L’assemblea dei soci ECF dice no alla fusione

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San Marino. Con 158 voti favorevoli e 44 contrari, i soci dell’Ente Cassa Faetano, proprietario al 90 per cento di Banca di San Marino, ha approvato il “diniego preventivo” alla fusione con Cassa di Risparmio. È una formula strana il “diniego preventivo”. Vuol dire che qualsiasi cosa succeda, o qualsiasi strategia venga messa in campo, i soci hanno già detto no. Non si sono lasciati convincere dai consulenti e dagli studi messi in campo per andare su quella strada, come del resto era già successo con i piccoli azionisti di BSM, anche loro chiamati in assemblea sabato mattina. Il comitato “No-fusione”, così si è definito, ha alzato la posta e, tramite una nota attribuita alla maggioranza dei soci, ha chiesto al Consiglio direttivo dell’Ente di dimettersi. Allo stesso tempo, ha esortato il direttivo a domandare alla Banca, tra le altre cose, di “non licenziare più alcun sammarinese”, “risolvere il contenzioso con il personale”, fare a meno della carica di amministratore delegato e di contenere i costi di governance, direzione generale e benefit. Al termine dei lavori odierni, Ente Cassa Faetano ha diramato la seguente nota stampa.

Si è svolta al Palace Hotel di Serravalle l’Assemblea dei Soci dell’Ente Cassa di Faetano riunita  per un momento di approfondimento sulla situazione del sistema bancario sammarinese e sulle linee strategiche che Banca di San Marino dovrà adottare nei prossimi anni per crescere e consolidarsi. Al terzo punto dell’ordine del giorno anche la votazione di  “diniego preventivo” – proposto da un gruppo di Soci –  ad ogni eventuale processo di fusione o aggregazione tra  Banca di San Marino e Cassa di Risparmio della RSM.

L’assemblea ha quindi ospitato gli interventi dei diversi esperti che, come anticipato nelle settimane scorse, hanno lavorato su mandato della banca per studiare le possibili strade future per Bsm.

Presenti in sala i Professori Cesare Conti e Marco Villani dell’Università Commerciale luigi Bocconi di Milano, con uno studio sul contesto economico-finanziario  in cui opera la Banca e l’analisi dei diversi assetti organizzativi capaci di garantirle prospettive future positive; la società di consulenza KPMG a cui Bsm e Carisp hanno dato il compito di esplorare e valutare la convenienza strategica di una eventuale operazione di integrazione tra i due soggetti; il Professor Luca Erzegovesi, Ordinario di Economia dell’Università di Trento, incaricato direttamente dall’Ente Cassa di Faetano.

Venendo poi al terzo punto all’ordine del giorno l’Assemblea dei Soci si è espressa a favore della delibera di “diniego preventivo” ad ogni ulteriore approfondimento circa un’aggregazione tra Banca di San Marino e Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino.

Una decisione legittima ma maturata in un clima di agitazione e disinformazione che non ha permesso una serena valutazione delle ipotesi presentate, nonostante ogni proposta fosse ancora ad un livello preliminare.

Rimane ferma la volontà e la necessità di continuare a lavorare per garantire a Banca di San Marino e a tutto il sistema bancario sammarinese, un futuro di crescita e sviluppo.

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