Contratto industria: nuovi aumenti in busta paga

Firmato accordo tra Federazione Industria CSU e Anis: “un argine anti-crisi”

0
58

RSM 22 gennaio 2020Buste paga dei lavoratori industria cresciute del 6% dal 2013 ad oggi, contro un’inflazione media del 4,6%. Concordata una nuova distribuzione di aumenti per il prossimo biennio pari all’1%. Sono questi i numeri della periodica verifica  tra la CSU, le Federazione Industria della CSU e l’ANIS sull’inflazione prevista e quella reale degli aumenti contrattuali sottoscritti nel 2012.

Nel verbale d’accordo siglato oggi nella sede dell’Associazione Industriali – la CSU da parte sua ha firmato con i Segretari Generali CSdL e CDLS e con i Segretari delle due Federazioni Industria – è stato ribadito l’obiettivo di allineare entro il 31 dicembre 2021 gli aumenti retributivi rispetto all’inflazione reale registrata durante i nove anni di copertura contrattuale.

Per il biennio finale gli aumenti concordati sono così distribuiti: dal 1° gennaio 2020 più 0,50%, dal 1 gennaio 2021 più 0,50%.

Gli stessi aumenti sono previsti anche per le buste paga dei lavoratori del settore artigianato, con la firma del verbale d’accordo tra CSU, Federazione Industria CSU e Unas in agenda per domani (giovedì 23 gennaio). 

“Stabilità e regole certe”. A due anni dalla scadenza, i Segretari della Federazione Industria della CSU, Agostino D’Antonio (FULI-CSdL) e Paride Neri (FLIA-CDLS), tornano a sottolineare il valore dell’accordo contrattuale sottoscritto nel 2012, in piena tempesta economica: “È stato un contratto battistrada per l’intero sistema economico di San Marino, che per nove anni ha dato stabilità, prospettive e regole certe a migliaia di lavoratori e centinaia di imprese”.

“Un contratto che in questi anni di dura recessione economica ha rappresentato – affermano D’Antonio e Neri – un vero e proprio argine anti-crisi, un accordo di sistema  che ha  messo a disposizione delle imprese gli indispensabili strumenti per rispondere alle esigenze e alle turbolenze dei mercati, riducendo il ricorso alla cassa integrazione, e ha pienamente difeso il potere d’acquisto dei lavoratori”.

Del resto, è la conclusione, “negli ultimi dodici mesi il settore manifatturiero ha innalzato la media dei dipendenti: in un anno infatti il numero dei lavoratori occupati nelle fabbriche sammarinesi è passato da 6.237 a 6.527, pari ad un aumento di 290 unità”.

FLI-CSU

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here