Nel dibattito politico i dipendenti pubblici sono ancora un bersaglio

Assistiamo ancora una volta alla tattica di mettere gli uni contro gli altri e di creare divisioni, a dimostrazione della pochezza di argomenti e soluzioni per il Paese

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Riuniti i Direttivi del Pubblico Impiego CSU

RSM 21 novembre 2019 – Tanti i temi affrontati dai Direttivi del Pubblico Impiego CSU riuniti in forma congiunta. In particolare, sull’esito del tavolo Istituzionale si è dato merito ai vertici sindacali che hanno partecipato ai tanti incontri con grande senso di responsabilità verso il Paese, portando un fattivo contributo ai lavori con richieste finalizzate alla tutela di tutte le fasce sociali, in particolare le più deboli, alla salvaguardia dei fondi pensione e all’equità fiscale.

Il difficile momento del Bilancio dello Stato, gravato principalmente dai pesanti interventi a sostegno del sistema bancario, deve imporre più serietà e assunzione di responsabilità da parte di tutti affinché a ripianare il dissesto creato da altri non siano i soliti noti, e cioè i cittadini, i lavoratori e i pensionati. Questo purtroppo non è avvenuto e molti soggetti si sono defilati pensando probabilmente più alla campagna elettorale e alle loro rivendicazioni di categoria che ad un vero confronto per la soluzione dei problemi.

Esprimiamo preoccupazione rispetto ai toni e agli argomenti quantomeno inesatti e fuorvianti utilizzati nelle discussioni che riguardano il Pubblico Impiego e i dipendenti pubblici; non prendiamo nemmeno in considerazione le chat sui social che a volte ci fanno dubitare anche sulla stessa “sanità mentale” di alcuni soggetti.

In un momento così difficile e complicato per la nostra amata Repubblica, cercare di mettere gli uni contro gli altri e creare divisioni è una tattica che dimostra la pochezza di argomenti e soluzioni per il Paese.

Il nostro dovere principale è la tutela del bene pubblico al servizio di tutti i cittadini e riteniamo poco utile spostare l’attenzione su temi che sicuramente solleticano la pancia della gente ma non contribuiscono a risolvere i problemi.

L’Amministrazione ha bisogno innanzitutto di una gestione politica competente, di una legislazione coerente, facile da applicare e non la giungla che abbiamo oggi dove leggi e decreti si sovrappongono, configgono e obbligano gli Uffici a inseguire interpretazioni che possono variare a secondo dell’indirizzo politico, appesantendo le procedure e rendendole spesso più lunghe del necessario.

Digitalizzare la PA non significa dare un computer a tutti, ma utilizzare programmi che funzionano e piattaforme che dialogano fra loro, al contrario di oggi. I dipendenti sono i primi a subire quotidianamente queste problematiche e chiedono strumenti adatti e norme precise.

I Direttivi appoggiano senza riserva l’iniziativa del comitato Pro-Poste per far tornare le stesse Poste ad essere un Ufficio Pubblico e non una Società per Azioni di diritto privato.

Le Federazioni hanno sempre contrastato la volontà, purtroppo trasversale a tutta la politica, di smantellare la struttura della PA con la nascita di entità che – pur vivendo del contributo pubblico – sono antieconomiche e non devono rispondere delle più stringenti regole della Pubblica Amministrazione, utilizzando ancora di più la discrezionalità e la poca trasparenza.

Riconfermiamo i gruppi di lavoro di settore per affrontare le diverse problematiche della PA come metodo operativo dei Direttivi, e l’impegno a coinvolgere tutti i lavoratori pubblici con iniziative e assemblee.

I Direttivi Pubblico Impiego CSU

(FUPI – CSdL e FPI – CDLS)

 

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