Ashraf Mohamed Ali interviene sul coinvolgimento nel Cis

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In relazione alle affermazioni sulla mia persona proferite dal Consigliere Zeppa nel corso del comma comunicazioni nella seduta del Consiglio Grande e Generale in data 26/09/2019, quindi riportate nella giornata di martedì da una testata giornalistica locale, intendo precisare quanto segue.

Nel corso degli ultimi mesi la mia persona è stata a più riprese ed in svariati contesti impropriamente ed indebitamente citata talvolta quale “grande debitore” di Banca CIS, talaltra quale persona responsabile di aver condotto il dott. Turki ad arrecare chissà quale danno alla citata banca ed alla Repubblica. Non solo.

Qualche testata giornalistica sia cartacea sia on line, in pieno dispregio del segreto bancario ed istruttorio e della normativa in materia di privacy, ha brutalmemente disvelato dati e documenti riservati afferenti ai miei rapporti bancari, condotta che non ho mancato di contrastare depositando in data 14/02/2019 innanzi al Tribunale di San Marino una atto di denuncia-querela per fatti gravi e circostanziati.

In una violenta escalation di dichiarazioni schizofreniche, inveritiere e di rango denigratorio si è giunti sino alle ultime dichiarazioni ai miei danni estese dal suddetto Consigliere Zeppa che, oltre a qualificarmi quale “vera mente grigia degli interessi su San Marino”, si spinge peraltro (ed assai vilmente) a citare pubblicamente dettagli riferibili alla mia vita privata, poi ripresi dall’Amministratore di Banca CIS Bonfatti (in maniera altrettanto discutibile vista la carica che egli ricopre ed il segreto d’ufficio e bancario che lo vincola) il quale, nel corso di una intervista sempre rilasciata alle stesse testate, indebitamente cita fatti connessi al rapporto bancario intercorrente con l’istituto che il medesimo rappresenta, e, come sia lecito e consentito in capo a chi è vincolato ai suddetti segreti, pubblicamente disquisisce su mie “proprietà aggredibili” fino a spingersi a dichiarare (con concetto analogo a quello esteso dallo Zeppa) come sia “fatto ben noto” dove io viva, quasi a voler assimilare la mia persona alla figura di un pericoloso latitante!

Ciò detto, posto che sino ad ora è stata mia ferma intenzione astenermi dal replicare alla straripante ondata di fango che è stata a più riprese versata sul sottoscritto derivanti da scie di odio e famelismo che connotano il corrente periodo storico sammarinese, ben conscio delle numerose future esternazioni e repliche che ne conseguiranno, intendo tuttavia precisare che il sottoscritto, residente in Italia da oltre 25 anni presso un domicilio (e ciò a beneficio di chi con bramosia se lo chieda) più che notorio a tutti, appartiene ad una nota famiglia egiziana, ha condotto sino alla laurea i propri studi in egitto ed all’estero, parla fluentemente 5 lingue e, sin dall’inizio della propria attività imprenditoriale, dispiegatasi in varie linee di impresa, ha da sempre conseguito numerosi reward e riconoscimenti professionali in ambito sia italiano che internazionale.

L’attività che il sottoscritto quotidianamente svolge è dunque del tutto difforme dalla casuale ed estemporanea presentazione del dott. Turki agli allora azionisti di maggiornaza di Banca CIS, attività che invero non ha creato altro che nocumento alla mia persona e, probabilmente, anche alla persona del dott. Turki.

Il rapporto con Banca CIS, caratterizzato da una linea di credito destinata allo svolgiento della mia attività lavorativa debitamente garantita da una iscrizione ipotecaria su un terreno dal valore considerevolmente capiente, ha, lo confermo con ancor più chiarezza, unicamente cagionato al sottoscritto danni economici, professionali e reputazionali. Solo a titolo esemplificativo, a nessuno sfuggirà la vicenda (rimbalzata sulle consuete testate) collegata alle tre autovetture dal sottoscritto del tutto integralmente saldate e, ciononostante, per effetto di una intestazione difforme rispetto alla mia persona, dallo stesso istituto indebitamente utilizzate allo scopo di rinforzare garanzie a beneficio di terzi fraudolenti debitori, estranei al sottoscritto, ciò integrando fattispecie criminose che sono al momento al vaglio della Magistratura.

In ragione di quanto sopra, al precipuo scopo di tutelare la mia onorabilità, censuro fermamente siffatte deplorevoli esternazioni provenienti da fazioni politiche e giornalistiche miranti unicamente a gettare discredito su persone che, contrariamente a quanto si sostenga, hanno sempre condotto una vita lavorativa seria e decorosa, operando con profitto in ambito internazionale e, conclusivamente, mi sento di dire che l’”arrabbiatura nera” di Zeppa debba rivolgersi più che altro verso il grave stato di degrado, di premialità inversa, di astio generalizzato e dispregio, di etica utilitaristica e vampirismo ideologico in cui versa la Repubblica di San Marino, a quanto pare capitanata da un perito elettronico incline a scattarsi selfie in aula, a cui la politica procura quasi il 40% del proprio reddito annuo e che (suis verbis) sui social media ama definirsi quale “un vero rompipalle ed amante delle cause perse in partenza”, suggerendo lui caldamente di rivolgersi ad altre cause.

In caso contario, è evidente che ne risponderà secondo Giustizia, al pari di coloro che riversano gratuite illazioni sulla mia persona. Con i migliori saluti.

Ashraf Mohamed Ali

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