati sanno benissimo che a loro toccherà una solidarietà intergenerazionale; si tratta di consentire ai loro figli e nipoti la possibilità di avere una pensione dignitosa!

Quindi, se si dovranno fare altri sacrifici per rimpinguare i fondi pensione come attualmente avviene con il contributo di solidarietà, se ne può parlare. Riguardo alle cosiddette pensioni d’oro non è certo il caso di San Marino; ci sono pensioni elevate ma non sono certo gli importi ad esempio di quelle italiane, stessa cosa per i vitalizi della politica, non ci sono importi scandalosi come in altri paesi.

In sostanza la riforma pensionistica è necessaria ed urgente in quanto aumentano le pensioni pagate e diminuiscono i contributi pensionistici versati. È prerogativa del Governo presentare la proposta di riforma, lo faccia, il sindacato è pronto alla trattativa.

Elio Pozzi, Segretario FUPS-CSdL

 

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